COME FAR FALLIRE UN PRODOTTO APPLE SUL MERCATO (di Matteo Fais)
Immaginate un visore che vi trasporta in una realtà virtuale, in cui tutto è simile allo schermo del vostro Mac, ma come fosse un mondo a parte. Qualcosa di affine pare sarà concretamente possibile o, quantomeno, sembra che la Apple vi stia lavorando da 7 anni a questa parte e che un suo prototipo sarà presentato alla prossima conferenza annuale degli sviluppatori, fissata per il 5 di giugno di quest’anno.
Stando a quel che scrivono i giornali, dovrebbe essere il passo successivo agli smartphone che manderà questi ultimi definitivamente nel dimenticatoio. Naturalmente, l’idea di uno strumento che isoli così radicalmente dal mondo intorno a sé ha fatto storcere il naso a non pochi e i complottisti sono saltati tutti sulla sedia gridando che la società del controllo è alle porte – attenzione però perché, se il mondo si affidasse ai nostalgici della macchina da scrivere e delle copie tramite cartacarbone, non avremmo neppure l’email e la più semplice comunicazione, per giungere, richiederebbe 10 giorni in luogo di un secondo.
I cultori del reale contro il virtuale sono duri a morire e sempre un poco stupidi. Non vogliono neppure ammettere che la concretezza della vita è spesso frustrante e da sempre l’uomo cerca vie di fuga. In verità, dalla letteratura alta alla più becera pornografia in streaming, tutta la storia dell’uomo è storia di un gigantesco tentativo di evasione dalla miseria di ciò che è. Solo i deficienti si accontentano di questa esistenza entro cui sono immersi. L’umanità ha costruito il meglio di sé su questo infinito senso di mancanza. Ma tutto ciò è ancora un altro discorso…
I teorici del condizionamento perenne avranno buon gioco, adesso, nel sostenere che il Potere – mai che specifichino in cosa si sostanzi – voglia renderci dei docili schiavetti che conducono un’infima esistenza e, poi, a sera, dopo il lavoro, si chiudono in casa a segarsi con una femmina oleogrammatica creata con il supporto di un’apposita app, senza più dialogo, ognuno murato dietro un inconcludente solipsismo senza aperture.
Costoro si rifiutano di capire che il mercato, invero, per quanto proponga, non può mai realmente imporci niente e ciò la storia della tecnologia degli ultimi 50 anni lo dimostra ampiamente. Tanti prodotti sono stati offerti alle masse e queste li hanno rifiutati semplicemente opponendo la loro indifferenza. Il Video 2000 – chi se lo ricorda? – non ottenne mai successo, nella diffusione del Home Video, diversamente da come andò per il VHS prima e il DVD poi. Non parliamo, inoltre del Laser Disc, grande come un 33 giri, che da noi, in Italia, non prese mai piede. Il Blu-Ray, arrivato quando già lo streaming si era affermato, pur continuando a essere prodotto, non è mai divenuto pane quotidiano come furono, invece, le videocassette.
E, se si pensa al mondo musicale, qualcuno ha ancora presente il vecchio Stereo 8, a detta di tutti superiore, a livello di qualità audio, rispetto alla semplice musicassetta, ma molto più scomodo? Per non parlare del Minidisc, simile a un floppy disk per computer, apparso e subito scomparso, senza lasciare traccia. A quanto pare, solo il vinile ha mantenuto e continua a mantenere una sua nicchia di affezionati.
Come si può ben notare, per così dire, non si muove foglia, a livello tecnologico, che il consumatore non voglia. Dunque, se questo supporto con visore, noto per il momento come Apple Reality Pro, si dovesse imporre, non sarà perché Satana trama nell’ombra, come al solito, e cerca di muoverci alla perdizione, ma perché il popolo ha scelto di far trionfare un qualcosa a livello commerciale. In sintesi, se non volete vivere in un mondo che non esiste, basta non acquistare il prodotto in questione, riunirvi con gli amici, andare al bar o in biblioteca. Se si dovesse invece imporre, rassegnatevi, evidentemente alla gente sta bene così.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.