ZAKI, REGENI, E LA SINISTRA INTERNAZIONALE ALLEATA DEL TERRORISMO (di Franco Marino)
La vicenda di Patrick Zaki, arrestato dalle autorità egiziane, si sovrappone con quella di Regeni e, a tal riguardo, si può essere lieti che mentre per il nostro connazionale non c’è stato nulla da fare, per Zaki invece si possa ancora fare qualcosa.
Nessuna persona di buonsenso gode nell’arrestare qualcuno, casomai per finire nell’occhio del ciclone. E dunque in questi casi è opportuno chiedersi sia perchè ciò sia avvenuto e come mai l’occhio del ciclone sia capitato proprio mentre arrestavano questo ragazzo.
Perchè deve essere chiara una cosa: è solo grazie al rincitrullimento dell’opinione pubblica che molti non vedono l’inganno nascosto dietro la commozione collettiva rivolta a Zaki e Regeni.
Ma andiamo con ordine. L’Egitto è stato, anni fa, ad un passo dal divenire l’ennesimo avamposto del fondamentalismo islamico. Grazie all’appoggio americano, determinante per destituire Mubarak, al potere era salito Morsi. Uno dei leader dei Fratelli Musulmani, un partito multinazionale la cui struttura ideologica si fonda sui seguenti capisaldi: islamismo e panislamismo. Che si ramificano nella cosiddetta Qutbiyya. L’islamismo è l’idea che i precetti religiosi debbano ispirare l’intera struttura della politica di uno stato, con tutto ciò che ne consegue nel bene e nel male. Il panislamismo è l’ideologia che teorizza l’unione di tutti i popoli islamici in un’unica istituzione politica, la cosiddetta Dār al-Islām (la casa dell’Islam) che è poi il nocciolo duro anche dell’ISIS (a cui i Fratelli Musulmani guardano con favore).
Entrambi vanno imposti attraverso la Qutbiyya. Che è una forma di jihad che propone l’adozione della sharia come diritto positivo e assume non solo pieghe antioccidentali e antisemite ma si propone di cancellare con la forza anche quella parte di Islam moderato che, secondo i Fratelli Musulmani, sporca il messaggio del Corano.
Sì, avete capito bene. La sinistra americana – e di riflesso quelle occidentali – ha apertamente appoggiato – finanziandoli, coprendone le azioni politiche – i Fratelli Musulmani e le loro organizzazioni gemellate (comprese quelle che hanno cercato di far fuori Assad) favorendone l’ascesa in Egitto, permettendo che Morsi istituisse una costituzione islamica che, di fatto, trasformava l’Egitto in una repubblica islamica, con tutto ciò che ne consegue.
Al Sisi con un controgolpe ha riportato l’Egitto alla situazione pre-Morsi, cioè quella di Mubarak, abolendo la costituzione islamista disegnata da Morsi. E dunque di un paese eterogeneo dove tuttavia, grazie ad un forte potere politico, si tutelano le minoranze e il pluralismo religioso e politico.
In una situazione del genere, si capisce benissimo che l’idea stessa di fare gli attivisti per i diritti umani, al fine di favorire l’approdo di partiti dal tratto palesemente islamista, fa ridere i polli. Da questo punto di vista, dunque la questione è chiara. L’Egitto ha rischiato, grazie agli stessi pazzi scatenati che eterodirigono Zaki e che eterodirigevano Regeni, di finire nelle mani del fondamentalismo islamico.
Zaki, si legge, è un attivista che lotta per i diritti umani. Ebbene, tutte queste fantomatiche associazioni che in teoria difenderebbero i diritti umani – ma che curiosamente si attivano solo quando al potere in un paese c’è qualcuno di sgradito agli USA – sono zeppe di agenti dei servizi segreti. Regeni ha studiato a Cambridge, nota fabbrica di spie (e da cui vengono i capibastone che sono dietro le organizzazioni che promuovono l’umanitarismo social, tra cui #facciamorete, che chi è iscritto a Twitter ben conosce). Zaki era ammanicato con l’Alma Mater di Bologna, altra fabbrica di spie.
E’ possibilissimo che loro fossero in buonafede e che siano stati strumentalizzati dai servizi segreti. Che del resto sono noti per usare gli utili idioti e poi farli fuori. Questo non è certo da escludere. Ma l’azione che ha ispirato gli attivismi di entrambi ha un’unica ratio: far fuori Al Sisi e rimettere i Fratelli Musulmani. I quali reintrodurrebbero, come aveva fatto Morsi, la sharia come legge di stato, trasformando l’Egitto in un califfato islamico.
Da questo punto di vista, è già un miracolo che Zaki sia ancora vivo. Perchè chi, per ignoranza o malafede, mira a trasformare il mondo in un califfato islamico, non può certo aspettarsi benevolenza da parte dei paesi che vuole destabilizzare. C’è poco da fare “chiarezza”. Perchè è tutto molto chiaro. Questi signori hanno cercato di destabilizzare il regime al soldo dello straniero – e non di uno straniero ben intenzionato ma unicamente interessato a trasformare l’Egitto in un centro di formazione e smistamento di terroristi – e il regime li ha puniti. Non resta che sperare che Al Sisi si muova a compassione e faccia liberare Zaki ma mantenere ferma la consapevolezza che lo studente egiziano non è una povera vittima ma l’ennesimo fiancheggiatore probabilmente inconsapevole dei veleni della sinistra internazionale.
Credo non ci sia altro da dire.
FRANCO MARINO
Posso dire senza scandalizzare alcuno che ne ho le scatole piene di sentire parlare di questi due.. umanamente dispiace , ovvio, ma non credo nella loro ingenuità, certamente utili marionette ma certamente sapevano in che casini si mettevano.. non sopporto più striscioni “verità per Regeni” che ancora appaiono affissi in Friuli. Non comprendo come possano pretendere che il governo italiano debba prenderei decisioni drastiche nei confronti dell’Egitto . Ma comprendo il loro strazio di genitori che hanno perso un figlio. Vorrei che ci si interrogasse su Cambridge e certi insegnanti ma ai giochi di potere non piace , per cui di cosa stiamo parlando giustissimo Franco ciò che scrivi e mi ritrovo come quasi sempre, in accordo con te, ma forse io in questo caso sono più intransigente. “Chi tocca i fili muore” e così come le allegre donzelle che si credono buone samaritane in terre straniere e pericolose dici che anche loro se le sono cercate
Siccome i ragazzi erano…uno è… maggiorenni e vaccinati… Sapevano credo….cosa facevano.
Ma poi… perché …devono interferire negli affari di stato…altrui???
Chi gli ha dato questo potere… l’ONU ??
Era ora che qualcuno facesse da contraltare omologo alla finta sinistra stronza e controproducente!
Solo in una società completamente preda della mistificazione e del rimbecillimento come questa si potrebbe imbastire da anni una campagna stampa su due pirla come questi senza MAI accennare neppure minimamente al COSA facessero di tanto interessante per smuovere l’attenzione delle forze di polizia egiziane. L’informazione è proprio roba da puttane di regime.