Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

ELEZIONI? UNA COSA È CERTA, IO NON VOTO PIÙ (di Matteo Fais)

Basta cazzate! Insomma, basta Draghi, Speranza, Conte, Casalino, Salvini e Meloni. Sarebbe come scegliere deliberatamente di darsi una martellata sui coglioni. È tutto uno scempio, un teatrino, una rappresentazione in cui si inscena la democrazia tra soggetti che palesemente non sono minimamente antitetici l’uno all’altro – almeno non nei termini in cui poteva esserci un’antitesi tra MSI e PCI.

Per scegliere questa gente, meglio andare al mare – tanto, se si dovesse votare in ottobre, con un po’ di fortuna, farà ancora bel tempo. Perché, per come stanno le cose, proprio non si può. Alla fine, hanno tutti gli stessi fini, con lievi differenze.

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C’è chi è contrario al Reddito di Cittadinanza e chi è a favore, ma entrambi nascondono qualcosa in merito: i promotori il fatto che questo vada solo a chi è alla soglia dell’inedia più totale; i detrattori che non esistono privilegiati con 780 euro al mese, se non forse qualche famiglia con due figli, priva di reddito e beni immobili – ma non si tratta certo di privilegiati, ciò è ovvio.

Sull’immigrazione, poi, si gioca l’altro grande inganno della classe politica. La Sinistra fa la negriera postmoderna e lascia tutti gli ingressi aperti, per avere manodopera a basso costo. La Destra finge di opporsi, ma poi in ultimo non si risolve a fare niente, perché anche tra i suoi votanti c’è chi sfrutta i negri come bestie da soma. Del resto, spiace dirlo, ma oramai la società multiculturale è sostanzialmente inevitabile, a meno di una ribellione di massa.

Dulcis in fundo, alla resa dei conti, tutti hanno appoggiato la messa in atto dell’obbligatorietà vaccinale e nessuno potrà fare finta di niente o ricostruirsi la verginità ex post. Erano tutti uniti in merito, moderati ed estremisti. Tutti hanno avvalorato l’introduzione dell’infame tessera verde, di fatto ponendo in essere una misura illiberale e di controllo da società cinese. Questo non possiamo né vogliamo dimenticarlo. Dal primo all’ultimo, sono sputtanati per il resto dei loro giorni.

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Ma se c’è un motivo per cui non voterò mai più è per far dispetto agli italiani, per quanto la cosa possa danneggiare anche me. In questo caso non vale il principio che sarebbe come tagliarsi le palle per fare torto alla moglie, ma semmai bisogna tornare al biblico “Crepi Sansone con tutti i filistei”. Loro hanno dato credito alle atroci politiche di paranoia sanitaria avanzate da quella faccia da pesce lesso di Speranza. Loro hanno esibito senza alcun bruciore di stomaco il green pass. Per quel che mi concerne, da quel momento sono diventati nemici e posso solo augurare loro l’asteroide. Tra parentesi, il loro lassismo democratico, il lasciare sempre che le cose vadano come è stato stabilito, senza impegnarsi in prima persona, senza occupare le piazze – per esempio, in favore della chiusura delle frontiere –, mi disgusta.

Dunque, a votare mai più! Non se lo merita nessuno, dai mie connazionali a quelli che li rappresentano in Parlamento. C’è altro da fare. Come leggere qualche buon libro – quando lo si trova –, fare interminabili passeggiate, contemplare il tramonto, ma dare credito a quell’influencer mancato di Salvini, alla carciofara Meloni o ai Progressisti per il DDL-Zan è follia. La Politica è un’altra cosa, la Democrazia ancora di più e gli italiani non si meritano niente di tutto ciò.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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