L’EDITORIALE – I PROGRESSISTI STANNO BRUCIANDO I LIBRI – IL CASO DELLA BIOGRAFIA DI PHILIP ROTH (di Matteo Fais)
I nazisti erano dei dilettanti. I progressisti neppure li vedono, quanto a capacità di imprimere un indirizzo alla cultura e trascinarla nella direzione da loro stabilita, impedendo la proliferazione di qualsiasi voce dissenziente. I primi avevano un gusto per il gesto eclatante ancora troppo rozzo. Gli ultimi sono infinitamente più sopraffini. Se i seguaci di Hitler davano troppo nell’occhio con il loro parossismo, gli alfieri del politicamente corretto mantengono un profilo basso ma infieriscono con una crudeltà ancora più spietata.
È notizia frasca di stampa che Blake Bailey, il biografo ufficiale di Philip Roth – scelto dallo stesso nel 2012 per raccontare della sua vita –, si è visto ritirare dal commercio il testo Philip Roth: The Biography, uscito per la nota casa editrice americana W. W. Norton & Company, a seguito di un accusa, peraltro non ancora provata, di molestia a danno di due ex studentesse e una dirigente editoriale. Persino l’agenzia a cui era legato da contratto, la Story Factory, l’ha scaricato. Eppure, parliamo di un autore che, tanto per dire, aveva già all’attivo le biografie di Richard Yates e John Cheever, altri due scrittori anglofoni certo non proprio marginali.
È chiaro che il punto nodale, adesso, non consiste nel denunciare un singolo sopruso intellettuale, ma una pericolosa e perversa tendenza che va diffondendosi in tutto l’Occidente, grazie alla regia occulta della Sinistra progressista e di tutte le sue nefaste propaggini – le femministe, ovviamente, in primis.
L’idea di fondo di questi disagiati – palesemente dei minorati mentali ignoranti e forsennati – è che le idee politiche, come il vissuto di un autore, pensatore, filosofo o semplice artigiano del settore possa, se dal loro punto di vista disdicevole, portare alla rimozione forzosa della sua opera dagli scaffali. Qualcosa che va anche oltre la violenza di vecchie istituzioni come l’Inquisizione. Mentre quest’ultima attaccava e processava il malcapitato eretico, loro evitano l’uso della forza ottenendo il medesimo risultato, semplicemente cancellandoli dal mercato. Con una faccia da culo senza pari, infatti, la W. W. Norton & Company ha fatto sapere a Blake Bailey che potrà cercare “altrove un nuovo editore, se lo desidera”. Come se non fosse chiaro che tutte le case editrici fanno parte di una stessa comunità di potere e seguono la medesima linea politica.
Purtroppo, quasi nessuno si rende conto, tranne gli spiriti più attenti, di cosa stia succedendo intorno a noi. E ciò accade perché, diversamente da nazismo, comunismo e Inquisizione, l’oscuro piano dei progressisti viene portato avanti in modo silente e quasi indolore, senza norme palesi che valgano teoricamente per tutti, ma con un lento stillicidio. Giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo, parti della nostra cultura scompaiono, o vengono fatti cadere nel dimenticatoio per questioni arbitrariamente sollevate: Omero esalta la guerra, Dante è omofobo e islamofobo.
Dio solo sa che cosa potrebbe venire fuori domani, ma si può facilmente ipotizzare. Di Ernest Hemingway, malgrado la sua adesione al comunismo, prima o poi verrà stigmatizzato il machismo e la virilità tossica. Allora, altro che addio alle armi – diremo addio alla sua intera produzione. Pensate cosa potrà esserne del lavoro di Michel Houellebecq. Se ciò non è ancora avvenuto è, appunto, perché una simile operazione deve essere portata avanti lentamente, senza dare nell’occhio. Tra i motivi vi è inoltre che femministe e company sono sgarbianamente delle capre ignoranti, a cui sono sconosciuti i grandi capolavori della letteratura mondiale – ovvio, altrimenti, non sarebbero così cretine.
E chissà che non salti fuori che Verga mise una mano in culo alla Lupa e che Pirandello non avesse avuto un’amante a cui si rivolgeva con lo squisito epiteto di troia, altrimenti ne vedremo delle belle con i programmi scolastici. Secondo simili squinternati, un testo si giudica soprattutto sulla base di una palpata di straforo al fondoschiena o dall’essere l’autore un noto catcaller. Questi pazzi sono pericolosi, dobbiamo fermarli a ogni costo.
Matteo Fais
Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais
Chat WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734
L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
E’ cominciato tutto con instagaz, prendere nota.
Internet consente di diffondere un’ opera simile bypassando gli editori… questi lavori andrebbero pubblicizzati non appena sono disponibili per l’acquisto in rete