LA PANDEMIA CI HA INSEGNATO CHE SIAMO CIRCONDATI DA MOSTRI (di Matteo Fais)
Uno degli aspetti che segnano il passaggio dall’infanzia all’età della ragione è il rendersi conto che non bisogna avere paure irrazionali per morti, spettri e inesistenti creature della notte. L’unico terrore da nutrire – il solo razionale – è quello verso gli altri esseri umani, a cominciare dai propri vicini e amici.
La pandemia ce l’ha insegnato: i veri mostri abitano nella nostra stessa Nazione, città, addirittura nel medesimo pianerottolo. Abbiamo assistito alla delazione più spietata, alla caccia all’untore, alla persecuzione verso il terrorista no-vax. Il catalogo dell’idiozia e della crudeltà è, in tal senso, infinito.
Per quanto indotto dai mass media, covava chiaramente in gran parte degli italiani un odio violentissimo verso i propri consanguinei. Ciò non vi stupisca. Se avete un minimo di dimestichezza con la letteratura e il cinema, l’attuale situazione non dovrebbe avervi colti impreparati.
Qualche anno fa, per esempio, è uscito un film distopico, La notte del giudizio (The Purge, in inglese), in cui l’America, successivamente a una gravissima fase di depressione economica, segnata da una disoccupazione e criminalità elevatissime, si riprende a seguito dell’introduzione di una giornata – precisamente 12 ore – destinate allo sfogo. Per farla semplice, una notte all’anno, qualsiasi omicidio, tortura, o atto malvagio risulta ammesso, senza ricadute legali per nessuno. Praticamente, i poveri vengono fatti fuori, mentre i ricchi fanno affari vendendo sistemi di protezione.
Com’è facile immaginare e come capita anche oggi intorno a noi, la maggioranza cede al ricatto del Governo. Persino le cosiddette persone per bene, superato un primo momento di angoscia, salutano festosamente l’iniziativa, galvanizzate dal fatto che la disoccupazione sia ridotta all’un percento e la criminalità sostanzialmente azzerata. Niente di nuovo. Qualcosa di simile, con conseguente instaurazione di una dittatura, capitava anche nella pellicola V per Vendetta. In letteratura, poi, situazioni simili erano già arcistranote. Basti ricordare cosa succede in Cecità di Saramago, con violenza e soprusi che divengono all’ordine del giorno.
Insomma, tutto il sapere, dall’Hobbes del homo homini lupus alla cinematografia, conferma che in una situazione emergenziale – reale, o indotta come quella che stiamo vivendo –, i vincoli sociali saltano e le persone manifestano una malvagità che normalmente non si sarebbe creduta possibile.
Chiunque viva il nostro tempo con un minimo di coscienza sa benissimo che se adesso venissero introdotte perquisizioni, deportazioni, o atti coercitivi contro i non vaccinati, pur di poter tornare a una presunta normalità, le persone comuni accetterebbero anche l’orrore più immondo e la soppressione della libertà. Come i protagonisti di Il giorno del giudizio sopportano di vedere in diretta video uccisioni, stupri e devastazioni, in cambio della piena occupazione; così noi, fatalisticamente, verremmo a patti con qualsiasi situazione per sentirci dire a reti unificate che l’emergenza Covid è conclusa.
L’umanità si baratta per poco. Solo pochi esseri conservano un senso etico e morale reale anche quando crollano le strutture del controllo. Tutti gli altri vedono unicamente il supposto beneficio, dimenticandone il costo. Il nostro problema sono loro. Più dei politici, sono i nostri vicini la minaccia. Se dovete combattere contro qualcosa e qualcuno, state in guardia non dai direttori della prigione, ma dai secondini, anzi dai vostri stessi compagni di cella. Oggi, si limitano a chiedervi il green pass, domani non sapete cosa potrebbero fare.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.