L’EDITORIALE – SANREMO E L’INORGANICO (di Davide Cavaliere)
Il festival di Sanremo è sempre stato lo specchio del costume vigente e dei tempi che corrono. L’edizione di quest’anno ha sancito l’affermazione, a livello nazional-popolare, dell’inestetica trans e del meticciato, nuove frontiere di una sinistra in putrefazione.
Achille Lauro, Maneskin, Elodie incarnano il trionfo della confusione, dell’indifferenziato, della mancanza di forma, di quella che l’entusiasta Lorenzo Tosa ha definito “pansessualità fluida e sconfinata“.
La bellezza è forma e misura. Essere “sconfinati” equivale a essere deformi. Cos’è un uomo senza la forma che lo segna? Un’aberrazione, un capriccio di natura, anche se ricoperto di lustrini e paillettes.
In tutti i miti, la vita e la bellezza vengono ad essere separandosi dal caos originale, dall’informe e dall’inorganico. Sigmund Freud definiva la pulsione di morte come una spinta verso l’indistinto delle origini.
L’estetica capovolta del presente non è solo immonda, ma anche mortifera. Con la sua messa in mostra della confusione e della mescolanza celebra la scomparsa della forma umana nel nulla.
Le allucinazioni transessuali e pansessuali possono affermarsi solo negando la differenza tra uomo e donna e la definizione umanista di uomo. Il tutto in favore di un’umanità che, dopo aver rifiutato la dimensione creaturale e la forma, pretende di fabbricarsi secondo i propri desideri momentanei.
In un articolo su “Libération”, il filosofo transessuale Paul B. Preaciado ha scritto: “Affermiamoci come cittadini totali e non più come uteri riproduttivi. Attraverso l’astinenza e l’omosessualità, ma anche attraverso la masturbazione, la sodomia, il feticismo, la coprofogia, la bestialità… e l’aborto”. Questa è la “pansessualità fluida e sconfinata” che Tosa ha visto rappresentata da Achille Lauro.
Essa è la caduta di ogni barriera, di tutte i limiti che generano forme e specie. È la libertà di mangiare le proprie feci e sodomizzare il proprio animale domestico. Nella lista redatta da Preaciado, gli orrori della pansessualità terminano con l’aborto, col massacro della vita. Ecco la pulsione di morte, il precipitare verso l’inorganico.
Davide Cavaliere
L’AUTORE
DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais, del giornale online “Il Detonatore”.
Non sono più tanto giovane e quindi dovrei pensare che tutto ciò è ormai fuori dalla mia portata, sono antica! Ma il problema non è questo, il problema è che nonostante l età continuo ad essere alla ricerca delle cose BELLE, in ogni campo e non ho nessunissima voglia di di vedere ,sentire e guardare queste nuove o vecchie forme di sessualità. Arrangiatevi!