Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

UNA COSA È CERTA, NON CI SALVERANNO I COMPLOTTARI DI DESTRA (di Matteo Fais)

Uno spettro si aggira per l’Italia, lo spettro del complottismo. Di sostanza ectoplasmica si tratta, perché i suoi aderenti non si vedono mai in giro. Non sono come i partecipanti dei vari pride, o i cosiddetti attivisti di antica memoria. I complottisti sono operativi soprattutto sul web, come i troll, ma il loro impatto sociale è pari a zero, anche perché rifiutano qualsiasi rappresentanza o attività politica eticchettandole come “un prodotto del Sistema“.

Evanescenti e impossibili da inquadrare, questi sostengono una molteplicità di posizioni, ma nessuna dotata di un minimo di ragionevolezza. Sono tendenzialmente di Destra, ma hanno tanti di quei lati in comune – oltre a una preoccupante fascinazione – con la Sinistra che è veramente difficile distinguerli. Fuor di dubbio, sono antiamericani nel midollo. Per loro va bene qualsiasi regime, dalla Corea del Nord alla Cina, purché professi l’anti-atlantismo come religione dogmatica e ufficiale.

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Naturalmente, Putin è per costoro come Padre Pio per la vecchia beghina di paese. L’ex membro del KGB, cresciuto e formatosi nelle file più estremiste dei comunisti, sarebbe il San Giorgio difensore dei valori tradizionali di Dio, Patria e Famiglia contro il drago woke che mira solo a oltraggiare la religione, il sacro vincolo del matrimonio, la terra e il sangue. Non si capisce come una filosofia, che per definizione ha sempre considerato tutti questi principi come il più squallido e ipocrita prodotto della società borghese, possa improvvisamente dare vita a un uomo che si ponga come baluardo contro il tramonto dell’Occidente, ma loro non sentono ragioni. Se i sessantottini inneggiavano, a ragione o a torto, a Mao e Ho Chi Minh contro il loro stesso mondo, questi, in pieno disastro cognitivo, sperano di trovare in un Est senza confini la salvezza dalla decadenza del loro.

Essendo convinti che l’americanismo sia come il demonio per i cristiani, una specie di presenza che è ovunque anche quando non si manifesta, tutto il loro piano d’azione si riduce a un nulla di fatto, perché tanto “non si può cambiare niente” e “questa democrazia è una farsa”. Sostanzialmente, il complottaro è il miglior alleato del Sistema e dei fantomatici Poteri Forti che spera di combattere, i quali vogliono uomini inattivi, nichilisticamente brontololanti sul divano a urlare contro le figure di Soros e Gates.

Egli è altresì il principale responsabile della miserabile sconfitta del movimento No Green Pass. Nella sola situazione in cui ha manifestato sé stesso al mondo, il complottista è riuscito unicamente a peggiorare una situazione già oltremodo problematica. Salendo su palcoscenici improvvisati, ha vomitato su piazze animate dai migliori propositi una sequela di puttanate inenarrabili: “nei vaccini ci sono i feti abortiti frullati”, “il green pass è il marchio della Bestia”, “tagliano gli alberi per far passare meglio le onde del 5G”, “nei vaccini ci sono i microchip”, “sono i satanisti, che mangiano i bambini e ne bevono il sangue, ad aver architettato tutto questo”, “il covid non esiste “ – salvo, poi, domandare le cure domiciliari – e via delirando, senza logica e senza freni.

Il tutto trascurando le uniche tematiche veramente sensate come l’idea che, in una democrazia liberale, io ho il diritto di avere un legittimo sospetto e rifiutare un trattamento sanitario, come di non veder violata la mia privacy esibendo una patente sanitaria ai camerieri di ogni locale in cui mi trovo a entrare.

Gli argomenti razionali, però, non lo riguardano. Infatti, lui ritiene che la democrazia non esista se non formalmente in quanto, oggi, quando si è svegliato, l’usurpatore Draghi – tesi, almeno questa, più che condivisibile – era ancora sullo scranno del potere. Non gli passa neppure per l’anticamera del cervello che, se le piazze fossero piene di gente che protesta contro, anche il Premier sarebbe costretto ad abdicare. No, il complottaro non ha capito che la libertà è un qualcosa per cui si lotta giorno dopo giorno, che la democrazia non si limita ad recarsi una volta ogni cinque anni a barrare un simbolo su una scheda elettorale, ma comporta la necessità di far valere i propri diritti ogni volta che questi non vengono rispettati dalla classe politica. Immaginatevi cercare di fargli comprendere che, in una democrazia liberale compiuta, ogni minoranza ha diritto di essere tutelata contro la tirannia della maggioranza – troppa grazia a Sant’Antonio chiedere che ci arrivino.

Dulcis in fundo, proprio ieri, il complottaro è riuscito a far fallire un sacrosanto referendum sulla giustizia, invitando i suoi seguaci a non partecipare alla farsa, prendendosi “il contentino democratico”, in ciò facendo esattamente il gioco del PD e di quella parte di  magistratura che di questo è diretta emanazione.

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Purtroppo, la Destra odierna è piena di tutte queste scorie che la affossano e la rendono socialmente parlando ridicola e impresentabile. Invece di fare guerra su tutti i fronti alla Sinistra, ci siamo arresi a speculare sui presunti simboli massonici presenti nei film Disney e sul tetto della villa di Epstein, sognando Putin che, sul cavallo bianco di Napoleone, verrà a far piazza pulita di satanisti e lgbttini.

Questa gente, purtroppo, non ha proprio inteso che, se persino Gramsci parla di “poche mani, non sorvegliate” che “tessono le fila della vita collettiva”, lui non è certo rimasto a girarsi i pollici, nel mentre approntando a un piano per la conquista dell’egemonia culturale da parte della Sinistra. Solo che Gramsci è Gramsci e loro sono loro, cioè un cazzo di niente!

Ma il vero problema è che, in ultimo, il complottismo ad alcuni rende. Vuol dire visibilità, per quanto effimera, testi da vendere a un manipolo di persone arrabbiate, le quali desiderano leggere una certa narrativa che hanno in testa, esattamente come Madame Bovary si balocca con i romanzetti d’amore mentre la sua vita è solo quotidiana miseria borghese e tedio. Alla fine, anche loro non possono rinunciare alla propria fetta di mercato.

Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

3 commenti su “UNA COSA È CERTA, NON CI SALVERANNO I COMPLOTTARI DI DESTRA (di Matteo Fais)

  1. Bel frullato di cazzate. Ma non dovevate fare esplodere la banalità? Secondi me Fais mira a sostituire Minzolini o Sallusti.

  2. Questi ultimi due tragici terribili nefasti anni… una sola unica cosa positiva hanno portato o dovrebbero aver portato… no esiste alcuna minima differenza sostanziale tra tutta accozzaglia partitica che dovrebbe rappresentarci in quel lurido parlamento italiano. Anche se molti continuano quotidiani vaneggiare di sinistre destre e centri… questi servi di celati padroni hanno rivelato loro vera essenza al di là di parole e disposizione di intenti ed invece di rappresentare cittadini italici obbediscono solo a coloro che li tengono in pugno come marionette…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

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