IL VERO PERICOLO SONO COLORO CHE NON SANNO RASSEGNARSI ALLA SCONFITTA E AL MALE (di Matteo Fais)
Ci sono almeno due ordini di motivi per cui i personaggi come Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin, e le femministe, che hanno subito colto la palla al balzo per rilanciare la propria battaglia, sono pericolosi.
Il primo è il classico esempio di uomo – ma è pieno di donne simili, molto più di quanto si immagini – che non sa accettare l’idea della sconfitta. Se nella propria sacrosanta ricerca per la felicità non si entra nell’ottica di poter miseramente perdere e di dover affrontare, magari, una lunga solitudine, il risultato può facilmente essere una rabbia incontenibile, dai possibili esiti tragici.
Qualcosa di molto simile lo si è visto anche durante il periodo pandemico. La gente non riesce a fare i conti con la tragedia, con il fatto che tutto possa finire da un momento all’altro, per nessuna colpa, semplicemente perché la morte è sempre in agguato. Oggi, sembra che non si possa morire, che entrare in ospedale voglia dire uscirne rinati e, se ciò non accade, ci sono subito delle associazioni a cui rivolgersi per far fronte sul piano legale, come se, al di sotto dei 95 anni, non si potesse tirare le cuoia. Così, di fronte all’idea di potersene andare per una nefasta influenza, la gente ha dato di matto, preferendo fermare il mondo e mettendo in pausa la propria vita, con esternazioni di follia al limite del patologico.
Similmente nessuno sembra voler prendere atto che l’amore, così come nasce – sovente senza senso –, può finire da un momento all’altro – sempre senza motivo. Da lì questi strani rigurgiti, spesso presenti sui social, di gente che rimpiange il patriarcato, un passato idealizzato, ma in realtà mai esistito, in cui i rapporti sarebbero stati più semplici e sani, l’amore vero amore. La paura di tanti giovani uomini soli e affranti, per il nuovo corso dei rapporti sentimentali che si va delineando, genera una furia incontenibile, con punte di misoginia preoccupanti.
Sull’altro versante ci sono le femministe, l’altra faccia della medaglia. Anch’esse fragili figlie del loro tempo, non vogliono saperne del concetto di limite – se fai notare loro che una donna è meglio non circoli sola, in piena notte, in un quartiere malfamato, o che ubriacarsi con sconosciuti può mettere in una condizione di vulnerabilità, ti danno addosso come se un consiglio spassionato fosse una giustificazione della violenza.
Palesemente, peraltro, costoro non accettano che il paradiso in terra non si darà mai, per quanto lavaggio del cervello possano fare su tutti i maschi delle giovani generazioni. Il male esiste e nessuna educazione sessuale o sentimentale che sia potrà mai sradicarlo dal fondo delle possibilità umane, poiché ci sarà sempre qualcuno che, malgrado tutti i bei discorsi sul rispetto, la tolleranza, e via dicendo, farà una scelta per il peggio.
Non ci riescono proprio ad accogliere questa naturale datità, nota fin dalla notte dei tempi e, dunque, si convincono di poterla esorcizzare con i loro cortei e cartelli, con le scarpette rosse, accusando insensatamente ogni uomo che calpesti il suolo.
Chi non contempla la sconfitta come possibilità della vita e il male come presenza insopprimibile è il vero pericolo, perché rifiuta di fare i conti con la realtà, la nega come i pazzi. È abbastanza chiaro che, far finta di non vedere il muro davanti a sé, può solo portare a sbattere.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).
Il vero pericolo è la crassa ignoranza.
https://marcorundo.wordpress.com/2012/11/03/lomicidio-massonico-settima-parte-di-paolo-franceschetti/