LA PRESA PER IL C… DEL BONUS PSICOLOGO (di Matteo Fais)
Contorto, superfluo, fallimentare: in una parola, italiano. Questo è il bonus psicologo, l’ennesima minchiata varata non a caso da un Governo di minchie in brodo inutili a sé stesse e al mondo.
Salutato da tutti i giornali come la nuova grande soluzione ai mali del Paese – seconda forse solo al vaccino –, il provvedimento approvato con il Decreto Milleproroghe è un papocchio che neppure i peggiori paccari napoletani avrebbero la faccia da cazzo di usare per fregare la gente.
Ma avete idea di come funziona? Praticamente, uno con un reddito inferiore ai 50 mila euro – si spera vivamente lordi – potrebbe richiedere un aiuto per andare in terapia, soprattutto se, tra lockdown e follie sanitarie varie che si protraggono da due anni, dovesse ritrovarsi in una condizione di forte stress psicologico. Che roba grottesca! Come vuoi che si senta uno, oggi come oggi? Se lo psicologo è onesto, dovrebbe risponderti subito che oramai si è sani solo a stare male, dopo una simile tortura. Sarebbe come andare in cura a dire “Salve, mi chiamo Mario, ho cinquantanni, ho perso il lavoro e mia moglie mi ha lasciato”. E che vorresti, saltare dalla gioia? Saresti da manicomio.
Tra parentesi, è ridicolo che in questo Paese sia considerato inammissibile aiutare le persone in difficoltà economica, con un Reddito di Cittadinanza decente, elargendo case popolari, o semplicemente creando lavoro, ma si voglia concedere un credito per andare a farsi curare in caso di depressione, ansia, ecc. Torniamo sempre lì: come vuoi che si senta uno con 500 euro di pensione, o senza lavoro?
Al momento, poi, troppe cose, come di consueto, rispetto a un simile provvedimento, risultano di agghiacciante oscurità, simile a quella di un film dell’orrore. Ci sarà un rimborso, un voucher – come si vocifera –, o un esenzione sulle tasse da pagare? Mistero della fede. Probabilmente, per farla breve, alla fine i soldi li dovrà anticipare la persona, per poi vederseli resistuire se e quando farà comodo al Governo.
Ancora, peraltro, non è mica chiaro come si abbia accesso a tale bonus. Bisogna presentare una domanda, non ci sono limiti di età, e verranno privilegiati i redditi più bassi. Sì, ok, ma chi dovrebbe stabilire se uno è da curare? Il medico di base? Ci vuole una seduta propedeutica da uno psichiatra? Come al solito, non si capisce niente. Parliamo di Leggi, ma tutto è fumoso come neppure una poesia ermetica. C’è da chiedersi, tra parentesi, come uno con un ISEE da fame possa andare dallo psicologo, o avere in prima istanza una simile necessità, ma facciamo finta che sia fiction, dunque sospendiamo l’incredulità.
A ogni modo, 600 euro di bonus annui – speriamo non sia come per il Reddito di cittadinanza, per cui, poi, solo pochissimi prendono la cifra piena, ovvero i 780 euro – secondo loro che vivono sulla luna corrisponderebbe a 12 sedute, quantificando che la media per ognuna sarebbe di 50 euro. Nella realtà, saranno un massimo di 6, forse dieci a voler tirare sul prezzo, ma certo non dal migliore professionista. E dopo? Si torna a non potersi permettere lo psicologo?
Delirio, solito delirio all’italiana! Si fa di tutto, per non fare realmente niente.
Tra le altre cose, il Ministero precisa che i fondi andranno ripartiti a metà tra pubblico e privato per potenziare così anche il Servizio Sanitario Nazionale, nel settore in questione. Scommettete che andrà a finire così: molti di quei soldi non verranno mai erogati, perché mancherà ovviamente la richiesta da parte dei morti di fame, e il grosso andrà a ingrassare la posizione di qualch’uno di quelli messi nelle USL dal PD? Possa bruciarmi le palle Freud, con il suo famoso sigaro, se sbaglio.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.