POSSIBILE CHE NEPPURE IL RIFIUTO DEI MEDICI VI FACCIA SORGERE QUALCHE DUBBIO? (di Matteo Fais)
Che un medico sia un angelo è una stronzata colossale. Chi intraprende gli studi di Medicina, nove volte su dieci, ha una sola vocazione, quella per il guadagno sicuro.
Diciamocelo chiaro e tondo, oggi come oggi, quasi solo la professione medica conserva quell’aurea peculiare. Un avvocato, per dire, è sovente un morto di fame. La maggior parte non arriva a 10000 euro di redito annuo. Praticamente, lo spazzino – pardon, l’operatore ecologico – guadagna di più e ha pure il posto sicuro.
Il medico, invece, è investito di questo alone che un tempo, nelle tribù, spettava solo allo sciamano. Del resto, tutti ti dicono di credere nella scienza – ossimoro fantastico. Eppure, è bene chiarirlo, quasi mai il medico è uno scienziato in senso assoluto. Alcuni lo sono, ma per quel che concerne i più si potrebbe parlare massimo di applicatori di protocolli dai quali è severamente proibito trasgredire – vedasi “tachipirina e vigile attesa”. Praticamente, si tratta di tecnici del corpo umano. Per carità, ne possono anche sapere ma, da lì a passare per scopritori di chissà quali pozioni magiche, ce ne passa.
Sottolineo di passaggio che la stessa medicina, se può dirsi scienza, non lo è nella stesso modo in cui capita che lo sia, per dire, la matematica. Quest’ultima è certa, o giù di lì, in quanto astratta, essendo slegata in senso stringente dalla realtà – per quanto la realtà possa in parte essere ridotta a essa. Al contrario, la medicina procede per approssimazione e probabilità. Per spiegarlo in modo semplicistico: nessun farmaco o trattamento produrrà il medesimo risultato nel 100% dei pazienti, ma al massimo su un buon numero.
Dunque, è sì vero che “la scienza non è democratica”, come dice Piero Angela, ma non lo è solo se intesa come Verità. Due più due uguale quattro, anche se il Grande Fratello dice che fa cinque, rimane tale nel regno platonico delle idee. Il problema è che chi pratica la scienza è un uomo e può essere corrotto e comprato, messo alle strette, minacciato di perdere il lavoro. In un regime, anche un matematico potrebbe trovarsi costretto a dire che due più due fa sessantanove, se teme per la propria vita e se ha a cuore il portafogli.
Figurarsi cosa potrebbe fare un medico, uno che magari opera in palese conflitto di interessi, in contemporanea, nel privato e nel pubblico. Venderebbe anche il culo della madre – non parliamo di quello della moglie – per fare dindini, tanto più che non se n’è mai visto uno che si ritenga adeguatamente retribuito.
Proprio per questi motivi, dubito che 173 tra medici e personale paramedico, già solo in Sardegna e per non parlare di altre regioni, si siano rifiutati di farsi vaccinare, andando incontro alla sospensione dallo stipendio e dal posto di lavoro fino al 31 dicembre, a meno che non abbiano seri dubbi su di esso. Dai, non è possibile che siano tutti pazzoidi no vax che credono nel 5G, nell’invasione degli alieni e nella terra piatta.
Qui, qualcosa non quadra. Tanto più che loro, in quanto scienziati o possessori di una tecnica, non possono parlare liberamente, pena perdere il posto. Io, da cittadino che verso la scienza nutre fondati motivi per ritenerla valida, non posso non interrogarmi su quanto sta accadendo e non posso non presupporre la loro buona fede. Sui vaccini, poi, non mi esprimo, perché non ci capisco una mazza, ma il rifiuto di chi in teoria dovrebbe saperne, non può che portarmi a negare il mio assenso a occhi chiusi.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
Chiaro e semplice concetto. Purtroppo ” la Massa” è ben permeata di illusioni e falsita’ . Mi auguro la ascoltino e leggano…