BONUS ASSUNZIONI UNDER 30 – UN GOVERNO DI INCAPACI E L’IDIOZIA DEL LORO DECRETO LAVORO (di Matteo Fais)
E por fortuna che doveva essere il Governo più a Destra della storia della Repubblica! Sì, mezzo metro a destra dell’Unione Sovietica. Niente da fare, ci risiamo: controllo dell’economia che, nella fattispecie, si traduce in privilegio dei giovani a danno di quelli che cominciano a incanutire.
Leggiamo dall’opuscoletto domenicale, con relativa liturgia governativa, stampato dal “Corriere della Sera”: “Nel decreto Lavoro è previsto anche il bonus assunzioni under 30, per dare un taglio ai circa 3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti neet: ai datori di lavoro privati che assumono under 30 registrati al programma ‘Iniziativa occupazione giovani’ […] andrà uno sgravio pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali’”.
Lasciamo perdere che la paraculata – pardon, l’agevolazione – varrà solo per 12 mesi, dopodiché, probabilmente, il datore di lavoro smetterà semplicemente di pagare, queste misure di controllo dell’economia sono puro fumo negli occhi. Per farla breve, si risolvono nello sbattere fuori dai coglioni i dipendenti trentacinquenni o più grandi, creando ulteriore disoccupazione, per sostituirli con carne fresca retribuita a spese dello Stato, dunque con i soldi di chi già lavora. Che gran trovata!
Un provvedimento che agevola la sostituzione di occupati ancora non pensionabili con altri più giovani è pura macelleria sociale e tentazione giovanilistica applicata all’economia. Proprio nel momento in cui uno comincia a mettere su un minimo di esperienza, si ritrova fuori e punto e a capo. Un’idiozia da Repubblica delle Banane, più che da società civile.
Il Governo Meloni si conferma un’accozzaglia del peggior destrumine da operetta, gente senza una visione del futuro che si arrabatta tra misure estemporanee per dare l’idea di fare qualcosa, quando sarebbe meglio rimanesse inerte per non creare ancora più casino.
Invece di mandare in pensione quelli in età avanzata, questi pensano a mettere fuori gioco le persone di mezza età per rimpiazzarle con i ragazzini e ovviamente a togliere il sostegno alla povertà eliminando il già magro Reddito di Cittadinanza. Qui, l’unica cosa che stanno preparando è manovalanza per la malavita.
Inutile precisare che ogni volta che lo Stato interviene è sempre per creare fratture all’interno del tessuto sociale, per generare guerre intestine tra poveracci e per dare vita ad assurdi privilegi che, nel giro di pochi anni, si risolveranno in devastanti situazioni di marginalizzazione forzata per quegli stessi che, adesso, ne beneficiano.
Ecco il risultato di non avere mai avuto una Destra Liberale in questo Paese: caos e sfacelo imperano, mentre il futuro si fa per tutti sempre più incerto e la valanga dei diseredati cresce ogni giorno di più, ponendo le condizioni per un disordine generalizzato.
L’unica cosa sacrosanta è stato evitare di votare questa marmaglia di sbandati che sta fondamentalmente, tra sbarchi e decreti senza senso, ripercorrendo i nefasti passi della Sinistra. Il Paese, con gente simile, è destinato al baratro o al ritorno del flagello piddino.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.