LA CLOACA DI DESTRA CHE STA CON HAMAS E GLI ALTRI MITI DELLA SINISTRA (di Matteo Fais)
La Nuova Destra estrema – o meglio che si crede tale, quando è solo disagiata – è qualcosa di inclassificabile a livello psichiatrico. Ci sono uomini che, a parole, sostengono la famiglia tradizionale e il ritorno a una mascolinità forte, ma poi si truccano gli occhi, o si fanno filler alle labbra. Afflitti da passioni delle più antitetiche, che oscillano da Mussolini al Che, passando per Putin e Hamas, non si rendono neanche conto che, solo a mostrare i loro tatuaggi, sotto certi regimi, verrebbero messi in un campo di rieducazione, se non fucilati – cosa, peraltro, non del tutto sbagliata.
Maggioritari sui social e inesistenti nella realtà, si fatica a distinguerli dalle zecche dei centri sociali: stesso abbigliamento, la medesima fascinazione per idee senza né capo né coda, poche letture – tutte pre Seconda Guerra Mondiale – e la stessa voglia di essere contro nel modo più idiota possibile.
Si dicono di Destra, ma di una Destra che è più ideale che reale – nel senso che esiste solo nella loro fantasia, o che si è mossa al di sotto della soglia dell’uno per cento. Molto frammentati al loro interno, si ritrovano comunemente intorno a una confusa idea di Dio, Patria e Famiglia, anche se poi, in verità, la maggior parte non sa neppure come sia fatta una chiesa, discute di Patria ma non riesce a parlare in italiano e una famiglia tradizionale, con una scusa o con un’altra – spesso la “cattiveria delle donne” –, ha evitato accuratamente di costruirsela in ogni modo.
Non è un caso che gente così smarrita e tendenzialmente paranoica si senta vittima entro un sistema democratico. Nei loro deliri, continuano a pensare di non essere liberi perché, al mattino, quando si svegliano, non trovano realizzata la propria idea di società. Mica pensano che le idee debbano divenire maggioritarie per trasformarsi in politiche concrete. Inutile cercare di spiegarglielo, perché vogliono recitare la parte, esattamente come le femministe che continuano a figurarsi tutti gli uomini come intenti solo e unicamente a violentare donne.
Non è un caso che questa gente insista nel sostenere Hamas, propugnando le tesi più assurde. I Palestinesi sono il sogno esotico di un popolo che si ribella all’invasore, come gli Italiani dovrebbero liberarsi dal loro ruolo di colonia americana – sempre fantastica questa colonia in cui praticamente nessuno parla la lingua del colonizzatore.
A ogni modo, potrebbero essere i Palestinesi, i Cubani, i Russi. Il loro unico punto è scegliere, secondo una mentalità suicida, qualsiasi cosa che rappresenti l’antitesi dell’Occidente, visto come luogo di decadenza e tramonto della civiltà. In verità, in questo mondo liquido, postmoderno, atomizzato, ecc., ci vivono benissimo, avendo tutto il tempo di lamentarsi e ricavandone peraltro un notevole e perverso piacere.
Frattanto, continuano a spellarsi le mani applaudendo persone sostenute dalle Brigate Rosse, la RAF, Mia Khalifa e Patrick Zaki. Chiedetevi se può essere presa sul serio una Destra che stigmatizza Margaret Thatcher e ammira i modelli dei comunisti!
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.