Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

UN VECCHIO LIBRO CHE HA ANCORA TANTO DA DIRCI SU COME FARE LA RIVOLUZIONE (di Matteo Fais)

Ve lo immaginate un manuale, anzi un piccolo manuale, che fornisce tutta una serie di indicazioni su come portare avanti una rivoluzione a mezzo della guerriglia urbana? Beh, ci sono stati tempi in cui ciò era ancora possibile. Fu prima dell’avvento di internet, dei droni e dei cellulari, del riconoscimento facciale e certamente quando una trovata diabolica come il green pass non era neppure in mente dei.

Con precisione si trattava del 1969. La Nazione che funge da cornice sociopolitica è il Brasile che, già dal ’64, vive sotto una dittatura militare la quale si protrarrà per ventuno anni. Il testo in questione si intitola Piccolo Manuale di Guerriglia Urbana ed è scritto da un rivoluzionario comunista, figlio di un italiano, Carlos Marighella.

Carlos Marighella, Piccolo manuale di guerriglia urbana, Passaggio al Bosco.

Il breve e agile volumetto viene adesso riproposto in traduzione italiana dai tipi di Passaggio al Bosco. Naturalmente, l’editore è ben consapevole che questo, oggi come oggi, può essere appena “oggetto di studio” e non certo un “manuale operativo”. Similmente, viene esplicitato nella prefazione come “il concetto di resistenza armata e diffusa […] suona come un mito romantico o una triste utopia”.

Preso atto di ciò, risulta comunque interessante indagare la lucidità teorica dell’autore, come la sentita partecipazione intellettuale alla causa della liberazione, cercando di salvarne, ognuno dalla sua posizione politica, ciò che ancora resta valido in un mondo oramai completamente mutato. Si pensi all’idea, invero non molto distante da quella che animava le dimostrazioni democratiche contro la cosiddetta dittatura sanitaria e, in particolare, tutti i tentativi di azioni concrete purtroppo miseramente falliti a livello popolare, secondo cui “Il compito primario del guerrigliero urbano è distrarre, consumare, demoralizzare il regime”. In fondo, quando gruppi di venti-trenta persone entravano dentro i supermercati, senza mascherina, a cosa ambivano se non a “distrarre, consumare e demoralizzare il regime […] e le sue forze repressive”. Come una sorta di “guerrigliero urbano” moderno, anche loro avevano uno “scopo politico” di attacco a un governo da cui si sentivano abbandonati e soggiogati.

CONTRIBUISCI ANCHE TU A SUPPORTARE IL NOSTRO GIORNALE
Caro amico lettore, come potrai immaginare, dietro questo blog ci sono diverse persone che collaborano agli articoli che tu quotidianamente leggi. Se desideri supportare la nostra attività, ti saremmo grati se volessi dare il tuo sostegno all’Iban IT53E3608105138290082390113. L’intestatario è Matteo Fais. Grazie di cuore, La Redazione. 

Allo stesso modo, se Marighella scrive che il rivoluzionario deve essere “ricco di immaginazione e creatività, qualità senza le quali sarebbe impossibile per lui esercitare il ruolo”, anche qui in Italia, le masse di protestanti, pur mantenendosi nell’alveo della legalità, hanno dovuto far ricorso a tutta la creatività e l’immaginazione possibile per aggirare divieti e mettere alla frusta le possibilità punitive dei difensori dell’ordine – dagli aperitivi in piazza ai pass falsi.

Pur non facendo ricorso alle “armi”, anche il nostro guerrigliero si è dovuto avvalere di “mezzi non convenzionali”, per attuare il suo piano da “ardente patriota, un combattente per la liberazione della sua Terra, un amico del popolo e della libertà”. E se l’autore parla di “nastri registrati, occupazione di stazioni radio, uso di altoparlanti, graffiti sui muri o in altri luoghi inaccessibili”, come di “una consistente propaganda fatta spedendo lettere a specifici indirizzi, spiegando il significato delle azioni”, non si può certo dire che chi ha scelto l’opposizione dura non si sia avvalso di tutti i nuovi mezzi disponibili, per quanto controllati e molto simili a quelli usati dal nemico da combattere.

Anche l’idea secondo cui “l’obiettivo della guerriglia è sviare e diffondere notizie false, creando così un’atmosfera di nevrosi, discredito, insicurezza, incertezza e preoccupazione nel governo” non è in fin dei conti molto diverso da un sapiente uso delle fake news come extrema ratio volta a generare panico nelle masse e indurle a ribellarsi alla follia dilagante – molte volte, purtroppo, quando la ragione non viene ascoltata e la sete di libertà non è abbastanza, bisogna anche giocare sporco, inutile negarlo.

ACQUISTA il nuovo romanzo di Matteo Fais, Le regole dell’estinzione, Castelvecchi.
AMAZON: https://www.amazon.it/regole-dellestinzione-Matteo-Fais/dp/8832828979/
IBS: https://www.ibs.it/regole-dell-estinzione-libro-matteo-fais/e/9788832828979

Proprio per tutti questi motivi, come quel popolo per cui Marighella combatteva, abbiamo imparato a non fidarci della democrazia tanto sbandierata, consapevoli “che è una farsa votare in qualsiasi elezione che ha sempre come solo scopo quello di garantire la sopravvivenza della dittatura e di coprirne i crimini” – provate a negare che, di fronte all’imposizione del vaccino, l’intera classe politica non abbia rivelato la sua squallida e monolitica omogeneità.

Insomma, il Piccolo Manuale di Guerriglia Urbana può ancora tornare molto utile, quanto meno per un certo spirito che comunica anche a chi non se la sente di imbracciare un revolver, ma neppure di piegare la testa senza lottare.

Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

Chat WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *