COSA ACCADREBBE SE, IN ITALIA, OGGI, ALTRE PERSONE VENISSERO PERSEGUITATE? (di Matteo Fais)
“Sei ancora quello della pietra e della fionda,/uomo del mio tempo” (Salvatore Quasimodo, Uomo del mio tempo).
Immaginate. Italia, 2023. Sale una nuova forza al Governo – provate a dimenticarvi, per un momento, di Destra e Sinistra –, non importa di che colore politico. Ipotizziamo che questa dia inizio a una persecuzione nei confronti di una minoranza – sceglietene una a caso – o a una determinata categoria di persone – potrebbe essere chiunque, dai fumatori a coloro che hanno una determinata forma del piede. Non importa sapere se la persecuzione debba essere motivata o meno sul piano ideologico, o semplicemente imposta arbitrariamente dall’alto. Secondo voi, in coscienza, come reagirebbero gli Italiani?
Potete giocarvici le palle che non farebbero niente, se non segnalare le persone che il Potere ha deciso di prendere di mira. Qualcuno, certamente, avvertirebbe un leggero mal di pancia, ma passerebbe quasi subito al pensiero di “tanto non sono io”. Altri eviterebbero di partecipare alla squallida caccia all’uomo, ma difficilmente si opporrebbero in modo chiaro e netto.
Potete già sentire i discorsi, se vi sforzate di aguzzare l’orecchio: “E cosa dovevo fare, ho il mutuo e una famiglia da mantenere”; “Eh, ma è stato imposto a tutti”, “io non posso mica lottare contro lo Stato”. Oppure, qualora la libertà di parola continuasse a essere preservata, molti si affretterebbero a scrivere sui social “Io sono contro la persecuzione e non denuncio nessuno”, senza però muovere un dito per reagire attivamente e combattere la volontà governativa. Insomma, i soliti cari e vecchi discorsi già sentiti un milione di volte, con cui è sempre facilissimo pararsi il culo e non assumersi uno straccio di responsabilità.
Non parliamo, poi, se verso la particolare categoria in questione si fosse, per un qualsiasi motivo, scatenato un odio diffuso. In quel caso, ci godrebbero anche a vederli finire male. Certamente, a ogni modo, di delatori se ne troverebbero a ogni angolo. L’italiano è uno abituato a non farsi mai i cazzi suoi. Non che sia un essere particolarmente comunitario. Più che altro è perfido, adora rovinare la festa e la vita agli altri. Se qualcuno sta dando un party a fianco a casa sua, non è che chiami la polizia per via dei rumori molesti, ma perché gli piace di pensare che, se lui non è stato invitato, la serata non debba aver corso.
Purtroppo, si possono far studiare tutti i libri di Storia e di Morale che si preferisce, mostrare film, come in effetti avviene, ma ciò non può ancora bastare per fare di un essere umano una creatura retta e animata da sani principi. Crederlo è un’ingenuità, come pensare che basti laurearsi per diventare degli intellettuali. Le parole e le immagini non possono risvegliare niente in un cuore che non sia pronto a riceverle. La verità più sconvolgente è che i più alti valori possono pioverci dentro ed essere ripetuti senza che questi ci mutino minimamente, esattamente come si può leggere una poesia, impararne a memoria la metrica e le figure retoriche, ma ancora non sentire niente di fronte a quel particolare componimento. Il potere salvifico della cultura, come della scuola, è un colossale inganno.
Dio non voglia mai che si debba mettere alla prova questa tesi, perché dopo ottant’anni di discussione sull’Olocausto, con buona pace del povero Primo Levi, tutta la nostra impalcatura di testi e studi sulla faccenda cadrebbe miseramente, rivelando in ultimo solo l’uomo.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.
tutto condivisibile, abbiamo visto chiaramente alcune indicazioni date e dette da persone normali nei confronti dei non vaccinati. deportazione delazione e chi più ne ha più ne metta. Esperimento riuscito e dico anche bene.