AUGURI JIM – QUANDO LA CANZONE INCONTRÒ LA POESIA (di Matteo Fais)
Ottant’anni fa, precisamente l’8 dicembre del 1943, nasceva in Florida l’uomo che avrebbe sconvolto per l’eternità la storia della musica contemporanea. Selvaggio e sensuale oltre ogni immaginazione erotica, dotato di sconvolgente energia dionisiaca, Jim Morrison è stato l’incontro voluto nel cielo dell’Antica Grecia tra il poeta e il cantante, l’Omero americano della musica, il Rimbaud illuminato che sale sul palco e declama sconcezze visionarie al microfono.
Adesso, dopo ottanta candeline che bruciano ad ambo le estremità e non dureranno tutta la notte, per dirla con la poetessa Edna St.Vincent Millay, il nostro è più vivo che mai, ha ventisette anni per sempre, dal 3 luglio del 1971, quando morì in quel di Parigi, divenendo un mito.
Al cimitero di Père-Lachaise, la fila di ragazzi e ragazze, giovani e non, è religiosa, rituale e orgiastica. Tutti assiepati lungo le transenne che delimitano la tomba rianimerebbero anche la polvere, tra canti e bottiglie di vino fin dal mattino. È un funerale che non si interrompe mai, ma pieno di una strana ed ebbra gaiezza.
Ovunque egli sia, nell’Olimpo, in Paradiso o a sud di questo, la rockstar Jim Morrison era la maschera tragica dell’uomo James Douglas Morrison che, in cuor suo, desiderava ardentemente di esser poeta e pubblicava le sue sillogi, I Signori e Le Nuove Creature, in appena 100 copie, il numero massimo di persone raggiungibili con la propria lirica, cioè un ristretto gruppo di eletti.
Oggi, possiamo riaprire quei libri con una nuova consapevolezza, sapendo che il poeta è l’uomo della Provvidenza, l’iniziato, anche se dovuto passare dalla musica. Egli ha cambiato realmente il mondo come Rimbaud sognava, senza successo (“Guarda dove teniamo i nostri culti./ Viviamo tutti nella città./ La città forma – spesso fisicamente, ma sempre/ mentalmente – un cerchio. Un gioco. Un anello di morte/ con il sesso al centro. Guida fino alla periferia/ della città. Al margine scopri zone di/ vizio sofisticato e noia, prostituzione/ infantile. Ma della sordida cerchia che cinge dappresso/ i distretti degli affari alla luce del sole esiste l’unica/ vera vita collettiva della nostra specie, l’unica via di/ strada, quella notturna. Tipi morbosi in alberghi da poco,/ pensioni economiche, bar, banchi dei pegni,/ varietà e bordelli, in portici morenti che/ non muoiono mai in strade e strade di cinema/ notturni”).
Del resto, la sua American Prayer, Una Preghiera Americana, è tra le migliori liriche della tradizione americana priva di tradizione, un canto degno del Whitman di Foglie d’erba, del Ginsberg di Jukebox all’idrogeno, del Kerouac di Mexico City Blues (“Reinventiamoci gli dei, tutti i miti/ dei tempi/ Celebriamo simboli da antiche e profonde foreste”). La descrizione perfetta del mondo che Jim sta per lasciare, quello di un’inedita decostruzione, che mette in discussione sé stesso e in cui sorgono nuove forme di religiosità – per esempio, quella che lo riguarda.
Ma al netto di ciò, ovvero di un cantante e autore che, forse unico, può divenire oggetto di studio, davvero lui merita di essere ricordato per essere riuscito a creare questa incredibile forma ibrida in cui la poesia torna a essere musica, come nell’antichità, si veda The WASP (Texas Radio and the Big Beat): “Out here on the perimeter there are no stars/ Out here we is stoned, immacolate” (“Fuori dal perimetro non ci sono stelle/ Qui siamo strafatti e immacolati”).
Inutile aggiungere altro, tra cent’anni, qualcuno sarà ancora qui a parlare di lui. Le chiavi del regno sono in suo possesso.
Matteo Fais
Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais
Instagram: http://www.instagram.com/matteofais81
Facebook: https://www.facebook.com/matteo.fais.14
Telefono e WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734
L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).