KEVIN SPACEY E LA SPAVENTOSA EREDITÀ DEL #METOO (di Matteo Fais)
Anni di vita rubati, una carriera distrutta, soldi buttati in avvocati, la maldicenza, le condanne social e il dubbio che, comunque, resterà sempre come un’ombra. Finalmente l’attore Kevin Spacey è stato scagionato, ma a che prezzo!
Altri non sono stati altrettanto fortunati e hanno pagato amaramente per la scandalosa campagna femminista nota come #metoo, grazie a cui il discredito verso il genere maschile ha raggiunto il suo zenit.
Sembrava che gli esseri dotati di pene fossero stati tutti educati, fin dalla più tenera età, al sopruso e alla violenza sessuale contro il genere opposto.
Da lì è stato un proliferare di follie, con una caccia alle streghe maniacale, fino ad arrivare alla modificazione della lingua con schwa e idiozie affini.
Un timore senza precedenti si è diffuso. Qualsiasi rapporto consensuale è improvvisamente divenuto a rischio: un semplice ripensamento l’avrebbe potuto mutarlo in stupro. Improvvisamente, non era più l’AIDS la grande paura nell’utilizzo dei genitali, ma avere la sicurezza di un assenso pieno – qualunque cosa ciò voglia dire.
La nostra vita non potrà più tornare alla normalità e, infatti, siamo ben lontani da essa, basti pensare ai casi del figlio di La Russa e di Grillo. Oramai, la poesia del sesso è morta per colpa di una volontà che costringe a normare tutto, tra domande formali da porre alla partner e via dicendo.
Tutto il peggio dello spirito femminista si è risvegliato. La naturale instabilità emotiva delle donne ha avuto libero corso, quella loro tendenza a voler sempre sgravarsi da ogni responsabilità e uscire da qualsiasi situazione con le mani pulite.
Con meno successo ma, persino nel mondo del porno, qualcuna ha avuto la brillante idea di ricostruirsi una verginità giocando la carta della vittima. Felicity Feline è stato uno dei casi più discussi. Dopo aver preso parte a ben due video del sito Facial Abuse, ha dichiarato, in alcuni suoi interventi su YouTube, di essere stata costretta a un certo tipo di rapporto non concordato.
Per fortuna, i gestori del sito avevano registrato il dialogo in cui le spiegavano, nei particolari, a cosa sarebbe andata incontro, cioè – e ciò è stato detto esplicitamente, tra le varie cose -, un processo di “degradazione e umiliazione” (https://youtu.be/jhJx8Ir6lXY).
Immaginate una che va a girare un video per un sito chiamato Facial Abuse. A cosa sperava di andare incontro? Davvero credeva che, su un set in cui si sputa addosso e si schiaffeggiano donne, potessero trovarsi delle persone normali? Secondo qualcuno, è normale lavorare per gente simile e una non dovrebbe doverci pensare 18 mila volte prima di intraprendere una tale carriera.
Ironicamente, il suo non è l’unico caso (https://paulm989.medium.com/porn-studio-accused-of-ignoring-consent-and-inflicting-injuries-on-models-9f390e2a4a78). Anche in quel settore, le denunce informali vanno moltiplicandosi. Purtroppo, la pazzia dilagherà. Continuando su questa linea, malgrado alcuni clamorosi casi in cui la situazione si è capovolta, come successo nel processo a Johnny Depp, il futuro che ci attende sarà terribile. Abbandonarsi a un’emozione vorrà dire correre il rischio della galera.
Tra paranoie assurde diffuse dai media, come quella del femminicidio, la paura di serial killer e, adesso, il terrore di poter finire intrappolati nella macchina giudiziaria, la sorte dell’uomo occidentale non può che tendere verso una solitudine senza uscita.
Matteo Fais
Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais
Instagram: http://www.instagram.com/matteofais81
Facebook: https://www.facebook.com/matteo.fais.14
Email: matteofais81@gmail.com
Chat WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734
L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.
Ciao Matteo, hai letto l’intervista di Michel Onfray a Michel Houellebecq? Che ne pensi?