L’ANTI-GRETA: QUANDO KACZYNSKI MISE IN GUARDIA GLI ECOLOGISTI DA EVENTUALI ALLEANZE CON LA SINISTRA (di Matteo Fais)
IL PERICOLO RAPPRESENTATO DALLA SINISTRA (di Theodore John Kaczynski – trad. it e introduzione di Matteo Fais)
Introduzione
MAI CON I GRETINI E I PROGRESSISTI NELLA DIFESA DELL’AMBIENTE
Che pena quei quattro mocciosetti del cazzo a far finta di manifestare, durante il G20, in difesa del pianeta! Sono le stesse mezze seghe che credono in Greta Thunberg e protestano per il respingimento del DDL Zan. Sono i gretini progressisti, la Nuova Sinistra, quella che Theodore John Kaczynski, il terrorista passato alla storia col nome di Unabomber, chiama “leftists” – i “sinistri”, si direbbe oggi usando un neologismo sarcastico –, gente affetta dal “Leftism” – letteralmente il “Sinistrismo”, ma meglio parlare di ideologia della Sinistra.
Chiaramente, costoro non sono neanche l’ombra di ciò che un vero rivoluzionario dovrebbe essere e non si può sperare che salvino un bel niente dalla catastrofe. Si tratta di rimbecilliti che sbavano per il nuovo iPhone, ma pretendono poi meno emissioni e inquinamento.
Purtroppo, in troppi sono convinti che, in quanto giovani, questi rappresentino una speranza. Ma un giovane coglione resta pur sempre un coglione. Quel genio di Kaczynski lo sapeva bene che collaborando con tutta la marmaglia progressista che si inchina di fronte ai potenti, con quel fare miserabile da eunuchi, non si può ottenere niente – meglio che pensino a mettersi lo smalto per maschietti di Fedez.
Già in un capitolo fondamentale di La società industriale e il suo futuro, Il pericolo rappresentato dalla Sinistra (che troverete qui in traduzione), il matematico prestato alla filosofia metteva in guardia da qualsiasi commistione del movimento ambientalista più estremo con quell’umanità debole e in cerca di facili emozioni da studentelli che giocano alla rivolta. La lotta è lotta e va condotta sul serio, senza esclusione di colpi – non certo andando a baciare le natiche di Draghi e Biden – o assumendo quell’atteggiamento per cui “protestano stendendosi a terra di fronte alle macchine, intenzionalmente provocando la polizia o i razzisti ad abusare di loro […] preferiscono simili soluzioni masochistiche. Uno dei tratti fondamentali della Sinistra è l’odio di sé”.
Non c’è che dire, Kaczynski aveva capito tutto. La Sinistra di lotta è assolutamente funzionale al Sistema e pericolosa per qualsiasi serio movimento antagonista e rivoluzionario. Finché la difesa del pianeta sarà affidata a loro, noi veri ecologisti avremo solo un ulteriore problema da risolvere.
N.d.t: quando Kaczynski parla dell’uomo di Sinistra, nei capitoli precedenti, egli ha a cuore di precisare che il suo bersaglio non sono i socialisti storici e i veri comunisti, ma quel fronte che oggi viene definito progressista e che va dalle femministe alla comunità LGBT, fino ad arrivare ai difensori del politicamente corretto.
Matteo Fais
IL PERICOLO RAPPRESENTATO DALLA SINISTRA
231. Data la loro volontà di ribellione e la necessità di appartenenza a una struttura organizzata, la gente di Sinistra o le persone segnate da quel tipo di psicologia sono sovente attratti dall’attivismo e dalla ribellione di movimenti che in origine non appartengono alla loro aria. Ma l’influsso di questi può facilmente mutare l’orientamento di un’organizzazione non di sinistra, così che i suoi intenti vadano a rimpiazzare o deformare quelli originali.
214. Per evitare ciò, un movimento che esalti la natura in opposizione alla tecnologia deve prendere un indirizzo risolutamente contrario a quello della Sinistra ed evitare qualsivoglia collaborazione con tale parte politica. Essa, sul lungo termine, non è coniugabile con un’idea di natura selvaggia, con la libertà umana e l’eliminazione della tecnologia moderna. Il suo tratto distintivo è il collettivismo; essa cerca di unire il mondo intero (la natura come la razza umana) in un tutto unico. Ma ciò implica un’amministrazione di queste due da parte di una società organizzata, cosa che richiede l’utilizzo di una tecnologia avanzata. Non può sussistere, infatti, un mondo unito senza il trasporto e i mezzi di comunicazione a lunga distanza, né è possibile un amore universale tra le persone senza ricorrere a sofisticate tecniche di manipolazione psicologica, insomma una “società organizzata” senza una necessaria base tecnica. Ma più di tutto la Sinistra è mossa da una necessità di potere da ricercare su base collettiva, che si può raggiungere solo a mezzo di un movimento di massa o una vasta organizzazione. La Sinistra non abbandonerà mai, in ultimo, la tecnologia, poiché essa è troppo importante per garantire il potere collettivo che persegue.
