DOPO IL FIGLIO DI GRILLO, QUELLO DI LA RUSSA… MAH! (di Matteo Fais)
Sembra che il copione lo scriva uno di quei registi delle soap opera, seguendo una trama già collaudata e vista milioni di volte, tanto per non lasciare mai spaesato il pubblico. Ogni volta è la stessa storia, sempre con gli stessi elementi peraltro: ragazzi giovani, carini, una tranquilla serata in discoteca che si conclude a casa di lui, il quale non è mai solo, ma sempre circondato da complici, che finiscono per violentare a turno, o tutti insieme, la povera malcapitata, la quale si trova sovente sotto effetto di stupefacenti.
Che dire? Mah!… Questi ragazzini, poi, tutti figli di uomini di spicco della politica nazionale –mica del signor Pino Cascio, riparatore di serrande al nero –, con dei genitori che certo sanno come va il mondo e che presumibilmente li avranno ragguagliati in merito, che sono così poco accorti da mettere in pericolo, a 18-20 anni, la propria vita e quella di padri e madri per una scopata.
Suvvia, è veramente contraria a ogni buonsenso come ipotesi. Poi, certo, la possibilità esiste sempre, ma il sospetto è quantomeno lecito e spontaneo. Basterebbe vedere la tempistica con cui avvengono certe situazioni, le dinamiche ogni volta troppo simili al caso precedente. In tempi di femminismo imperante, poi, stranamente ciò di cui si macchiano è ogni volta il reato di violenza sessuale ai danni di una donna, mai di guida in stato di ubriachezza, furto o evasione fiscale.
Il caso di La Russa è, peraltro sintomatico, essendo che lo stesso aveva sostenuto come, se i figli si macchiano di una qualche mancanza di rispetto nei confronti delle donne, il padre dovrebbe correggere le loro brutte abitudini a suon di ceffoni. Guarda caso, Leonardo – questo il nome del ragazzo –, dopo qualche mese, violenta una coetanea. Se non l’hanno fottuto, il figlio di La Russa deve proprio essere un coglione totale. Per carità i complotti non sono mai certi, ma qui ci sono tutti gli estremi della verosimiglianza.
Una cosa è certa, a ogni modo, a prescindere che si sia figli di un Ministro o di uno spazzino: per i maschi è venuto il momento di tutelarsi. Oggi come oggi, per una donna è troppo facile far finire un uomo sul patibolo e sputtanarlo a livello nazionale, tenerlo sui carboni ardenti per anni. A chiunque ne abbia la possibilità, conviene dotare la propria camera da letto di telecamere nascoste e registrare qualsiasi movimento di natura sessuale vi avvenga. Ovviamente i video non devono circolare, ma essere conservati gelosamente, in caso si presentasse l’occasione di doverli utilizzare. Quantomeno, per chi proprio non potesse, meglio non dimenticare mai che in quel dispositivo che oramai tutti quanti portiamo in tasca, lo smartphone – sia benedetto –, esiste un sistema di registrazione sia video che audio, il quale, all’occorrenza può fornire prove, se non incrontrovertibili, quantomeno utili.
Altra cosa fondamentale è imporre – sì, proprio imporre – alla donna con cui ci si accompagna di non toccare neppure una goccia d’alcol prima di un qualsiasi rapporto sessuale. La materia del consenso è troppo scivolosa e qualcuna potrebbe sostenere che i due bicchieri di bianco che le sono stati offerti erano in realtà un modo per stordirla. Ricordate sempre che, anche se non è dato sapere perché, persino con un minimo di alcol nel sangue, una viene considerata incapace di fornire un assenso pieno – roba da pazzi, ma qualche giudice senza coscienza potrebbe far valere tale principio. Meglio un processo in cui si può far emergere la verità di una macchia indelebile sulla propria reputazione.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.