Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

SE L’HASHTAG DI RIFERIMENTO SU TWITTER È LA PAROLA POM…  (di Matteo Fais)

Uno dei social più strani al mondo è certamente Twitter – attualmente chiamato X, dopo la salita al vertice di Elon Musk. A chi fa giornalismo può risultare utile per capire quali siano gli argomenti maggiormente di tendenza tra quel branco di microcefali generalmente noti come “lettori”, ma è abbastanza chiaro che si tratta di un network di un’inutilità sesquipedale.

Per chi non lo sapesse, il tweet è il cinguettare. Infatti, la maggior parte degli utenti che praticano tale social cinguettano, cioè emettono poco più di un peto di 140 caratteri che non lascia traccia se non nella mente di chi ha unicamente aria intestinale a riempirgli il cervello.

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Twitter è fondamentalmente il peggiore tra i social, che già di per sé fanno schifo a qualsiasi persona che abbia la capacità di seguire un ragionamento serio – non è un caso che i giornali cartacei, i quali non permettono distrazione e propongono ragionamenti estesi, siano oramai tramontati, mentre questi canali trionfano. “Repubblica”, che pure è un quotidiano fazioso e impossibile da condividere, risulta scritto decentemente – almeno rispetto agli altri –, porta le firme di qualche intellettuale internazionale di spicco. Persino uno di Destra dovrebbe leggerlo ogni giorno per farsi un’idea, oltre che un vocabolario – cosa che manca alla maggior parte dei deficienti di tale parte politica.

Naturalmente, non si vuole sostenere che sui social non vi siano anche contenuti di spessore, spesso finanche migliori di quelli presenti sulle varie testate mainstream. Esistono, ma sono marginali, infinitesimali. Il motivo è semplice: se affidi la comunicazione a degli idioti, cioè i lettori comuni, ottieni solo idiozia al cubo e questa finisce purtroppo per cancellare o rendere invisibile tutto ciò che ha un valore.

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Non è un caso che su Twitter ci siano ampi fronti di discussione su Il Grande Fratello, per non parlare della massiccia presenza di pornografia. Infatti, lì, si possono postare anche foto di nudo o rapporti sessuali ed è lo spazio di libertà di ogni pornostar del menga, come le nostre Valentina Nappi – che alterna alle foto del culo (ok, quello è bello) una delle sue pensate da tre righe – o Martina Smeraldi, più tutte le altre, provenienti dalle più diverse parti del mondo.

Ecco dunque che proprio ieri, primo Novembre, giorno di ognissanti, “così, dal nulla”, come si sul dire, come hashtag di tendenza – cioè parola più cliccata – è spuntato “pompino”, continuando a restare virale per un tempo infinito.

Che riflessione ricavarne da un simile fatto? Che gli Italiani non riescono mai a cogliere il confine tra goliardata e coglionaggine, tra la battuta e l’assumere la parte dello scemo del villaggio. Valutate che, parallelamente, a un certo punto, è divenuto diffuso l’hashtag #SharonStone, perché la Ferragni, ad Halloween, ha miseramente cercato di imitare la nota attrice nel ruolo che questa ebbe in Basic Instinct.

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Mentre il mondo viene giù, le guerre esplodono su più fronti, il nostro popolo si dedica appassionatamente a criticare o esaltare una sciacquetta che ogni giorno ha una trovata nuova, una più stupida dell’altra, ma perfettamente adatta a un’umanità il cui cervello è in cancrena.

Frattanto, per dire, nessuno o quasi ha mai letto le poesie di Vincenzo Cardarelli – massimo il generale Vannacci – e il libro con le lettere che si scambiò a suo tempo con l’amante, Sibilla Aleramo, è fuori produzione da decenni. Per trovarlo, dovete sborsare venti euro. Considerate voi se questo può dirsi un popolo.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

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