215. Anche l’anarchico tendenzialmente ricerca il potere, ma a livello individuale o entro cerchie ristrette; egli desidera che il singolo o il gruppo di ridotte dimensioni possa effettivamente detenere il controllo sulla propria esistenza. Pertanto, egli si opporrà sempre alla tecnologia, in quanto questa costringerebbe il piccolo gruppo a dipendere da più vaste organizzazioni.
216. Alcuni a Sinistra sembrano avversare la tecnologia, ma lo fanno unicamente finché restano outsider e il controllo della tecnica è in mano alle forze avversarie. Se la Sinistra diviene dominante in società, così da avere la tecnologia nelle proprie mani, la userà senza riserve e ne promuoverà la crescita. In ciò facendo si limiterà a riproporre un atteggiamento già visto e rivisto, da parte sua, in passato. Quando i Bolscevichi, in Russia, erano minoranza, si opponevano vigorosamente alla censura e alla polizia segreta, difendevano l’autodeterminazione delle minoranze etniche e via dicendo; ma, come sono saliti al potere, hanno imposto la censura più dura e la loro polizia segreta è stata più spietata di quanto fosse mai stata sotto lo zar, per non parlare delle persecuzioni contro le minoranze etiche che certamente furono pari a quelle del precedente regime. Negli Stati Uniti, qualche decennio addietro, quando la Sinistra era una minoranza nelle nostre università, i professori aderenti alla sua ideologia erano accaniti sostenitori della libertà di insegnamento, ma oggi, in quelle università in cui risultano dominanti, si sono dimostrati capaci di negare qualsiasi tipo di concessione (si pensi al politicamente corretto). Similmente succederà con la tecnologia: la useranno per opprimere, se mai dovesse finire nelle loro mani.
217. Nelle precedenti rivoluzioni, quelli di Sinistra più estremisti collaborarono, ripetutamente, in principio, con i ribelli che non appartenevano al loro fronte, come con coloro che sempre a Sinistra erano di tendenza maggiormente libertaria, ma lo fecero unicamente in un’ottica doppiogiochista volta a prendere per sé il potere. Ciò avvenne con Robespierre durante la Rivoluzione Francese, con i Bolscevichi in occasione della Rivoluzione Russa, con i comunisti in Spagna nel 1938 e con Castro e i suoi seguaci in quel di Cuba. Dato quanto accaduto in passato, sarebbe totalmente folle per chi non è di Sinistra decidere di collaborare con loro.
218. Molti studiosi hanno sottolineato come l’ideologia della Sinistra sia una sorta di religione. Certamente, non lo è in senso stretto, in quanto non postula l’esistenza di un essere sovrannaturale. Ma per essi, la propria visione gioca un ruolo psicologico molto simile a quello che per altri è rappresentato dalla religione. Uno di Sinistra NECESSITA di credere all’ideologia della Sinistra; essa gioca un ruolo fondamentale nell’economia psicologica della sua persona. Infatti, le sue convinzioni sono difficilmente modificate dalla logica o dall’osservazione dei fatti. Intimamente, egli è convinto che il suo credo sia Giusto, con la G maiuscola, e che, non solo abbia il diritto, ma il dovere morale di imporlo agli altri. (A ogni modo, molte delle persone a cui ci riferiamo con il termine di “Sinistra” non pensano a sé stessi quali rappresentanti di questa e non descriverebbero mai il loro sistema di valori come afferente a tale parte politica. Noi scegliamo di usare il termine in questione solo perché non ne conosciamo di migliori per designare tutto quello spettro di personaggi che ruota intorno al femminismo, all’attivismo per i diritti gay, al politicamente corretto, ecc., e che certamente ha delle affinità con la vecchia Sinistra. Vedasi i paragrafi 227-230).
