LA BALLA DEL LIBRO DI EDUCAZIONE SESSUALE ADOTTATO ALLE SCUOLE ELEMENTARI (di Matteo Fais)
Ogni giornalista di cronaca conosce la regola fondamentale: non si danno buone notizie, la gente vuole leggere solo quelle brutte, possibilmente orribili. Se non ce ne sono, all’occorrenza, si possono pure inventare, o raccontare quelle positive in chiave negativa.
Un meccanismo molto simile anima i social, dove non ci sono capiredattori, ma certo è pieno di gente convinta di servire una buona causa anche a costo di sparare cazzate. Non li si può biasimare del tutto, almeno se si pensa dal punto di vista di una eventuale popolarità: le persone cercano di essere confermate nelle proprie paure più assurde, quasi nessuno desidera di essere invitato al ragionamento e alla razionalità.
Adesso, com’è noto, la paura che il fronte LGBTQ+ prenda il sopravvento è sempre più alta e non a torto, almeno se si guarda a cosa avviene in molte altre parti del Mondo Occidentale, tra Shakespeare censurato, figli di starlette a cui viene interrotta la crescita con gli ormoni e altre follie assortite. Niente di strano che si voglia evitare certe derive, cosiddette, all’americana.
Però non si può neppure fare terrorismo psicologico, alimentando timori che, almeno per quel che riguarda l’Italia, sono in larghissima parte infondati. Per esempio, da giorni, su Facebook, si menziona un testo di Erika Moen & Matthew Nolan, Questo libro non parla di sesso – Una guida inclusiva al sesso e alle relazioni (Sonda Edizioni), mostrando alcune immagini che farebbero riferimento alla transessualità. L’attacco è mosso sostenendo che il testo sarebbe adottato nelle scuole elementari per indottrinare i bambini ai valori del lgbittismo.
Andando a indagare si scopre che il testo è destinato agli adolescenti e, in particolare, ai genitori che vogliano educarli secondo una visione della sessualità aperta e moderna. Contestabile quanto si voglia la cosa ma, in un Paese libero – quale ancora siamo, sia lode a Gesu Cristo! – ognuno, con i propri figli, adotta la prospettiva pedagogica che preferisce. I fanatici diranno che in Russia, grazie al Grande Zar del KGB, ciò non potrebbe avvenire. Beh, la risposta è semplice: vadano nella terra di Putin e si levino gentilmente dai coglioni.
Ma non è ancora questo il problema, bensì il fatto che tutti si siano bevuti la colossale balla di un testo adottato dalle istituzioni scolastiche, di bambini sottoposti alla peggiore propaganda, per farli diventare tutti gay, o meglio ancora transessuali. In verità, nessuno di quelli che hanno veicolato questa notizia, anche di fronte ad esplicita richiesta di segnalare gli istituti elementari che avrebbero accolto il volumetto, ha risposto facendo nomi e tanti insegnati sono intervenuti dicendo di non aver mai visto da nessuna parte l’opuscolo in questione. Tra parentesi, pure se la cosa dovesse verificarsi in una scuola superiore o media, si sappia che il docente gode di un diritto costituzionale noto come “libertà di insegnamento”, per il quale ha pieno diritto, dalla fine della guerra, di sproloquiare un po’ come preferisce, durante le lezioni, e di far leggere testi a suo gusto – anche se, a seconda di quanto sia ardita la scelta, è lecito polemizzare con le sue decisioni.
In compenso, in questa assurda situazione che stiamo vivendo, che sembra un ritorno in auge – fuori tempo massimo – della Democrazia Cristiana, tanta gente si indigna anche solo del fatto che un libro simile sia venduto al pubblico, come se non fossimo pieni di pornografia o, anche solo a livello di pubblicazioni letterarie, di testi decisamente spinti. Senza voler citare il famoso Venere in Pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch, avete mai preso in esame, per caso, la ancora più famosa trilogia delle 50 sfumature? Sono stati tra i libri più venduti e letti negli ultimi anni – quindi anche dai ragazzini –, eppure nessuno ha protestato per la cosa.
Già questo dovrebbe far riflettere. Un uomo vittima della paranoia non vaglia le fonti, non cerca sicurezze, evidenze – esattamente come i pro-vax si fidavano ciecamente della scienza per salvarsi dal covid e i no-vax, al momento, attribuiscono ogni morte, fosse pure quella di un novantenne, al vaccino pieno di microchip e feti abortiti frullati dai satanisti.
Purtroppo, malgrado si sia lavorato infinitamente per ampliare il livello di scolarizzazione medio e i laureati siano persino troppi per il già limitato mercato del lavoro, questi sono i risultati. La gente non ha sete di sapere, cerca solo conferme a tesi precostituite e fondate su un’emotività disturbata.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.