LA CENSURA AVANZA: ANCHE FILIPPO FACCI NEL MIRINO DEI SOCIAL (di Davide Cavaliere e Matteo Fais)
IL PROBLEMA NON È FACCI, MA NOI IN QUANTO UOMINI (di Davide Cavaliere)
Il giornalista Filippo Facci, talvolta, dona delle soddisfazioni ai suoi lettori e a tutti coloro che non si sono ancora sottomessi alle isterie del movimento femminista, ormai trasformatosi in una concreta minaccia alle libertà individuali.
“Uheila, come va? Sono Topo Gigio. E questa è una vittima di molestie sessuali”, così ha scritto Facci, correlando la frase con una foto di Greta Beccaglia, la cronista sportiva di Toscana Tv alla quale, un tifoso, ha toccato di sfuggita il culo.
Il post in questione, ovviamente, è stato rimosso da Facebook e il giornalista di “Libero” bloccato per una settimana. Lui se ne frega e rincara la dose: “Sento dire di violenza sessuale, processi, contrizioni, vedo dappertutto la foto della vittima in bikini: che lei, secondo me, dopo sto casino, di pacche sul culo ne vorrebbe una a settimana. Lo dico perché sono sessista”.
Per il celebre social network, quanti non sono allineati al discorso delle talebane eviratrici diventano passibili di censura, di oscuramento.
Facci è uno dei pochi che non si è sentito obbligato a esprimere “solidarietà” – termine sempre più diffuso e irritante – alla cronista, rifiutando così di genuflettersi alla moderne tricoteuses. Le femministe del presente, insieme al loro codazzo di eunuchi, sono un esercito di fanatiche che vorrebbero le scuse collettive del genere maschile per quanto avvenuto alla Beccaglia.
Mentre tutti, salvo Facci, erano impegnati a solidarizzare con la scosciata cronista, il responsabile dello sfioramento, Andrea Serrani, un normale padre di famiglia, è stato costretto a fuggire in una località segreta. Il furore che accompagna ogni, presunto, caso di molestie sessuali assume le forme di una gogna mediatica mostruosa, di un linciaggio digitale, di un’ordalia barbara e tribale.
In spregio a ogni idea di Giustizia, il porco, il maschio di turno, come Prometeo, dev’essere inchiodato alla roccia del suo supplizio eterno per una toccata birichina, per un fischio o un apprezzamento grossolano.
Serrani è diventato, suo malgrado, il capro espiatorio da offrire in pasto al pubblico in un linciaggio mediatico che ricorda i tribunali della rivoluzione francese per intransigenza e crudeltà. Oggi come allora, tante magliaie sferruzzano sotto la ghigliottina urlando “morte al maiale”.
Sulla base del principio, tanto caro alle Brigate Rosse, “colpirne uno per educarne cento”, i collegi giudicanti della rete sono stati allestiti e i loro giudici hanno indossato la parrucca e l’ermellino. La lama cala sugli uomini. L’obiettivo è chiaro: allargare la categoria dei molestatori fino a farla coincidere con quella degli uomini. Il problema, insomma, non è tanto la goliardica “pacca sul culo”, ma che ci siano ancora dei maschi bianchi in circolazione.
Davide Cavaliere
L’AUTORE
DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais e Franco Marino, del giornale online “Il Detonatore”.
LA CENSURA È COLPA DELLA NOSTRA TOLLERANZA VERSO I PROGRESSISTI (di Matteo Fais)
La prova dell’inutilità del sistema scolastico ve la dà il fatto che tutti – persino alle professionali –, in questa società dell’istruzione di massa, hanno studiato 1984 di George Orwell, ma la maggior parte non si rende conto di vivere sotto l’occhio terribile e scrutatore del Grande Fratello.
È notizia ufficiale che quei figli di puttana del social più famoso al mondo hanno rimosso non so quanti account di presunti no-vax accusati di trollare sotto i post di medici, scienziati e giornalisti pro-vax. Ma la cosa più agghiacciante è leggere i commenti sotto lo “Sfacelo Quotidiano”. Tutti che si beano della censura delle opinioni antitetiche alle loro e sghignazzando beati, perché quelli sono solo “una minoranza rumorosa”. Niente di strano. Questa gentaglia è la stessa che ha segnalato Facci fino a far sospendere il suo account, per un post in cui contestava l’idea che la giornalista della pacca sul culo abbia subito una reale “violenza”, mentre ci ha semplicemente marciato per farsi pubblicità.
