FANTASTICI GLI ITALIANI CHE FANNO FINTA DI AVER LETTO VERGA (di Matteo Fais)
Gli Italiani sono credibili come la ragazza con il tatuaggio “I was born a whore” (Sono nata puttana), inciso sopra il taglio della fica, che difende la famiglia tradizionale – o, per par condicio, come quello che ha passato tutta la giovinezza a cercare di farsi il maggior numero di tipe possibile e immaginabile, e, a quarant’anni, tuona indignato che le ragazze serie non esistono più.
Welcome Italy, il Paese dove una scrittrice – vabbè – Susanna Tamaro, quella di Va dove ti porta il cuore – parodiata da Luttazzi con Va dove ti porta il clito – dice una minchiata, tipo che i ragazzi non leggono perché gli si fanno studiare solo cose noiose e troppo lontane dalla loro vita – vero! –, come Verga – uno dei pochi a non essere noioso –, e suggerisce di ovviare al tedio ministeriale con il suo ammorbante libretto.
Ma la situazione sembrerebbe avere un esito positivo perché gli Italiani insorgono, manco avessero visto un noto pedofilo avvicinare la figlioletta. Urlano, strepitano e sputano contro la piccola Susanna, rea di aver toccato un pilastro della cultura nazionale – in realtà, volgare era l’autopromozione.
I più accorti avranno ovviamente storto il naso: come, the Italians, popolo di non lettori per antonomasia, che difendono uno scrittore?! E qui casca l’asino, anzi l’asinello! Quando mai che nello Stivale qualcuno ha preso in mano Mastro-don Gesualdo, I Malavoglia, o le bellissime Novelle del catanese!
Ma no, ma no, non avete capito niente dei vostri connazionali se pensate che difendano la cultura tradizionale per sincera convinzione. Lo fanno perché è stato insegnato loro che Verga è nel giusto, rientra nel novero degli autori che sono autori, che hanno fatto la Letteratura Italiana. È scritto in tutti i manuali scolastici, dunque è vero, è così, non si discute.
Ci siamo intesi? Questo è il Principio di Autorità, l’Ipse Dixit. Se a scuola insegnassero che la Tamaro è la più grande autrice italiana del ’900, state certi, quanto è vero Iddio, che tutti concorderebbero con questa tesi – salvo sparute eccezioni, che da sempre esistono e per sempre esisteranno.
La sollevazione di scudi scaturita descrive al meglio quello che è, nella sua essenza, il sistema scolastico italiano, la versione, nel mondo libero, di ciò che avviene in qualunque regime comunista – NON A CASO LA MAGGIOR PARTE DEGLI INSEGNANTI HA UN CERTO ORIENTAMENTO POLITICO.
La scuola educa a un’unica cosa, la più errata che possa esistere: ad assimilare ciò che le Istituzioni hanno stabilito essere il Bene e il Bello. Il professore non ti mette, dopo lunga e sofferta consuetudine con la letteratura, di fronte a un testo di Verga chiedendoti “Dunque, caro studente, secondo te, ci sono degli elementi di grandezza nell’opera dell’autore siciliano?”. No, signore! Ti insegna a ripete la versione che l’autorità, la voce del padrone, ha stabilito essere quella giusta. Catechismo, insomma, non spirito critico!
Per farla breve, gli Italiani non hanno letto Verga, non leggono se è possibile un cazzo di niente, ma se gli tocchi i riferimenti che hanno piantato nella loro testa a mo’ di boe per non annegare durante la tempesta, impazziscono, gridano all’eresia. Per lo stesso motivo, sono andati tutti in massa a vaccinarsi, perché “lo dice la scienza” – poi, non sanno neppure distinguere uno scienziato da un medico, il quale ha studiato i risultati della scienza, ma non è uno scienziato; esattamente come un laureato in Filosofia non è un filosofo. Fanno finta che sia cultura, ma in realtà è solo un sistema che legittima sé stesso e terrorizza chiunque dissenta.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.