Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – L’INTRECCIO TRA POLITICA E MONDO DELLO SPETTACOLO (di Davide Cavaliere)

Da tempo, l’omosessualità – fenomeno marginale e attinente alla sfera privata – è diventata il perno attorno a cui ruota la società. 

Attraverso la televisione, sempre alla ricerca di pruderie e misere provocazioni, il progressismo ha imposto un orientamento sessuale come modello socio-culturale, al fine di promuove la famiglia alternativa omosex con figli in provetta e matrimonio avente identica importanza rispetto a quello eterosessuale predisposto, biologicamente, alla riproduzione della specie.

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L’omosessualismo, ossia la versione festosa, ipersessualizzata e pacchiana dell’omosessualità, è una colonna portante del kitsch mediatico. Dal salotto di Barbara d’Urso a al festival di Sanremo, dalle rubriche di Enzo Miccio fino al pettegolezzo di Giovanni Ciacci, trionfa la variante volgare e inutilmente euforica di tale orientamento.

In passato, contro il trash omoerotico si schierò il grande scrittore francese Maurice Dantec, che ebbe parole di fuoco contro la presunta “cultura” gay: “Da quando è diventata una cosiddetta realtà, si vedono molti bei torsi nudi, molti perizomi brasiliani e molte mani sul pacco, ma a nessuno verrà in mente di mettere in scena una pièce di Jean Genet”.

Lo sdoganamento dell’omosessualità non è avvenuto tramite la cultura alta, le lettere o la filosofia, ma attraverso la messa in scena di un carnevale ridicolo e grottesco. L’attuale mobilitazione di macchiette televisive in favore della legge Zan è uno spettacolo turpe, l’ennesima manifestazione del Gay Pride permanente allestito a reti unificate.

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Il circo arcobaleno dell’industria delle spettacolo si è saldato con la sinistra politica, diventandone la cassa di risonanza. La propaganda del jet set medio italico non si limita al sostegno del DDL Zan, ma promuove tutta l’incultura progressista contemporanea: uguaglianza realizzata attraverso il livellamento verso il basso, libertinismo spicciolo, chiassose rivendicazioni, sessualità fluida, meticciato, stigmatizzazione dell’eterosessualità e ossessione per i diritti civili.

Si tratta dell’intreccio incestuoso tra politica e avanspettacolo; tra emotivismo e piani ideologici di demolizione della civiltà occidentale.

Davide Cavaliere

L’AUTORE

 DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais, del giornale online “Il Detonatore”. 


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