PERVERSIONE E POTERE – LO STATO DI NEW YORK E IL SESSO, NELL’ESTATE PANDEMICA (di Matteo Fais)
Credo che, oggi come oggi, non ci sia niente di meno intimo di una scopata. Ritengo addirittura che l’amore libero sia stato sdoganato per farlo emergere alla luce del sole e controllarlo meglio – il Potere ambisce a esercitare il suo magistero su ogni aspetto dell’Essere.
Un tempo, quando non si parlava tanto del sesso, le cose si facevano ma non si dicevano e così ognuno aveva un ambito della sua esistenza che rimaneva segreto. Adesso che tutto deve essere palesato, reso immediatamente trasparente, che se entri a casa di uno gli devi spiattellare se sei cisgender, fluido, piglia in culo, o amante del dito in figa, paradossalmente, si è molto più soggetti al giudizio altrui o all’indifferenza dell’uditorio.
Sì tratta di un sottile meccanismo di controllo. Lo dimostra anche quanto accaduto nello Stato di New York, in cui il Potere stesso ha rilasciato un documento per spiegare con chi fare sesso e con chi no, data la situazione pandemica ancora persistente. Naturalmente, sarebbe meglio evitare i rapporti di gruppo – non sei tu che ci devi arrivare, te lo devono dire loro. L’ideale è sempre e solo scegliere persone vaccinate e rispettare alcuni accorgimenti di sicurezza: “Siate creativi con le varie posizioni sessuali e le barriere fisiche, come i muri, che permettono il contatto sessuale evitando quello faccia a faccia” (“Be creative with sexual positions and physical barriers, like walls, that allow sexual contact while preventing close face-to-face contact”). Praticamente, stanno sdogando il glory hole. In sostanza, dovreste chiavarvi la tizia attraverso una parete di compensato o cartongesso bucata, o qualcosa di simile, senza guardarla negli occhi. Mi si è già smosciato cinquanta volte alla sola idea. Preservativo, fessura nel muro? No, grazie, mi faccio una sega piuttosto.
Ma se proprio non potete fare a meno di gang bang e orge, in quella che viene già definita la Slatty Summer – che qui tradurremmo volgarmente come estate di troieggiamento assoluto –, occhio alle prescrizioni fornite. Se vi masturbate in gruppo, indossate la mascherina. Se vi volete sbattere in otto una, in bocca, figa e culo, prima testatevi per il Covid. Madonna, che stress! E, come era già stabilito mesi addietro, sempre dal solerte Stato di New York, guai a metterle la lingua in culo, perché si potrebbe trasmettere il virus. Stento a capire se qui si stia parlando di scopare o di operare una persona a cuore aperto. So solo che io non provo alcun tipo di eccitazione all’idea di andare con una donna cercando di proteggermi così accuratamente da lei: io voglio sporcarla ed esserne sporcato, voglio umori e odori, sentire mani dove non dovrebbero essere, dare alla carne il tanto ambito sfogo. Le chiavate igienicamente perfette non esistono o, chi le pratica, gode solo a metà.
Purtroppo, è proprio come dicevo, sdoganandolo, il sesso è divenuto arma di ricatto e controllo. Come insegna Foucault, la clinicalizzazione della sessualità è esercizio di potere sul singolo e sulla collettività. Persino la perversione, che dovrebbe essere trasgressione, attività del silenzio e lontana dagli occhi indiscreti del Potere, diviene questione di pubblico dominio. Chi guarda e sovrintende esercita la forza del sorvegliante, discilina l’indisciplinabile. Il sesso finisce sotto la giurisdizione della Politica che è esattamente ciò che il protagonista di 1984, ingenuamente, cerca di evitare. I nostri cazzi e fiche sono divenuti materia parlamentare.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
Per come la vedo, solo gli idioti e i terrorizzati da covid arrivano al punto di seguire le regole imposte dal sistema, sono convinta che un sacco di persone si fanno i cazzi loro senza pensare minimamente allo pseudo pericolo. Ma finirà mai sto manicomio?