I GIORNALONI STANNO FACENDO TERRORISMO (di Matteo Fais)
Bisogna leggerli, perché informarsi sulle cazzate che dicono è fondamentale, ma sapendo che forniscono una prospettiva distorta, malata. Bisogna farlo come un cattolico affronterebbe la Bibbia di Satana, sapendo fin da principio che il Male è sbagliato e il Bene risiede altrove.
Questa gente è perversa. Sono un club di depravati. Basta guardare l’intervista a questo epidemiologo, Pier Luigo Lopalco, comparsa ieri sul “Corriere (oramai della Sega, neanche più della Serva)” (https://www.corriere.it/salute/21_novembre_18/natale-non-vaccinati-non-invitiamoli-019f1e5c-4840-11ec-82b3-70ad85ef04dd.shtml?refresh_ce). Dà disposizioni sanitarie per il Natale. Roba da far accapponare la pelle. Neanche avessimo come ospite, tra un pezzo di formaggio stagionato e un bicchiere di vino, davvero, Satana in persona.
E, per fortuna, che lui è “moderatamente ottimista”, perché “Se tutti ci comporteremo bene, vaccinandoci e rispettando l’uso della mascherina, non ci saranno chiusure”. Comportarci bene? Ma siamo al cospetto della maestra delle elementari o di uno scienziato? Vaccinati e con la mascherina? Si, va bene, ma allora, meglio mangiare ognuno a casa sua e collegarsi in videochiamata. Ma la mascherina la devo anche tirare su tra un boccone di salsiccia e l’altro? Ditemi, per favore, che siamo su Scherzi a parte.
“Ricordiamo che la mascherina è indispensabile, sempre. Basta quella chirurgica nei negozi. Se passeggiamo all’aperto indossiamola in caso di strade affollate”, dice lui. Per quel che vedo ogni giorno, la gente la indossa anche nella strada deserta, alle 23:30. Pertanto, non so chi sia più scemo tra i passanti e l’epidemiologo.
E che fare sui mezzi pubblici? “Previa igienizzazione delle mani prima di entrare e dopo essere scesi. È una buona regola ovunque”. Non oso chiedergli che fare prima di andare in figa. Devo arieggiare la cappella prima di esalare e frizionarmi le palle con l’acido muriatico? Quanti test mi deve presentare prima che possa ragionevolmente pensare di leccargliela?
Però, state sereni, perché gli oggetti che pensiamo di acquistare, per esempio per un regalo di Natale, possiamo toccarli. “Non diventiamo paranoici”. Ma quando mai, fino a qui era tutto nell’ordine della normalità… prima di indossare la camicia di forza.
E al diavolo i misuratori della febbre che ancora si usano in alcuni esercizi commerciali, perché “sono meno importanti rispetto a quando costituivano una delle poche misure a disposizione, all’inizio della pandemia. Oggi è difficile che qualcuno si azzardi ad andare in giro con la febbre”. Certo, perché, in passato, uno con la febbre mica stava a letto. Andava a sciare, a fare shopping, a troie e poi a tirare al piattello. Ma questo dove vive?
Però, la domanda è un’altra, tipo: a Natale che cazzo fare? Ce l’avrai pure un parente, un accidente di sfigato da invitare a cena o a pranzo, no? Lopalco consiglia così, in merito: “Le dico come gestisco la mia vita. Lo chiamo green pass dei piccoli circuiti sociali. Se invito da me, i non vaccinati non entrano. Se sono io ad essere ospite, mi accerto che i convitati siano muniti di passaporto verde, altrimenti mi dispiace, non vado. Così facendo ho la presunzione di fare pressione, di far sentire i no vax fuori luogo, la loro presenza sconveniente. Un po’ come succedeva con l’introduzione del divieto di fumo”. Come, scusa? Tipo che tu chiedi a uno se è vaccinato, prima di farlo entrare in casa tua? E, se vai a casa di uno, domandi il green pass a tutti i convitati? Garantito, zio, che avrai un botto di inviti per Capodanno tu! Se un estraneo mi dice che vuole farmi sentire fuori luogo, perché non ho il pass, poco ma sicuro, lo faccio uscire in volo dalla porta da cui è entrato a piedi e le tanto avversate sigarette gliele spengo addosso.
Ma, non pago, l’idiota insiste con i suoi consigli: “Non entrate nelle case di chi non è immunizzato”. Ma andare a fare in culo, o in casa del diavolo, tu? Il tragico è che qualcuno lo prenderà in parola, quando dovrebbe sputargli in faccia, soprattutto se non vaccinato.
“Abbracci, baci e strette di mano. Sì o no?”. “Il rischio zero non esiste ma fra persone che si frequentano è sì. Mai invece la stretta di mano a uno sconosciuto anche se la porge e, non restituendo il gesto, passiamo da maleducati. Se non si può evitare, teniamo la boccetta di igienizzante in tasca. Dal Covid abbiamo tratto una lezione. Comportamenti ossessivi no, buona igiene sì”. Dal Covid io ho tratto un solo insegnamento, ovvero che voi covidioti dovreste tutti usare più psicofarmaci e rompere meno i coglioni.
Ma vi rendete conto? Questo è ciò che scrivono i giornaloni, ogni giorno. Sembra una parodia della scienza, o forse un discorso di Cetto Laqualunque.
Orami, non comprarli e lasciarli fallire è quasi un obbligo morale. Certo, “Open”, a gratis, resterà sempre. Purtroppo, è difficile estirpare il male alla radice. Per quello, dobbiamo ancora inventare il vaccino.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
Devono fallire e basta. Acquistarli prolungherebbe il fine vita.
C’era una volta giornali comici satirici… per ridere!… Calandrino Il Male e compagnia bella… ora decisamente superati soppiantati da giornaloni che davvero hanno perso ogni senso di limite… e del ridicolo. Comicità involontaria… quella che fa più ridere!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Ahahahhh viene solo da ridere! Mi spiace caro Matteo ma il corriere della sera e altri giornali cartacei saranno pur utili per leggere le cazzate che ci propinano ma si rivelano ancor più utili per appizare il camino, in quanto a quelli digitali… Bhe, meglio un tour su you porn.
La vita è troppo breve e complicata per stare appresso anche a loro
Saluti.