219. La Sinistra è una forza totalitaria. Ogni qualvolta essa si trovi in una posizione di potere tende a invadere qualsiasi ambito della vita privata e a costringere il pensiero entro la forma da essa desiderata. In parte ciò dipende dal suo carattere affine al religioso: tutto ciò che è a essa contraria risulta Peccato. Ancora più importante, però, è comprendere che la Sinistra è una forza totalitaria per via dell’ambizione al potere del uomo che a essa fa capo. Egli cerca di soddisfare tale necessità identificandosi con un movimento sociale e lo fa perseguendo i propositi che sono propri di questo (vedasi paragrafo 83). Ma non importa quanto il movimento sia riuscito a spingersi oltre nei suoi intenti, perché egli non ne avrà mai abbastanza, essendo il suo attivismo un’attività surrogata (vedasi paragrafo 41). Il suo reale intento non è arrivare a ciò che apparentemente interessa alla Sinistra; in verità, egli è mosso dal senso di potere che gli dà la lotta e l’ottenimento di un certo risultato a livello sociale. Conseguentemente, non può accontentarsi; il processo per il potere lo porta a volere di più. Ecco che inizia a ricercare l’uguaglianza delle minoranze. E anche quando ottiene ciò, lui si mette a speculare a livello statistico sulle reali possibilità a queste garantite. E finché qualcuno conserva in qualche angolo della sua mente anche un solo pensiero negativo nei loro confronti, lui si sente in dovere di rieducarlo. E ciò non solo per quel che riguarda le minoranze etniche perché, secondo lui, non si può avere un atteggiamento negativo neppure verso omosessuali, disabili, persone in sovrappeso, anziani, brutti, e via elencando. Non basta neppure che il pubblico sia messo al corrente dei rischi relativi al fumo; perché, dal suo punto di vista, va stampato un avviso specifico su ogni pacchetto di sigarette. E la pubblicità del fumo non solo deve essere limitata, ma proprio proibita. Gli attivisti, in tal senso, non saranno contenti finché il tabacco non verrà messo al bando, per poi passare all’alcol e al cibo spazzatura, ecc. Ma pensate a quando hanno combattuto, anche ragionevolmente, contro gli abusi sugli infanti. Adesso, vorrebbero che non si facesse ricorso più neppure alla classica sculacciata. Insomma, ogni volta che riescono a bloccare un qualcosa che trovano dannoso, subito si focalizzano su altro. No, non saranno mai soddisfatti, fino a che non avranno il controllo completo sull’educazione dei bambini. Ma state certi che, quando ciò avverrà, non si fermeranno lì.
220. Ma supponete di chiedere alla gente di Sinistra di stendere una lista con TUTTE le cose che ritengono sbagliate a livello sociale e di attuare ogni mutamento da loro richiesto. Tempo un paio di anni e sicuramente troveranno qualcosa su cui indirizzare la loro attenzione, qualche nuovo “male” sociale da estirpare; perché, ancora una volta, essi non sono motivati da una vera attenzione per i malesseri diffusi nella nostra civiltà, ma dalla volontà di far valere il loro potere imponendo a tutti le soluzioni che preferiscono.
221. Dati i loro limiti mentali e il comportamento indotto dal loro alto livello di socializzazione, molti del genere ultra socializzato perseguono il potere in un modo completamente diverso da quello della maggior parte delle persone. Per loro, tale ricerca ha una sola via sul piano morale, ovvero imporre il proprio modo di vedere su chiunque.
222. La gente di Sinistra, specialmente quella del tipo ultra socializzato, sono dei Veri Credenti, proprio come dice Eric Hoffer nel suo libro, Il Vero Credente. Ma non tutti i Veri Credenti sono assimilabili a loro. Presumibilmente, coloro che prestarono fede cieca al nazismo sono molto diversi sul piano psicologico. In ragione della loro devozione alla causa, i Veri Credenti sono necessari, addirittura essenziali, in ogni movimento rivoluzionario. Ciò presenta un problema con il quale, è doveroso ammetterlo, è difficile fare i conti e noi, in effetti, non sappiamo come affrontarlo. Non siamo sostanzialmente certi di come rendere utili le energie di cui si fanno portatori i Veri Credenti in una rivoluzione anti-tecnologica. Al momento, tutto ciò che possiamo dire è che coloro che tali non sono saranno delle reclute sicure per la rivoluzione solo a condizione che il loro coinvolgimento sia esclusivamente diretto alla distruzione della tecnologia. Ma, se a questo si aggiungesse anche solo un altro intento, è probabile che la tecnica diverrebbe un mezzo per raggiungerlo (vedasi i paragrafi 200, 201).
223. Alcuni lettori potranno sostenere che “Quanto detto sulla gente di Sinistra sono solo un mucchio di cazzate. Io conosco John e Jane, che appartengono a quell’area, e non hanno per niente simili tendenze totalitarie”. È relativamente vero che molti, probabilmente anche la maggior parte, sono brave persone che credono nella tolleranza (almeno fino a un certo punto) e non userebbero mai la prepotenza per arrivare ai loro scopi. Il punto è che tale descrizione non mira ad essere applicabile a ogni persona che rientra in tale categoria, ma a descrivere un tipo umano caratteristico della Sinistra intesa come movimento. Tale modello non è necessariamente il frutto di una proporzione numerica determinata dalla somma delle varie persone coinvolte.
