I PRESUNTI ANTISISTEMA SONO PEGGIO DEGLI INFLUENCER (di Matteo Fais)
Come recita un vecchio detto della saggezza popolare, “chi non ha di meglio dorme con sua moglie”. Ecco il motivo per cui le persone – eccettuati gli esagitati – si limitano a sperare che tutto resti come è, se non altro per non andare incontro a situazioni peggiori. Storicamente parlando, tutti sanno del rischio concreto di passare dal regime degli zar a quello comunista – insomma, dalla padella alla brace.
Infatti, guardateli gli antisistema in circolazione! Visti da vicino rivelano tutta la loro inconsistenza intellettuale e ideologica, mentre ciò che emerge è solo il medesimo vuoto narcisismo da venditori di fumo che anima gli influencer.
In fondo, entrambi vendono sogni a basso costo per occidentali spaesati e sprovveduti. È solo la pretesa da soddisfare che cambia, a seconda del modello in cui ognuno si identifica. Come la Ferragni ti regala il sogno di una vita fantastica, fatta di lustrini, attici e una famiglia perfetta che non esiste; così l’uomo o la donna contro – che non è mai l’uomo in rivolta di Camus, ma è sempre contro tutto – si fa una foto con cataste di libri dietro e ti scrive che “se ha una biblioteca personale, un essere umano non può che essere felice”.
Anche costui ti prende in giro, ti dà la sensazione di essere un uomo migliore solo perché possiedi tutta quella carta stampata, senza mai ricordarti che non conta aver letto 10 milioni di libri, ma basterebbe averne capiti 50. E mai, mai che ti spiegherà come sia pieno di persone che hanno letto tantissimo, comprendendo solo singole parole e mai i testi nella loro interezza – non parliamo poi dei sottotesti. Anche questa è superficialità.
Bisogna stare in guardia. Più che questi fasulli da Instagram, il cui peso specifico nell’economia del Sistema è chiaro – propagandare lo status quo –, i peggiori sono proprio coloro che sembrano avversare il regime imperante con formule originali e altisonanti, roboanti e vuote. Ma guardateli bene: quanto sono a proprio agio di fronte alla telecamera della televisione, o alla fotocamera che ha registrato il selfie quotidiano con annessa citazione da Hegel?
Foucault diceva che ogni potere genera sacche di resistenza, ma qui siamo oltre: il Potere attuale – sempre più intelligente e sofisticato – genera fenomeni di falsa opposizione a sé stesso. La medesima casa editrice che pubblica la biografia dell’influencer di turno, darà alle stampe anche il libro dell’anti-influencer con un titolo quale “Contro il pensiero unico”. Geniale e sommamente diabolico!
Questa gente non cerca di cambiare il mondo, ma di guadagnarsi una nicchia in cui poter prosperare. Genera contenuti da rilanciare sui social per chi vorrebbe fare grandi discorsi, ma non sa neppure usare le virgole, senza mai arrivare a niente, senza impegnarsi concretamente o scendere in piazza. Il suo vero intento non è in quanto scritto su un post Facebook, ma nel primo commento dove trovate la didascalia “Puoi acquistare il mio nuovo testo a questo link”.
State certi che, se scoppiasse la rivoluzione là fuori, loro non sarebbero al vostro fianco. Ed è grazie a gente così se in molti, tra coloro che hanno ben capito come va il mondo, non si fidano. Se dei politici si dice “tutti ladri”, potete essere sicuri dell’esistenza di una nutrita schiera che non aspira se non a prendere il loro posto.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.