L’OMICIDIO-SUICIDIO DI ALESSANDRIA, OVVERO QUANTO LA CRONACA NERA DISTORCE LA NOSTRA PERCEZIONE DELLA REALTÀ (di Matteo Fais)
Su un popolo mediamente cretino, come certamente è quello italiano – tralasciamo gli altri, al momento –, forse parlare tanto di cronaca nera è più che altro controproducente, come discutere dell’omicidio di Kennedy con un paranoico.
In tal senso, non si può dire che Mussolini, in uno strano modo – quello per cui anche un orologio rotto, almeno due volte al giorno, segna l’ora giusta – avesse tutti i torti a volerla vedere drasticamente ridotta sulla carta stampata – pensate oggi che esiste il web.
Quando legge dell’omicidio-suicidio di Alessandria (con l’Ingegner Martino Benzi che sgozza moglie, figlio e suocera), o del recente stupro di Palermo, su “Ansa”, “Corriere”, “Il Giornale”, e altre testate, per poi vedere la notizia rilanciata da 5000 amici su Facebook, nel demente medio si sviluppa un effetto lente senza precedenti. Praticamente, gli parrà che, in ogni condominio della Penisola, qualcuno ammazzi i propri famigliari, o che sua figlia finirà sicuramente preda di sette scalmanati che abuseranno di lei, già a farle mettere piede fuori di casa.
Fa tristezza anche solo a pensarlo, ma è così. Mica arriverà a capire che quello è semplicemente uno su 58.983.122 Italiani. In fondo, una delle cose più difficili, per i nostri connazionali, è fare le dovute proporzioni, valutare i fatti in una prospettiva globale. In tal senso, peraltro, i social, su menti così deboli e facilmente suggestionabili, hanno avuto un effetto involontariamente nefasto, ancora peggiore della televisione, perché ripresentano le stesse notizie un numero infinito di volte, ingigantendone la portata, se non aumentandola esponenzialmente.
Qualcosa di molto simile capita, per esempio, per il caso dei femminicidi, per cui 100 donne uccise in tutta Italia, ogni anno, divengono un numero incredibile, preoccupante, tale che tutta l’umanità maschile andrebbe rieducata. Eppure, sempre nel nostro Paese, circa 500 persone muoiono quotidianamente a causa del cancro, malgrado ciò tutti continuano a fumare e sbevazzare sbattendosene ampiamente – giustamente, verrebbe da aggiungere, perché di qualcosa bisognerà pur morire.
La Cronaca Nera, insomma, dà risalto a certi dati, giocando sull’ingenuità dei sempliciotti che hanno frequentato la scuola dell’obbligo senza grandi risultati, ma trascura tutto il resto, alterando la percezione di gente senza cervello e capacità critica.
Più prosasticamente, senza faretti da trasmissione televisiva che creano una luce inquietante, o musichette sinistre che fanno apparire chiunque come un serial killer, in Italia, salvo a causa degli immigrati in giro, i quali non hanno nulla da perdere, è ben difficile finire massacrati a coltellate, fucilate, mitragliate, o a mani nude. Per Dio, rilassatevi! Il 99 per cento di voi morirà, come tutti gli stronzi comuni, nel proprio letto, presumibilmente per un cancro. I più sfortunati per un incidente stradale. Toccatevi le palle e sperate in bene.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.
L’1% di 58milioni è 580’000. Giusto gli omicidi che servirebbero per cominciare un serio repulisti. Non succederà mai.
In compenso ci lasceranno anticipatamente, ma dando comunque fastidio, parecchi minorati mentali vittime della loro propria stupidità.