Il fragoroso consenso accordato al Potere non vi stupisca. Nessun regime, e meno che mai la cosiddetta dittatura bianca entro cui viviamo, può sopravvivere senza il concorso e la colpa di milioni di poveri idioti. Non sono i Draghi e i Mentana vari a rendere invincibile il moloch falsamente democratico, ma tanti minuscoli e miserabili omuncoli che godono di restirizioni per i non vaccinati e censure per i dissidenti. Sono gli stessi che a scuola vedevate piagnucolare riferendo di aver letto il Primo Levi di Se questo è un uomo e che, adesso, chiedono il carcere a vita e la tortura per il palpeggiatore estemporaneo, fino a costringerlo a ritirarsi in una dimora segreta.
Purtroppo, i progressisti sono questo. E, se ancora li considerate umani, e accordate loro il rispetto che si riserva a un degno avversario, sbagliate. Loro non vi ricambieranno la cortesia. Da “Libero” all’account di Facci, passando per qualsiasi sparuto cane sciolto del web, costoro non hanno pietà per nessuno e ci farebbero volentieri il culo. La Sinistra, del resto, è da sempre così: pretende libertà fino a che non ha conquistato il potere, per poi sottrarla senza scampo a chi ha perso – questa fu anche la prassi dei Bolscevichi in Russia. Non per niente, non dimenticatelo mai, Orwell la sua famosa distopia la scrisse pensando all’Unione Sovietica, il loro modello e fonte di ispirazione.
Malauguratamente, la situazione è andata oltre ogni limite, per non dire che è totalmente fuori controllo, e i bastardi tengono le redini di tutto il sistema dell’informazione – ma forse sarebbe meglio dire della propaganda –, social compresi. Se chi è contro non si unirà per abbatterli, in un paio di decenni massimo, noi verremo cancellati non solo dalla faccia della Terra, ma anche dai libri di Storia.
La cancel culture riscriverà tutto, senza lasciare neanche una virgola di ciò che siamo stati e abbiamo cercato di fare. Ma per evitare tutto ciò dovremmo cominciare a combattere chi ci sta vicino. Sono persone pericolose, c’è poco da fare. E se Facci dice che lui se ne fotte del blocco e si dichiara sessista, io me ne fotto di questa inutile pace perpetua e vorrei pisciare in testa alla marmaglia sinistra.
Matteo Fais
Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais
Chat WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734
L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
Sono perfettamente d’accordo. Riporto quanto scrissi tempo fa a mia figlia per metterla in guardia.
Tu sei ancora giovane e quindi sei in grado di risvegliarti! Comincia a ragionare con la tua testa e non lasciarti drogare da ciò che i governanti interessati a gestire il potere, ci propinano spinti dagli enormi interesse economici di imprenditori senza scrupoli, scienziati poco corretti, economisti che vedono solo la finanza ecc.
Se continuiamo con questo sistema fra poco ci ritroveremo, in parte già lo siamo, come mucche ben nutrite, pulite ed ordinate per produrre latte finchè possono per poi essere inviate al macello a fare bistecche. Posso fare molti altri esempi. Il paragone mi dirai non regge perchè non siamo reclusi in una stalla od in un prato, siamo liberi e qui sta l’illusione perchè la libertà è fortemente condizionata dal sistema sociale in atto. Noi non facciamo bistecche, pensi, ma ci manderanno in una casa di riposo dove si farà una fine deprimente.
Relativamente ai denari che ci danno è in atto un sistema per far si che li restituiamo tutti in un modo o nell’atro. Questo perchè, se ciò non avviene, crolla tutto quello che il sistema ha impostato e per evitare questo, c’è un martellamento continuo dai media e non solo, affinchè tutti abbiano modo di spendere sino all’ultimo Euro.. Se poi non lo spendiamo e cerchiamo di risparmiare mettendone da parte un po’ cercando di farlo fruttare, ancora peggio perchè si alimenta la speculazione finanziaria che non giova ad un corretto equilibrio economico. Il risparmio dovrebbe essere esente dalla speculazione che spesso ha esito infausto, ma dovrebbe servire a migliorare la nostra esistenza ed aiutarci nel momento del bisogno.
Alcune considerazioni delle tante che mi vengono in mente.
Attenzione alla politica del terrore, con essa si insinua nella popolazione l’incubo della catastrofe cosicchè tutti sono disposti ad accettare supinamente i sacrifici più assurdi! Ultimo esempio le ristrettezze imposte con il Covid-19. Analoghe situazioni si stanno verificando in vari settori, quello climatico, quello economico, quello ecologico ecc.
Rifletti.
Che poi a dirla tutta nostra esistenza di maschi naturali svantaggiati… mai sapemmo come portarci senza provocar danni… essendo controparte femmina di sua natura volubile assai… si rigira come lince se “paccata” ma… se ignorata a volte te la giura per la vita e sono uguale azzi tuoi… ma per concludere con definitivo calcio a detestato politicamente corretto… quale sarebbe stata reazione generale se donator di pacca fosse stato aitante negrone culturalmente naif?…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/