BISOGNA RENDERE OBBLIGATORIO IL TEST DI PATERNITÀ – IL CASO DEL MANAGER TRUFFATO (di Matteo Fais)
Mater semper certa est, pater numquam. Pensate se doveste scoprire che vostro figlio, quello per cui avete sacrificato soldi e sonno, anni di vita e possibilità di svago, fosse biologicamente altro da voi? Niente di così strano, capita. E chissà quanti sono finiti sottoterra senza neppure immaginarlo.
Il “Corriere”, per dire, ha raccontato di questo manager il quale, al momento della separazione, quando le recriminazioni nelle coppie volano alte come i liquami organici da un tubo di fogna esploso, ha scoperto l’amara e umiliante verità. Giustamente, l’uomo è corso ai ripari e ha denunciato l’ex moglie, perché va bene essere cornuti, ma c’è un limite alla sopportazione e non era più il caso di fare i coglioni.
Purtroppo, è noto, la magistratura fa un po’ come cazzo le pare e sarà difficile, dopo tanto tempo, rimettere le cose in ordine. La speranza, certamente, è che la donna ne esca a costole rotte, dopo quello che ha fatto, e sia costretta a risarcilo fino ad arrivare alla bancarotta.
Siccome, però, la Legge è strana e sempre soggetta alla discrezione interpretativa del giudice, a totale detrimento della parte offesa, sarebbe il caso, dato anche l’andamento generale dei costumi, di imporre il test di paternità come obbligatorio. Un uomo ha diritto di sapere se quello di cui si sta assumendo legalmente la responsabilità è, poi, realmente suo figlio naturale, soprattutto se, successivamente, si troverà a non poter sciogliere quel legame biologicamente fasullo.
È inutile negarlo, come raccontarsi la favole della fata turchina o del principe azzurro. Per dirla con il poeta: così va il mondo! La guerra è madre di tutte le cose e non è diffusa solo a macro livelli, come nel conflitto tra le classi di marxiana memoria, ma vive e si ramifica all’interno di tutti i rapporti umani. Insomma, tutti i rapporti umani sono rapporti di potere in cui si può essere fregati, raggirati e, infine, ingiustamente costretti a subire torti inaccettabili.
Tra uomini e donne, a livello di microfisica del potere, le cose stanno in questi termini, c’è poco da dire. La maggiore debolezza fisica della femmina l’ha portata ad affinare l’ingegno e l’arte del sotterfugio. Può dunque, tranquillamente, tenersi il marito ricco e farsi ingravidare da quello che più le aggrada.
Ma in questo assurdo gioco, la società ha da porre un argine all’umana malvagità. Dunque, vada per il divorzio, per l’aborto e per tutte le libertà che si vuole, ma far credere a un uomo che quello sia suo figlio, quando non lo è, è senza ombra di dubbio una truffa. Lo Stato liberale deve difendere con ogni mezzo i diritti delle persone, ma solo fin tanto che questi non vanno a danneggiare l’esistenza altrui sul piano fisico ed economico – mantenere per vent’anni una persona con cui credi di avere un legame, anche se in realtà non esiste, non è una cosa da poco.
Le femministe, ovviamente, non lo permetteranno mai, almeno non a mani basse, che venga introdotta una simile prassi, perché, a quanto pare, amano infinitamente l’indipendenza, purché non ci siano soldi in ballo di cui appropriarsi indebitamente. Ma gli uomini dovrebbero unirsi in social catena e far rispettare i propri diritti, oltre la retorica della presunta debolezza femminile. Questo è un attacco alla categoria e chi resta inerte è complice.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
finalmente qualcuno mette in evidenza una vergogna legislativa diffusa ovunque. Oggi, per quale motivo, non si deve avere il test del DNA obbligatorio e gratuito a TUTTI i neonati ?
Forse per nascondere che 1/10 dei nati all’ interno di una unione stabile NON è del padre legale ?