ELOGIO DEL NO GREEN PASS, UNA CELLULA IMPAZZITA SFUGGITA AL CONTROLLO (di Chiara Volpe e Matteo Fais)
Chi non ha mai sognato di salvare il mondo da quella mano invisibile che ci marchia, ci obbliga, ci controlla ogni giorno senza che ce ne rendiamo neanche conto? Il green pass è e diventerà lascia passare per la vita e per vivere.
Questa è l’era della società del controllo, quella in cui due figure antropologiche vicine eppure irreversibilmente distanti, inassimilabili, convivono e si muovono, l’una come dentro ad una bolla, la realtà degli ingenui; l’altra con sempre maggiore consapevolezza di sé.
Sfugge all’assimilazione – alla, cosiddetta, “massa” –, all’algoritmo dell’illusione, distoglie l’attenzione da ciò che la politica o il potere economico considera un problema importante, la malattia. Egli fa la differenza e la celebra. Lotta per un processo di individualizzazione – il nuovo “il corpo è mio e me lo gestisco io” –, per non essere catturato dallo standard. Si sposta su traiettorie parallele e imprevedibili, alla ricerca di un locale e di un esercente che accetti anche il nuovo ebreo. È alieno, per necessità.
In un mondo che è anche suo, ritrova sé stesso nella condizione del non-ammesso e in una struttura sempre più slegata dalla sorveglianza costante. Il Potere, infatti, convince ad accettare come normale e naturale un tracciamento senza confini, una fittizia idea di libertà di fare e di scegliere. Ma è qui che emerge la forza della acquisita consapevolezza del “non-omologato”: comprendere come il Sistema tenta instancabilmente di condizionare la sua vita, gli consente di agire diversamente – lasciare a casa il cellulare, evitare di esibire il qr code. Di essere pecora nera in un gregge.
Il singolo rifiuta l’influenza coercitiva del proprio comportamento, sceglie di attuare l’anti-convenzionalità, rigetta uno status di somiglianza uniformante. Questo individuo non è pericoloso per la salute altrui. Lo è, socialmente, perché sceglie di sfuggire al controllo invadente e atrofizzante, perché obietta. Ecco spiegato il motivo per il quale scatta l’esercizio punitivo e la successiva messa al bando. Egli compie il grande rifiuto verso la società e il suo recento, oltre il quale vi è solo punizione ed esclusione.
In questo Sistema, sorgente alla quale i potenti possono abbeverarsi senza fine, tenuto in piedi dagli applausi riverenti degli apostoli di una nuova fede – i covidioti e i tedofori giornalisti –, fatto di guardie invisibili che spiano senza essere osservate, colui che si oppone diventa un demone che spezza la quiete e la tramuta in inquietudine, venendo combattuto affinché non sia da ostacolo.
In questo impianto della devozione e della seduzione, egli è l’errore, il malfunzionamento, la scintilla che fa luce, mostra e rivela – il Lucifero del Paradiso scientista. In questa metamorfosi del corpo e dell’identità della persona, a cui esplicitamente viene chiesto di informatizzarsi, la carne perde peso a discapito della coscienza.
Non omologarsi è un dovere, mettere in discussione un atto necessario e creativo. Il no-vax o no green pass è cellula impazzita della società, metastasi che sfugge a qualsiasi risonanza magnetica istituita per decreto legge dal Potere.
Siamo tra voi. E mentre voi non sapete chi siamo, noi vi riconosciamo a prima vista grazie alla vostra mascherina-distintivo. Non ci sfuggirete, non vi dimenticheremo.
Chiara Volpe e Matteo Fais
GLI AUTORI
Chiara Volpe nasce a Palermo nel 1981. Laureata in Storia dell’Arte, ha svolto diverse attività presso la Soprintendenza per i Beni Culturali di Caltanissetta, città in cui vive. Ha lavorato per una casa d’Aste di Palermo, ha insegnato Arte, non trascurando mai la sua più grande passione per la pittura su tela, portando anche in mostra le sue opere. Attualmente, collabora anche con il giornale online Zarabazà.
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
Gran bel pezzo, con lucida analisi del mondo presente e la speranza che la scintilla riesca ad infiammare le anime dormienti.
Bellissimo articolo, bravi. Adriano Dell’Utri
Ahahah come ci calza a pennello questa condizione di reietti… noi gatti randagi anarchici ed apòti… naturale sfuggenti… mai omologati e da sempre disallineati osservanti attoniti insopportabile conformismo avviluppare inesorabilmente gran maggioranza bipedi idioti…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/