IGNORATO DA BERGOGLIO E ARRESTATO DAL REGIME COMUNISTA CINESE – LA STORIA DI JOSEPH ZEN ZE-KIUN (di Manuel Berardinucci)
Il cardinal Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong, è sempre stato, in particolare negli ultimi anni, una delle poche voci della Chiesa Cattolica a levarsi con dignità e fermezza contro le politiche anticristiane perpetrate dal Regime Comunista Cinese.
La dittatura capital-comunista orientale, infatti, si fonda su una miscela micidiale dei peggiori aspetti dei due sistemi apparentemente contrapposti dalla storia, ma in realtà uniti da una medesima visione produttivista e materialista dell’essere umano e che dunque hanno, nella religione ed in particolare nella metafisica cristiana, il principale nemico ideologico-culturale.
Secondo il rapporto del Pew Research Center sulle restrizioni globali alla religione, la Cina in un punteggio da 1 a 10 si contraddistingue per una persecuzione di livello 9.3, con chiese privati delle Croci esterne, Vangeli ritoccati al fine di renderli funzionali al regime, seminari chiusi, minori di 18 anni interdetti dalla partecipazione a pubbliche cerimonie religiose, negozi di articoli religiosi chiusi e i battezzati esclusi da mansioni nella pubblica amministrazione.
In tutto ciò, la Chiesa di Bergoglio e del Segretario di Stato Parolin, ha ben pensato di stringere un accordo inverecondo col regime, che consente a Pechino di influenzare, ad esempio, le nomine vescovili. Un accordo fortemente criticato dal cardinal Zen, prima con una lettera aperta contro il Segretario di Stato Parolin, poi addirittura intraprendendo un viaggio nel settembre del 2020, da Hong Kong direttamente a Roma, sperando di essere ricevuto in udienza dal Papa per esplicitargli tutte le sue perplessità, derivanti dalla diretta esperienza di rapporti con le autorità cinesi, sui termini sottoscritti dalla Santa Sede. Tuttavia il “Papa della misericordia” non ha avuto il tempo di ricevere un anziano cardinale di 88 anni, difensore della Fede e della libertà religiosa.
Oggi, apprendiamo che il cardinale, ormai 90enne, è stato arrestato dal regime cinese poiché amministratore fiduciario del 612 Humanitarian Relief Fund, istituito per offrire assistenza finanziaria ai contestatori di Pechino nelle manifestazioni del 2019. L’accusa, come sovente i governi rivoluzionari usano fare, è di collusione con forze straniere. Il tradimento della Patria è un classico sin dai tempi della Rivoluzione Francese.
Qualcuno a Roma dovrebbe recitare tanti “mea culpa” e iniziare a concentrarsi sulla difesa dei Cristiani nel mondo, sostenendo autentici confessori della Fede come il cardinal Zen, anziché impegnarsi a demolire la Tradizione della Chiesa attraverso la guerra alla Messa di sempre, su cui lo stesso cardinale si è recentemente espresso: “Forse se c’è chi ha qualche informazione in più sull’origine di tutta questa tempesta, potrebbe risparmiarci troppe discussioni su qualcosa che penso dovrebbe essere ovvio: che la forma [della Messa antica] della liturgia è molto favorevole alla pietà e persino al rafforzamento della fede”.
Il Vetus Ordo Missae è probabilmente l’arma più straordinaria per nutrire un’autentica Fede, proprio contro quei regimi che, in modo cruento o incruento, vorrebbero veder sparire il Cattolicesimo.
Manuel Berardinucci