L’EDITORIALE – INTANTO, NEGLI OSPEDALI, LA GENTE MUORE DI “ALTRO” (di Clara Carluccio)
Mia madre riceve una telefonata da una sua vecchia amica. Le racconta che il marito si era recato in ospedale perché lamentava diversi malesseri. Era stato visitato alla svelta e rimandato a casa con la scusa che “dobbiamo fare spazio ai ricoverati Covid”.
Una volta rincasato, aveva cominciato a notare i piedi sempre più gonfi, doloranti – stavano addirittura spurgando. Aveva dunque telefonato preoccupato al suo medico di base, il quale gli aveva ordinato di correre al pronto soccorso. Conclusione: con molta probabilità gli dovranno amputare le gambe.
Eppure, cosa sarà mai un simile incidente di percorso, rispetto alla spaventosa pandemia che sta sterminando l’umanità? Il nulla, ovvio, per il mentecatto medio che usa la doppia mascherina e guarda storto chi vive liberamente.
Il negazionismo esiste, ma non è quello che hanno morbosamente in testa i microcefali mainstream addicted. Il negazionismo è il rifiuto della realtà, della logica e del dialogo, a favore di un’obbedienza meccanica al primo virologo prezzolato e incensato da tutti i programmi televisivi.
Monadi senza alcuna consapevolezza e capacità di discernimento, esseri apparentemente senzienti che si addormentano davanti al telegiornale ciucciandosi il pollice.
A questi non viene il dubbio sul perché in televisione non mostrino le immagini delle gigantesche manifestazioni che vengono organizzate negli altri paesi contro questa dittatura? Ah giusto, perché sono fake news…
Intanto, la vita vera è una donna che piange al telefono, con mia madre, perché sta per trovarsi il marito menomato. Questo poiché, a causa del Covid, nessun paziente tampone negativo ha più diritto di ricevere le cure adeguate. La vita vera è un uomo, con tumore alla prostata, anche lui mio conoscente, che doveva essere operato due mesi fa e continua a vedersi rinviare l’operazione.
Covid, tamponi, Covid, tamponi, Covid, tamponi. Nient’altro. Niente più tumore, leucemia, infarto, aneurisma, ictus, diabete.
Vogliono ammazzarci. Lo so, è terribile da dire, ma è così. Sanno benissimo che un essere umano non può vivere in isolamento, a casa sua, davanti a un computer, senza amore, amicizie, svago, lavoro.
Per Dio, mettete da parte una buona volta il vostro terrore per un’emergenza finita e guardate gli adolescenti depressi che si buttano in mezzo alle risse per sfogo, i bambini senza giochi e senza amichetti, guardate le attività commerciali che stanno fallendo, il turismo che sta morendo, informatevi sulla quantità di suicidi.
Basta con questo Covid. Va bene, c’è stato, ma quello che causerà sarà irrimediabile e infinitamente più devastante.
Certo, chiamatelo pure catastrofismo il mio. Qualche etichetta dovete sempre appiccicarcela, per sentirvi intoccabili.
Clara Carluccio