224. Coloro che conquistano posizioni di potere all’interno della Sinistra sono genericamente del tipo più estremo, perché solo loro sono tanto determinati. Una volta che questo tipo umano ha preso il controllo dell’organizzazione, quelli più moderati, per quanto interiormente disapprovino le azioni dei propri leader, non opporranno la forza necessaria per contrastarli. Hanno BISOGNO della fede manifestata dai capi e, poiché non possono farne a meno, li seguono. ALCUNI avranno anche abbastanza fegato da mettersi contro, ma generalmente perderanno contro gli altri, poiché questi risultano meglio organizzati, spietati e machiavellici, oltre ad aver provveduto a formarsi una buona base di seguaci a garanzia del loro potere.
225. Ciò risulta chiaro anche considerando l’esempio della Russia e degli altri paesi dove la Sinistra prese il comando. Prima della caduta del comunismo in URSS, la Sinistra occidentale raramente muoveva delle critiche ad esso. Se pungolati in merito, riconoscevano i suoi tanti errori, ma sempre trovando mille scuse per i comunisti e ricordando le colpe dell’Occidente. Ovviamente, hanno sempre manifestato una netta contrarietà alla resistenza opposta all’aggressione comunista. Ciò è particolarmente evidente per quel che concerne l’intervento in Vietnam, dove la protesta fu internazionale, ma non si vide niente di simile in occasione dell’invasione dell’Afghanistan da parte dell’URSS. Non che l’approvassero, ma data la loro fede, non poterono assumere un posizione apertamente critica. Oggigiorno, in quelle università in cui il politicamente corretto è divenuto dominante, probabilmente molti di loro privatamente disapprovano una tale soppressione della libertà accademica, ma a ogni modo lasciano che persista.
226. Pertanto, il fatto che molti siano tutto sommato persone miti e tolleranti non inficia affatto la generale tendenza totalitaria della Sinistra.
227. Ma la nostra argomentazione ha una sua intrinseca debolezza. Non è ancora chiaro cosa noi si intenda con il termine “Sinistra”. Purtroppo, non si può fare granché in merito. Quella di oggi è frammentata in uno spettro che contempla diversi tipi di attivisti e movimenti. Malgrado ciò, bisogna notare che non tutti gli attivisti sono di sinistra e quelli appartenenti a certi movimenti (per esempio, gli ecologisti radicali) sembrano essere anche avversi ad essa, dunque consapevoli di non dover collaborare. Ci sono molti di Sinistra che stanno per così dire al confine, tanto che risulta difficile stabilire se poi siano davvero tali o meno. Nella misura di ciò che è possibile, la nostra concezione di ciò che può dirsi Sinistra è stato definito in quanto scritto finora, e ci rimettiamo dunque al giudizio del lettore per stabilire chi vi appartenga nei singoli casi concreti.
228. Ma sarà utile stabilire alcuni criteri per diagnosticare se si è in presenza di un simile individuo. Tali criteri non potranno certo essere applicati in modo semplicistico. Alcuni avranno certe caratteristiche pur non essendo di Sinistra e altri lo saranno pur non collimando minimamente con la descrizione. Si torna dunque ad appellarsi al giudizio personale di ognuno.
229. L’uomo di Sinistra è orientato verso
230. Quelli più pericolosi, sarebbe a dire gli estremisti, si notano anche per l’arroganza e l’approccio dogmatico nel propugnare la propria ideologia. Ma certamente i peggiori sono quelli del tipo ultra socializzato, che evitano l’aggressività più irritante nel veicolare la propria idea, ma lavorano silentemente per promuovere valori collettivisti, certe tecniche di educazione “illuminate”, la dipendenza dell’individuo dalla società e via dicendo. Questi cripto-sinistri (potremmo chiamarli così) appartengono approssimativamente alla borghesia per quel che riguarda la reale capacità di azione, ma si differenziano da essa quanto a psicologia, ideologia e motivazione. Il borghese ordinario cerca il controllo del sistema sugli altri per aver salvo il suo stile di vita o semplicemente per conformismo. Il cripto-sinistro lo fa perché è un Vero Credente dell’ideologia collettivista. Egli è diverso dall’uomo di Sinistra medio del genere ultra socializzato per via del fatto che l’impulso ribelle di quest’ultimo risulta decisamente più debole, dato anche il suo ruolo in società. Vi è in lui una più profonda mancanza, però, che gli rende indispensabile votarsi a una causa e fare parte di un gruppo. E probabilmente il suo desiderio di potere (per quanto ben sublimato) è più forte di quello del borghese moderato.
Theodore John Kaczynski
Su Theodore John Kaczynski: https://it.wikipedia.org/wiki/Theodore_Kaczynski
Su Matteo Fais:
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MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
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