ALLA FINE, TUTTE LE LEGGI DI BILANCIO SONO UN GIOCO DELLE TRE CARTE (di Matteo Fais)
Cambiare tutto per non cambiare niente. È sempre il solito gioco. Manco a dirlo, la prima volta che un onesto cittadino va a votare lo fa con convinzione, la seconda ci spera, alla terza si è già rotto i coglioni.
Sempre le solite balle e baggianate. Aumentano le sigarette – l’Italia è una Repubblica di venditori di fumo –, si toglie da una parte e si mette dall’altra. Hanno pure dovuto aumentare nuovamente l’IVA sui prodotti femminili, insomma gli assorbenti, la famosa Tampon Tax – come se il taglio precedente avesse arricchito qualcheduna.
È la consueta presa per i fondelli. Chiunque sia al Governo, non vi è mai un reale mutamento di tendenza. Persino questa Destra non si capisce in cosa sarebbe diversa dalla precedente Sinistra. I suoi unici atti politici sono la cacciata di Fazio dalla Rai e quella di Giambruno da Rete4 – più decisioni da monarchia che da democrazia. Per il resto, non sembra che nessuno abbia invertito la tendenza culturale del nostro stanco Paese. Persino i giornali, come da prassi, si sono schierati con il vincitore – almeno durante il periodo berlusconiano, da quel punto di vista, c’era molto più attrito, dunque divertimento.
In compenso, anche questa volta, malgrado la Destra, si è sentito parlare di lotta all’evasione fiscale, cosa che di per sé sarebbe anche giusta, se solo si andasse alla radice dell’evasione reale, quindi a tutto quel mondo che, per esempio, si muove intorno a droga e prostituzione e che tutti – chissà perché, vero!? – fanno finta di non vedere.
Domandatevi perché tutta l’immigrazione irregolare gira intorno al mondo degli stupefacenti o a quello del meretricio. Ma non solo: poi, provate a fare un giro su un qualche sito tipo Escortadvisor o Bakecaincontri, per vedere quanta gente in Italia esercita il mestiere più antico del mondo. Considerate che in media una prostituta di scarso valore tira su intorno ai 500 euro al giorno e capirete perché un terzo dell’economia risulta essere sommersa – altro che baristi che non batterebbero lo scontrino per un caffè.
Per carità di patria, meglio non indagare su questi negozi di extracomunitari – come quelli dei cinesi – che propongono ogni articolo a cifre irrisorie, o i loro ristoranti all you can eat, dietro i quali è chiaro che più di un qualcosa non quadra. Anche se risulta difficile indagare il regime di tassazione a cui sarebbero sottoposti – dalle voci che circolano, sarebbe particolarmente agevolato, ma ciò non può essere garantito –, è abbastanza chiaro che è difficile riuscire a fornire tutto ciò che danno da mangiare a cifre così irrisorie.
Tutto ciò solo per dare un’idea del fatto che c’è ben poco da aspettarsi da un sistema che potrà pure cambiare maschera, ma sotto resta sempre il medesimo. Insomma, state sereni: tra due mesi, non avrete in tasca un lira – pardon, un euro – in più. E vi conviene non sperare in mutamenti drastici, perché potrebbero solo essere in peggio.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.