LA SCANDALOSA DOMANDA DI MATT WALSH: “CHE COSA È UNA DONNA?” (di Matteo Fais)
Ogni volta che qualche conservatore critica l’America, comincia dicendo che è il posto in cui anche ai bambini è permesso di mutare a piacimento il proprio sesso. Quello che l’invasato in questione non vuole comprendere è che certe pratiche sono figlie unicamente della maledetta Sinistra a stelle e a strisce, la quale, partendo da alcune idee formulate in sede europea – vedasi in particolare quella della decostruzione di Derrida –, ha dato vita a un mostro.
Ma in questo desolante panorama, in quella terra che ai suoi occhi appare come la nuova Sodoma o Gomorra, tra coloro che rifiutano di limitarsi alla lamentela, è nata la rivolta culturale e contro informativa. Ebbene sì, nella patria del politicamente corretto, la Società Aperta mostra il meglio di sé, difende la democrazia e la libertà di espressione, la verità scientifica contro quella imposta dalle lobby alla scienza.
È in questa cornice che bisogna inquadrare il ben poco noto – da noi – documentario di Matt Walsh, commentatore e autore statunitense, che insieme ad altri – sempre poco noti qui – ha il coraggio di portare avanti la battaglia contro l’ideologia gender che sta sconvolgendo il mondo. L’ha fatto, in particolare, con un documentario che ha il coraggio di porre, in questo tempo in cui il relativismo non è più un sano approccio alla vita, ma la forma del delirio diffuso, una scandalosa domanda, che funge anche da titolo alla sua opera: Che cosa è una donna?
In verità il filmato contiene, per ogni persona sana di mente, solo delle ovvietà – e pure qualche cliché di genere di troppo! Ma serve per riflette su quanto autoreferenziali e pietosamente tautologici siano tutti i personaggi gravitanti nella galassia LGBTQ+. Questi ideologi, senza la benché minima idea, cascano come scemi dal pero ogni volta che Walsh li costringe a venire al punto e rispondere al suo semplice quesito. Manco a dirlo, tra supercazzole e pistolotti moraleggianti, isteriche reazione insensate di fronte alla ferma imperturbabilità dell’intervistatore, riescono solo a limitarsi a un generico “Donna è chi si percepisce come tale”. I più disadattati si spingono ad affermazioni paradossali tipo “Alcune donne hanno il pene e alcuni uomini la vagina”.
Per farla breve, l’autore mostra oltre ogni ragionevole dubbio come il mondo stia dando sempre più spazio e tributando una ingiustificata dignità ideologica a gente che, più che altro, necessiterebbe di un serio aiuto psichiatrico. Il problema, manco a dirlo, non sta tanto nel fatto che queste persone si acconcino come circensi o si identifichino con quel che più gli aggrada, ma che vogliano mettere becco sulla vita di infanti e ragazzini, i quali palesemente non sono in grado di poter fare una scelta consapevole in merito a un eventuale cambio di sesso – va da sé che, arrivato a una certa età, ogni uomo ha diritto di agire come meglio crede e che a 13 anni sia assurdo svegliarsi e decidere per la rimozione dei propri testicoli.
Onore a Walsh che dice pane al pane e vino al vino, smascherando la pochezza intellettuale di un’America che sta trascinando, manu militari – un padre è stato messo in galera per essersi opposto alla transizione della figlia tredicenne –, tutti gli altri verso il baratro. Ad averne di gente come lui a Destra, persone capaci di dimostrare con la forza della mera ragione dove abita l’insensatezza.
Un documentario da vedere e far vedere a chi continua a sparare cazzate con teorie campate per aria, anzi nei vaneggiamenti di persone che con la scienza non c’entrano un accidenti di niente. Insomma, se vuoi identificarti con Napoleone, sei libero di farlo, ma non puoi pretendere che gli altri ti chiamino “generale”, o ti mettano alla testa dell’esercito. Ancora più semplicemente, si nasce uomini o donne. Cosa uno si senta, poi, è affar suo, ma non può pretendere di plasmare il mondo a misura delle proprie nevrosi. Soprattutto, non deve toccare i bambini. Mai e, poi, mai!
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.