LA DESTRA NON ESISTE, PERCHÉ NON HA UN POPOLO (di Matteo Fais)
Tanto per cominciare, l’affluenza è stata bassissima, praticamente insignificante. Insomma, la gente del voto se ne fotte o rifiuta deliberatamente – e giustamente – di prendere parte alla farsa elettorale.
L’elettorato di Destra, per farla breve, ha ben poco da gioire. Ma, del resto, esiste davvero la gente di Destra? Già a far un veloce calcolo, tra PD, Calenda e 5 Stelle, sembra, a occhio e croce, che la maggioranza dei votanti italiani sia progressista, o giù di lì. Per il resto, l’unica vera militanza che vi sia mai stata su quel versante ha riguardato l’MSI, la cui stagione si è chiusa un bel po’ di lustri fa. Da Fini in poi, è stata solo un lenta caduta, un andare a votare perché, tutto sommato, la nuova Sinistra è peggio del peggio, cioè della Destra – altro che scegliere per il meno peggio. Anche i cosiddetti indecisi hanno optato per la Destra, ogni volta che l’hanno fatto, per disgusto verso la Sinistra.
Obiettivamente, per votare con convinzione la Meloni ci sarebbe voluta l’idiozia di un invasato coi paraocchi. La Carciofara non è Almirante, Rauti, Romualdi, Michelini. Meno che mai è Mussolini, il quale, fuor di dubbio, a prescindere dal giudizio sul suo operato politico, sapeva decisamente scrivere con la finezza di uno spadaccino e la furia di uno scalpellista.
Ma, al di là di tutto questo, il punto è un altro: la Destra può anche prendere i voti, ma non ha un popolo dietro di sé. Per usare un esempio infelicissimo, è un influencer senza follower, o, se preferite, uno scrittore senza lettori, una chiesa senza un fedele a seguire il rito.
Se, domani, la Meloni dovesse chiudere i porti, sbattere fuori tutti gli immigrati irregolari, introdurre la flat tax, eliminare tasse per chi ha più di tre figli, nessuno farebbe niente a suo sostegno. Al contrario, la Sinistra mobiliterebbe piazze e giornali, prenderebbe in casa gli immigrati, pungolerebbe la magistratura rossa, inizierebbe la caccia al panettiere evasore.
Spiace dirlo, ma è così che si fa. Questa è la democrazia, un modus vivendi che inizia apponendo una croce su un simbolo elettorale e prosegue vita natural durante supportando il partito e le proprie convinzioni. La massa destrorsa questo non l’ha mai capito. Delega, ma non partecipa.
La Destra ha vinto, ma perderà, perché esiste come un ectoplasma che non tormenta le notti dei sopravvissuti. La Destra italiana, poi, è la peggiore. Marine Le Pen, in Francia, legge Gramsci ed è affascinata dal concetto di egemonia culturale. Lei e solo lei ha capito che, senza governare le case matte del potere, il solo destino di una forza politica è la morte per insignificanza.
Ma, quella parte politica se ne disinteressa, non ci pensa neppure, quando non aiuta l’altra sponda a costruire, a livello locale, il proprio consenso, lasciando che disponga i propri uomini al comando. Non è un caso, insomma, che l’unica volta in cui è rumorosamente riuscita ad affermare sé stessa è stato quando si è rivolta a un ex socialista – la Buonanima.
Il destino della Destra, in soldoni, è quello della donna nella rappresentazione biblica: nasce da una costola e costola rimarrà. Se, per millenni, ogni grande intellettuale è stato un reazionario, oggi – o meglio dalla fine della Guerra – la Sinistra è riuscita a invertire il corso della Storia. Per tutto ciò, c’è solo da ammirarla, perché a imitarla non ce la faranno mai, manca la stoffa.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
L’ egemonia culturale non conta un cazzo quando non hai un reddito decente attraverso un lavoro. Un povero cristaccio a sei euro l’ ora se ne sbatte dei pipponi pseudo ideologici di questa gente.