LA FUFFA GOVERNATIVA CONTRO LA DENATALITÀ (di Matteo Fais)
Il Governo di Giorgia Meloni si caratterizza per un aspetto semplice, ma essenziale: spara un sacco di fuffa ed è convinto di venir preso sul serio da qualcuno, con la sua propaganda da anteguerra. La sua credibilità è pari a quella che si sprigiona dal sorriso lipidico di Kim Jong-un.
La Premier, pur essendo relativamente giovane, possiede una mentalità primo novecentesca e cioè è convinta che a furia di dire balle la gente se ne convincerà. Anche ieri ha fatto uno dei suoi soliti annunci a reti unificate, con un piglio stile balcone di Palazzo Venezia, invero un poco fiacco, per rendere noto che il Governo sta facendo grandi cose contro questo spettro che si aggira per l’Europa, e soprattutto per l’Italia, la denatalità.
Insomma, ha fatto, sta facendo è tutto pronto, siamo sul punto, in dirittura d’arrivo, ma non si comprende bene dove diamine voglia andare a parare.
Alla fine, per risollevare le sorti di questo bellissimo e dannato Paese, e garantirgli “8 milioni di baionette”, non si capisce bene Giorgia cosa abbia in mente di fare. Le informazioni che arrivano sono vaghe e confuse: rendere gratuito l’asilo nido dal secondo figlio, detassare le assunzioni delle madri, etc. Forse elargire un assegno di gioventù – o di giovinezza, “primavera di bellezza” -, pari a 250 euro dai 7 ai 25 anni – praticamente, la mancia per le sigarette.
In sostanza, fuffa, fuffa e ancora più fuffa! Più che al cospetto di fascisti, qui abbiamo davanti dei venditori di fumo da arrestare per spaccio di sostanze senza peso, impalpabili e gassose.
È abbastanza palese che, a fronte di tutti i discorsi e il girare intorno agli argomenti senza mai dire niente di significativo, qui in Italia, da decenni, nessuno stia facendo qualcosa.
Del resto, dovrebbe essere oramai abbastanza chiaro a chiunque abbia un minimo di polso della situazione che, se le donne non fanno figli, il motivo non è certo quello della retta dell’asilo o faccende affini, ma perché genericamente interessate a ben altre questioni che certo esulano dal realizzare un’idea d’Italia anni ’30 che anima i sogni erotici della Premier.
In sintesi, chi vuole davvero fare figli li farà. Tutti gli altri, donne o uomini che siano, avranno sempre una scusa da tirar fuori dal cilindro per motivare la loro assenza di contributo alla natalità nazionale. È probabile, a titolo puramente informativo, che non gliene freghi niente di avere dei pargoli.
Si rilassi dunque Giorgia e tutto il suo Governo: da molto tempo gli Italiani, come tutti gli altri popoli civilizzati, hanno smesso di pensare nei termini di dare un figlio alla patria. Comunque, si accettano scommesse da qui a due anni: garantito che alla fine del suo mandato, non ci sarà un figlio della lupa in più, sullo Stivale, grazie alle sue misure.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.