Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

LA PRESA IN GIRO DI NON VOLER PIÙ VALUTARE GLI STUDENTI (di Matteo Fais)

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Pensate che pacchia, vai a scuola e nessuno ti valuta con la brutalità di un voto netto e senza appello: 5, 8, 10, 0. Non ti valutano perché è ingiusto, crea agitazione, o come sostiene un dirigente di una scuola di Venezia, secondo quanto riportato dal “Corriere”: “tra i ragazzi c’è un problema d’ansia importante che è sempre più evidente. Noi ci stiamo lavorando. Stiamo cercando di trovare soluzioni”. Ergo, niente giudizi, anzi la formula è quella di un “quadrimestre senza voti”, con mere valutazioni generiche tipo “la preparazione è da migliorare”. E guai a chiamarti alla lavagna perché “provocava le palpitazioni e molto spesso un’ansia ingestibile”.

Direte voi, con lo spirito di Lucignolo e Pinocchio, “ma che figata!”. Balle, questo è il modo migliore per creare degli individui psichiatricamente disturbati e inadatti alla vita, come i cretini della Generazione Z e gli Snowflakes che vogliono riscrivere i libri del passato secondo la sensibilità odierna, dei potenziali serial killer.

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Che cos’è in fondo la vita? Competizione e comprensione dei propri limiti, attraverso l’esperienza della disfatta. Il giudizio altrui è una cosa terribile – l’inferno sono gli altri, dice Sartre –, ma necessaria, bisogna imparare a farci i conti. Protetto dalla campana di vetro in cui il politicamente corretto e il buonismo imperante della Sinistra l’ha rinchiuso, il soggetto diviene sempre più fragile, non sviluppa gli anticorpi necessari alla sua permanenza terrena.

Se non essere sempre sotto esame fa tirare un sospiro di sollievo, rilassare troppo i nervi è il preludio della morte. L’animale sopravvive grazie all’ansia, l’istinto di sopravvivenza è soprattutto adrenalina nel sangue, battito accelerato e voglia di affermarsi. Chi non riesce ad accettare tutto ciò, o a farci i conti, soccomberà, oppure compirà gesti insani.

Possiamo anche decidere di non dare più voti, ma ciò non annullerà l’impietoso e costante giudizio che gli altri esercitano nei nostri confronti. In un qualsiasi consesso sociale, è impraticabile la fuga dai raggi x dello sguardo altrui. Nel commercio con l’altro sesso, poi, per chiunque, uomo o donna che sia, è impossibile sottrarsi. Se ti hanno detto che sei un ciccione/a del cazzo, beh, le cose sono due: o muovi il culo e butti giù quello schifo di lardo, per andare incontro ai gusti della platea, o metti una pietra sopra al sesso e te ne sbatti. Stacce, è così! Se non puoi fare affidamento sulla bellezza, devi cercare un’altra via per emergere e farti apprezzare. La vita non è roba per mammalucchi, dolcezza.

Che poi, pensateci: cosa potranno mai fare questi soggetti cresciuti a pane e indulgenza, di fronte ai mille problemi dell’esistenza? Nella migliore delle ipotesi, frignare e piagnucolare come infanti che si siano sbucciati le ginocchia. Nella peggiore, entreranno nella loro vecchia scuola e compiranno una strage, oppure uccideranno l’ex compagna perché sono stati lasciati.

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Per evitare tutto ciò, la prima cosa è educare i ragazzi, durante gli anni della formazione, a trovare una via per gestire ansia e la frustrazione. Soprattutto, l’importante è far capire loro che, se non sono abili in una certa attività, potranno sempre raggiungere l’eccellenza, o comunque buoni risultati, in un’altra. Del resto, tutto ciò che di grande c’è nel mondo nasce da mancanza, sconfitta e mortificazione. Bisogna solo trovare il modo per far capire alla gente come mutare la materia della propria insoddisfazione in pulsione creativa.

Certo che, senza quel senso di virile sopportazione del dolore, oggi, ci troviamo con tutti questi hikikomori, chiusi in camera a consumarsi tra videogame, seghe e lacrime. Chi non sa perdere, non imparerà mai a vivere.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

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