IL DIALOGO HA FALLITO (di Clara Carluccio)
Il dialogo e la ragione hanno fallito, ora, non ci resta che il dissanguamento. Non mi importa se, come, e per mano di chi dovesse accadere, io auspico la distruzione di questo Sistema. Costi quel che costi.
Siamo stati amputati, afonizzati e tumulati vivi. Procediamo come ologrammi nelle nostre esistenze a scadenza semestrale. Traditi e umiliati unanimemente dai nostri governanti e, soprattutto, dai nostri connazionali. Non esiste senso comunitario, supporto reciproco, umana pietà, senso di giustizia. Se non per meccanismo intermittente azionato dai talk show, come si sta vedendo nel caso dell’Ucraina, attualmente.
Mi viene spesso a mancare la voglia di scrivere perché ogni cosa, adesso, è solo una versione di quello che c’era prima. Un tragico dejavu di propaganda sempre identica a sé stessa che asfissia la creatività come una colata di catrame. Tutto già visto e sentito, seppur con sembianze diverse. Un nemico da odiare, prima il no-vax, ora il russo. Un’emergenza che pone fine allo stato di diritto, prima sanitaria poi bellica. Un giorno, chissà, anche climatica. Il negazionismo del virus, poi, il negazionismo di guerra. Dai sanitari eroi ai soldati eroi. Bandiere con i sette colori dell’arcobaleno sostituite dal completo giallo azzurro di casa Zelensky. “D’altronde, c’è la guerra” is the new “D’altronde, c’è il virus”. Tutto, così, viene accettato in silenzio.
Infatti, mentre ognuno vaneggia di bontà e inclusività, e gli imprenditori offrono casa e lavoro ai profughi arrivati avantieri, ai senzatetto senzapass viene negato il nutrimento e un letto per dormire al caldo.
La pantomima del Covid, entusiasticamente supportata dall’ebetismo italico, ci ha scaraventati in un’oscurità di pensiero senza via d’uscita. Dalla pandemia alla guerra e dalla guerra alla pandemia. I bisturi del mainstream sfilettano dal nostro cervello ogni altro pensiero. Siamo sfiniti. No, ovviamente non parlo dei bravi resilienti che si lasciano scivolare tutto di dosso, o degli ipocondriaci sociopatici, che hanno trovato la loro Belle Èpoque in questa vita di controllo e sorveglianza. Le Belle green pass, il regno dei mini pony e delle fiabe che iniziano e finiscono con “andrà tutto bene”. Sono felici, loro. Non vedono, non sentono e non capiscono, ma parlano. Anzi, ripetono. Lo dice Draghi, lo dice Bergoglio, lo dice Mentana, infine, lo dicono anche loro, gli ultimi come noi. Limitati, ricattati, manipolati, ma felici di esserlo.
È finita, lo sappiamo. In Italia si può solo perdere. Ma se continuo, insieme ad altri, a emanare un flebile sbuffo di protesta minoritaria, è per fedeltà alla mia natura e al ruolo che ho scelto, finché avrò disprezzo da opporre a questa miseria, a questa parodia di libertà, alla non vita, al non pensiero. A costo di venire risucchiata io stessa nell’inceneritore, questo mondo deve finire. Niente deve essere dimenticato e nessuno deve essere perdonato.
In specifici ambienti si sostiene che non ci sarà un’altro avvento del Cristo a salvarci perché, per libero arbitrio, dovremo essere noi stessi a generare il Cristo in noi. Bella fregatura, considerata la penuria di reazione, senso critico e impegno che tiene le masse al caldo delle loro sabbie mobili. Me lo vedo proprio, quello che usa la mascherina da solo in macchina, e ora vorrebbe costruirsi un bunker antiatomico, che diventa il Messia di sé stesso.
Il dialogo ha fallito perché non c’è mai stata, alla base, una facoltà di ragionamento e una volontà di comprensione. La plebaglia si è lasciata incattivire e aizzare all’odio reciproco dai peggiori mercenari del giornalismo italiano, arrivando a sbranare chiunque avanzasse dubbi. Il dolce gregge al pascolo è mutato in mandria isterica da sfondamento. Sinceramente, preferirei farmi squagliare da una bomba atomica che vivere per sempre da QR Code. Ma, soprattutto, provo vergogna per questo becerume di spioni alla Gassman Alessandro e falsi pacifisti che, solo un mese fa, auguravano morte e torture ai non vaccinati. Mentre, oggi, adottano orfanelli ucraini.
La verità è diventata complotto, la giustizia violenza, la legittima difesa ignoranza. Si controlla il linguaggio per controllare il pensiero. Le successive azioni non sono altro che la manifestazione ultima dell’avvenuto asservimento. Il dialogo ha fallito perché non c’è più una mente umana a cui rivolgersi.
Clara Carluccio
Necessariamente in completo accordo. Forse avrei aggiunto tra la cattiveria e l’assuefazione la grande dose di IGNORANZA!
Sì… à la guerre comme à la guerre… d’altronde c’è lo schiavismo!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Sempre critiche critiche critiche. Gente che scrive pagine e pagine di critiche, sempre le stesse. Cambiano l’ordine delle parole e usano qualche sinonimo. E prendono pure soldi per queste sterili critiche. Una, dico una sola proposta intelligente, fattibile, attuabile…mai.
E che ci leggi a fare allora?
Sta Barbara è proprio l’esempio di ebetismo italico citato dalla Carluccio
Grazie, Clara, hai espresso anche il mio scoramento.
E le sue di proposte, signora Barbara, dove sono? Povera scema!
Sicura che lei la capirebbe?
Volete le proposte poi le chiamate complotti. State zitti almeno.