SCENDETE IN PIAZZA, PER DIO! (di Matteo Fais)

Mi domando cosa cazzo stiate aspettando. Avete fatto la prima, la seconda dose. Adesso, vi parlano della terza, poi verrà la quarta. Nel mentre, stanno già dicendo che non concederanno più il pass con il tampone, ma ci vorrà per forza il vaccino. Non parliamo di tutte le altre follie, tipo l’impiegata che ti segue costringendoti a usare l’igienizzante, il distanziamento sociale, le mascherine come nuova realtà…

Ma, seriamente, voi volete andare avanti così? Ma meglio che vi puntiate la pistola alle tempie per porre fine alla vostra miserabile esistenza. Se a vivere così non provate un disagio profondo, siete persone malate.

Che poi, mi chiedo, ma possibile che non vi venga neppure un dubbio? Se uno finisce per disgrazia all’ospedale, pure avesse un infarto in corso, la prima cosa che gli domandano, con una tempestività mai vista in quelle corsie, è se sia vaccinato. Ma il sospetto che qualcuno sia pagato per fare tutto questo non vi sfiora neppure? Come mai, anche prima del covid, non si sono mai visti medici farsi in quattro per lastre, tac, risonanze e altri esami fondamentali per salvare, tanto per dire, dal cancro? Eppure, la media dei morti giornalieri per questa epidemia – perché il cancro lo è davvero – è di 458 persone. Stranamente, si trovano medici per vaccinare anche a mezzanotte, ma non per questo genere di visite.

Minchia, ma vi svegliate dal sonno della ragione più lungo della Storia? O pensate sul serio che questi abbiano a cuore la vostra salute? Quando mai l’hanno manifestato un tale interesse, quando chiudevano impunemente gli ospedali?

Cosa vi hanno fatto di brutto durante l’infanzia che vi piace veder proibire le piazze ai no green pass? Che poi, questi manifestanti non erano quattro gatti? Ma, allora, perché si parla solo di loro, perché li si considera un pericolo così grande? Perché la Lamorgese li vuole fuori dai centri storici?

Non lo capite che, avanti così, la guerra civile è inevitabile? State provocando e, alla fine, chi cerca trova. Guardate che non si sa a chi potrebbe toccare, nel caso. Prima o poi, a fare esasperare la gente con il vostro fare da secondini, domandando questo pass, è capace che una pizza ve la prendiate e in piena faccia.

Ma, se non siete tra questi dementi qui e se anche a voi la situazione sembra tutto fuorché normale, io vi prego di capire una volta per tutte che abbiamo bisogno del vostro aiuto. Dovete scendere in piazza con noi. Se non venite, se non fate sentire che anche voi siete contro, questi andranno avanti con le loro assurde imposizioni non si sa fino a che punto.

Muovetevi. Questa è una nuova era. Ci sono tanti motivi per cui protestare – lo vedrete quando riceverete le prossime bollette. Oramai, possiamo farlo autonomamente, senza partiti mafiosi e sindacati peggiori. Non arrendetevi. La libertà è a un passo. Dobbiamo solo riprendercela.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.