CONTRO L’ABORTO, MA A FAVORE DELLA POVERTÀ: UNA DESTRA RIDICOLA (di Matteo Fais)
Sapete qual è il problema? È che, se vuoi “ottomilioni di baionette”, devi cacciare fuori i soldi. Altrimenti, meglio dare retta a Cetto Laqualunque e “farti li cazzi tua”. La Destra, in tal senso, è praticamente pari alla Sinistra, se non più ridicola: almeno i progressisti, i soldi per il cambio di sesso te li danno.
Il Governo della Carciofara from Garbatella è sempre in prima linea con questa solfa angosciante e propagandistica della famiglia tradizionale – lei, giustamente, col cavolo che è sposata – e la battaglia contro l’aborto. Poi, qual è la sua unica ossessione erotico-politica? Levare quei due spiccioli che sono il Reddito di Cittadinanza. Praticamente, devi sfornare bambini come un coniglio, perché altrimenti arriva l’uomo negro, mandato da Kalergi, a sostituirci, ma lo Stato – e loro sono degli statalisti del menga – non ti deve dare neppure un euro per mantenerli.
Sì, tutti contro la pillola anticoncezionale, perché sarebbe sbagliato educare le ragazze all’idea che non è obbligatorio farsi chiavare e restare incinta, poi però i pargoli possono tranquillamente crepare di inedia.
È proprio vero che si stava meglio quando si stava peggio: almeno il socialista di Predappio se li manteva quelli fedeli all’idea di Dio, Patria e Famiglia. Inutile discutere, a ottant’anni dalla fine del regime, se fosse giusta la sua politica. Se non altro, era certo più coerente.
La Destra di oggi è grottesca, piena di cretinate come neppure il PD. Da quando è al potere, non ha fatto niente. Si è unicamente accanita contro qualche poveretto che vive di sussidi, i famosi “privilegiati seduti tutto il giorno sul divano”. Sarebbe interessante sapere cosa dovrebbe fare uno che vive con 500 euro e ha famiglia, se non stare seduto. Se si muove, consuma le scarpe che non si può neppure permettere di cambiare.
La cosa più bella di questa misura nota come “Assegno di inclusione” – che è sempre un Reddito di Cittadinanza, solo con un nome diverso e soldi in meno – è il contributo di 3.360 euro annui per l’affitto. Praticamente, si parla di 280 euro al mese. Sarebbe curioso sapere quale casa viene affittata a quella cifra – al massimo, si tratta di una camera, in qualche città del Sud, neppure a Milano.
In sostanza, i deStronzi stanno invitando le famiglie povere a prestarsi al lavoro nero per pagare l’affitto, o a sottrarre la casa al legittimo proprietario – ma non dovevano essere a difesa della proprietà privata e del capitale? Almeno Berlusconi, invitava i disoccupati ad arrangiarsi – lui lo diceva senza tanti fronzoli che, quando si tratta di sopravvivere, anche la legalità va mandata a farsi fottere.
Niente da fare, questo Governo si conferma credibile come uno con Marco Rizzo quale Premier. Ma adesso, con una donna in prima linea, siamo tutti più contenti, perché ci sentiamo al passo coi tempi. Possiamo sorridere ai progressisti a testa alta.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.