LA FEDE SECONDO ANDRE DUBUS, UNO DEI PIÙ GRANDI SCRITTORI AMERICANI (di Matteo Fais)
Poco noto al grande pubblico – soprattutto quello italiano –, Andre Dubus è stato uno dei più grandi scrittori d’America. Bevitore forte, da prima Marine per dimostrare al padre di essere un vero uomo, successivamente autore e docente di scrittura, abbraccerà la fede in Dio, malgrado i matrimoni, i divorzi e l’essersi a un certo punto della vita ritrovato confinato su una carrozzina.
È fondamentale per conoscerlo approfonditamente leggere Riflessioni da una sedia a rotelle (Mattioli 1885), una serie di saggi in cui descrive, oltre la dimensione narrativa, le sue posizioni esistenziali, come il conforto ricevuto dal cristianesimo.
In particolare, il consiglio è di prendere visione del testo intitolato Sacramenti, un vero è proprio inno alla vita e alla grazia diffusa anche nel minimo gesto quotidiano. “È limitante credere che i sacramenti si ottengano unicamente in Chiesa”, dice l’autore, fermamente convinto della presenza del divino in ogni atto. “So che anche quando non vado a Messa, io comunque ricevo la comunione, perché la desidero; e perché Dio è in me, come nella luce, nella terra e fin nelle foglie degli alberi”. Quell’uomo tormentato dai dolori di un corpo spezzato afferma “assumo i sacramenti ogni volta che respiro”.
Ma un sacramento non è solo qualcosa che si ottiene passivamente, per lui: ogni gesto in cui ci si impegna con amore lo è, perché illuminato dalla grazia. Persino fare dei semplici sandwiche per le figlie e portarglieli, nel giorni destinati a un padre divorziato, facendo muovere la macchina “dal luogo in cui loro non sono a quello in cui si trovano […] anche questo è un sacramento”. Con disarmante devozione, egli scrive “Preparare dei sandwich, stando seduti su una sedia a rotelle non è fisicamente difficile. Può comunque risultare una prova sul piano spirituale; la sedia mi rimanda sempre a quando potevo muovere le gambe e a come era diversa la mia vita allora. Oramai, è iniziato il mio nono anno da storpio e ho imparato a muovermi lentamente, con concentrazione, precisione, in pace”.
Leggendolo pare quasi di avvertire la commozione di un cuore che si apre a questa assurda e tenera dimensione metafisica del transeunte: “Potrei sedere sulla sedia a rotelle, guardando fuori dalla finestra a un albero con le sue foglie verdi o al cielo azzurro, sapendo che il semplice respirare è un dono; che un respiro è sufficiente per questo istante; che inalare quest’aria vuol dire respirare Dio”.
Ogni cosa e qualunque gesto sono sacri, un dono, anche il fare l’amore, nella luce della possibilità di morire, come spiega raccontando una relazione passata e di lui che le parla al telefono, nel giorno di Natale, raccontando della sua vergogna di padre che ha rifiutato di vivere con la madre dei suoi figli, mentre lei lo riprende “Ehi, dovresti essere felice, oggi è il compleanno del tuo idolo”.
Incredibilmente emozionante la scena, quando assiste il padre moribondo, consumato dal cancro, che gli chiede di accendergli un’ultima sigaretta. Il momento porta con sé la riconciliazione, il più grande sacramento, dopo un’esistenza di conflitti: “Per tutta la vita, a casa, prima di andarmene per entrare nei Marine, ho sentito il suo sguardo su di me, un’occhiata durante i pasti o in salone, fuori nel prato, come se avesse voluto scrutarmi nell’anima, per capire se fossi abbastanza forte e fermo, capace di affrontare il mondo e vivere senza di lui. I suoi occhi, mentre gli accendevo la sigaretta, erano teneri e mi stavano dicendo addio”.
Val più la sua confessione di qualsiasi predica, se non la si ascolta con animo tiepido. Buon Natale.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).