LA SCUOLA È CATECHISMO E LAVAGGIO DEL CERVELLO – RISPOSTA ALLA MAMMA FINLANDESE (di Matteo Fais)
Non ti formano, ti deformano. Quello stabile, esteticamente orribile, è un panopticon, una struttura concentrazionaria e coercitiva, la prima concreta manifestazione che si incontra nella propria vita di un sistema burocratico e sordo, antivitale.
Cosa si impara a scuola? Non la compostezza nello stare seduti come esseri civili, non il valore della civiltà, ma l’ostentare un civismo vuoto e di facciata, un’obbedienza fondata sulla paura più che sulla scelta consapevole. Devi stare lì al tuo posto, fermo e zitto, come un giorno dovrai farti le tue otto ore d’ufficio o alla catena di montaggio con diligenza e senza mai lamentarti – e, possibilmente, senza muoverti mai dal tuo posto.
Come si fa a non odiare la scuola, se si ha a cuore la libertà? Un potere senza volto che si manifesta in decine di maschere, gli insegnanti. Il potere del conformismo – il più temibile – per cui si apprende presto che chi non è come gli altri è fuori, escluso e da escludere.
La scuola è l’esempio primo e più perverso di comunità, una struttura sovietica in cui vieni imprigionato contro la tua volontà, insieme a individui di cui non ti frega un accidente di niente, ma con cui sei comunque costretto ad avere a che fare obtorto collo. Metà della tua giornata se ne va circondato da gente che non desidereresti mai incontrare di tua spontanea volontà nel mondo reale, asfissiato da quell’odore sporco di umanità, in una promiscuità selvatica e rumorosa.
Su una cosa non ha ragione la madre finlandese, Elin Mattsson, che ha scritto la sua lettera aperta, su “SiracusaNews”, contro il sistema scolastico nostrano: la scuola è una schifezza ovunque, non solo in Italia. Essa è nozionismo spicciolo, catechesi – progressista o reazionaria, ciò è secondario –, accettazione di ogni voce investita di una qualche autorità.
A che diavolo serve sedersi lì per ore a sentire un vecchio signore calvo e panciuto che ti ficca in testa a viva forza l’idea che quello e stato un grande poeta e quell’altro un grande scrittore, senza che tu, la maggior parte delle volte, abbia mai letto un suo testo? Dal ripetere quello che dice il professore al “fidarsi solo dei competenti” è un attimo, un processo standard che nessuno osa mettere in discussione, perché sta alla base della nostra società. Se inizi a fidarti, sei l’uomo perfetto, quello che desidera il Sistema. Sempre prono alle richieste di chi comanda: è così che ti debbono programmare.
La scuola è un comizio del leader coreano. Tutti se la bevono, nessuno si deve azzardare a dissentire. Chi non è d’accordo se lo tenga per sé, l’importante è manifestare un entusiasmo di facciata. La scuola è a-morale, perché non insegna il rispetto, non te lo fa vivere come scelta, ma come timore della punizione. È lo stesso sistema che si ritrova anche più avanti, quello per cui, se non ti vaccini, ti becchi la multa – che tu ci creda o meno, che ti senta al sicuro o no, non importa, devi semplicemente fare quel che ti dicono. Non ti devono convincere di aver ragione loro, con quelle regole che ti propongono, basta che tu sviluppi un timore folle all’idea di trasgredirle.
Entro questa, come in altre strutture, l’individuo muore e si forma l’italiano, il finlandese, il tedesco. Si punta alla cancellazione di ogni autonomia. Alla fin fine, di un catechismo si tratta, solo meglio congegnato, entro una concezione passiva del sapere. Come magazzinieri alienati, si ordina tutto nella mente, si ripone ogni cosa al proprio posto. E anche chi l’ha frequentata poco e male, si fa l’idea che questa sia essenziale e che si abbia da credere sempre a chi ha studiato. Solo qualche rara mente illuminata apprende l’unica e sola lezione utile che la scuola possa dare: decostruire e non fidarsi mai del sapere generato dal Potere.
Matteo Fais
Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais
Instagram: http://www.instagram.com/matteofais81
Facebook: https://www.facebook.com/matteo.fais.14
Chat WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734
L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.
Nulla più nocivo a salute mentale e capacità intellettuale di bambino di attuale scuola italiana… da almeno quarant’anni!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/