Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

QUANTO È BELLA LA DECADENZA DI QUESTO MONDO LIBERO (di Alex Vön Punk)

Siete seduti in un locale. Dalla Tv appesa alla parete stanno passando un videoclip di una nuova artista emergente che balla, seminuda, agitando il culo. Al tavolo a fianco, una coppia gay si tiene per mano. Dall’ingresso, sta per entrare quella che sembrerebbe a tutti gli effetti una prostituta che ha appena staccato. Al bancone, due uomini che bevono un bicchiere di vino di prima mattina. E, poi, ci siete voi, con le AirPods nelle orecchie, la musica Punk a palla, che vi bevete il primo caffè della giornata.

No, non siete in Iran, altrimenti i ragazzi gay, anziché al tavolo, sarebbero impiccati. Non siete neanche in Corea del Nord perché, se così fosse, la prostituta sarebbe finita ai lavori forzati. E non non siete neppure in Birmania, dove la musica Punk è vietata per legge.

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In questo bar, ognuno fa ciò che vuole nel rispetto del prossimo. Non c’è nessun gendarme a dirvi come dovete stare seduti, come vestirvi, cosa bere o mangiare, con chi stare e cosa guardare.

Alcuni clienti, però, sono convinti che tutto ciò sia nocivo per loro e anche per voi. Ebbene sì, non solo ritengono di ricavare un danno dal vostro comportamento – sebbene a loro non tolga niente -, ma addirittura credono di sapere ciò che sia più giusto per voi.

Nel loro locale, al mattino, non si possono bere alcolici. In tv, passa la Santa Messa. Le coppie gay possono entrare – mica è un locale omofobo -, ma non devono tenersi la mano né lasciarsi andare a tenere effusioni. Le prostitute non sono ammesse, se non con un abbigliamento consono. La musica deviata e satanica è bandita, e dalle vostre AirPods non escono i Gogol Bordello ma i Ricchi e Poveri.

Il motivo di tali deliri va ricercato solitamente nella propria mancata realizzazione. Tua moglie ti ha lasciato? Non è perché, a letto, ti muovevi come Maurizio Costanzo, ma per colpa della società che rinnega i valori tradizionali. Non riesci a trovare una donna? Il problema non sei tu e la tua collezione di francobolli sovietici, ma di quelli che sono più scapestrati che si lanciano alla conquista dei cuori altrui. La tua attività chiude? Non è colpa tua, ma dello Stato che ti fotte tramite le tasse tutto ciò che guadagni. No, fermi! Su questo avete ragione voi.

Dall’altro lato, questa deriva è dovuta all’idea di possedere la verità assoluta in tasca, eliminando il dubbio: i miei valori divengono universali, ciò che è buono per me deve necessariamente esserlo anche per gli altri. Svanisce l’Individuo con una propria etica, siamo tutti disciolti nella massa, nel popolo.

Cantavano i Porno Riviste, un gruppo punk italiano, nel brano Cinismo: “tutto è calcolato in un bisogno comune, ma se poi non è comune chi mi dà ciò che voglio?”

La società autenticamente liberale ruota intorno a un punto centrale, ovvero la convinzione che ogni persona dovrebbe poter gestire come meglio crede la propria vita, che le persone non necessitino di essere protette da loro stesse. Ciò non è assurdo, se ci pensate bene.

Immaginate che domani mattina vi suonino alla porta di casa due persone dicendo che si sono riuniti con gli altri del quartiere e hanno stabilito che non dovete convivere con la vostra compagna senza prima sposarvi; che il colore giallo della casa non è di loro gradimento e, quindi, le pareti vani dipinte di  rosso; che la vostra dieta a base di carne non è salutare e, dunque, niente più controfiletto e hamburger di chianina; e che la t-shirt dei Motorhead non si addice a questo quartiere, da domani giacca e cravatta.

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I socialisti, gli statalisti e i conservatori vorrebbero proprio questo, non solo per voi, ma per tutto il Paese – in realtà, ciò purtroppo già avviene per molti aspetti della nostra vita. 

Adesso abbiamo due possibilità, rimanere nel locale bacchettone gestito da un Ayatollah, catto-comunista, oppure mandare al diavolo chi vuole controllarci e scappare di corsa nel locale gestito da Sasha Grey.

Alex Vön Punk

Emailvonpunk@tutanota.com

Telegram: @VonPunk


L’AUTORE

Alex Vön Punk viene costruito a Pisa negli anni ‘80. Bandito, cantante e scrittore di canzoni punk nella band pisana Enkymosis fino al 2009. Autodidatta d’assalto tra un lavoro precario e l’altro, grafico freelanceagitatore politico e provocatore di tendenze anarchiche, anti-autoritarie e federaliste, membro del Centro Studi Liibertario “Società Aperta” che si occupa di libertarismo, diritti civili e della promozione del reddito di base universale.

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