Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – GENTILISSIMA SIGNORA BATTAGLIA, È PROPRIO SICURA CHE NOI NON SI SAPPIA COPULARE? (di Matteo Fais)

Gentilissima Signora Battaglia,

se lo lasci dire, con tutto il dovuto rispetto, che spettacolo indecoroso che ha dato con la sua intervista al sito di “Repubblica” (https://video.repubblica.it/cronaca/letizia-battaglia-osservatorio/375960/376573?ref=search). Non me la prenderei mai con una veneranda donna che potrebbe essere mia nonna, Signora mia, ma quando è troppo è troppo. Con questo vezzo di stigmatizzare continuamente il maschio, mi creda, avete rotto i coglioni.

Ma partiamo dall’inizio, dall’immagine – aspetto non trascurabile, visto che lei è fotografa – considerato che, come dice anche Hegel, non c’è niente di più profondo di ciò che sta in superficie. Lei, esattamente, da chi vorrebbe essere presa sul serio, a quasi novant’anni, mostrandosi in un’intervista con capelli rosa, piedi nudi, e per di più stravaccata sul letto? Signora, neanche Charles Bukowski, dopo una giornata di alcol, si presentava tanto trasandato al microfono dell’intervistatore. Se ha qualcosa di rilevante e socialmente utile da dire, dia retta, abbia il buon gusto di non andare in giro vestita da clown a perorare la sua causa. Non c’è neppure autoironia nel conciarsi a quel modo, solo una volontà di scioccare che scade nel ridicolo. Si ricordi quanto dice Woody Allen, in Anything Else: “Non credere mai a un autista di autobus nudo”. Ci rifletta. Lei salirebbe su un autobus guidato da uno che non indossi i vestiti? Ecco, i suoi capelli, la postura, e tutta la sceneggiata mi danno l’idea di trovarmi al cospetto di un autista a palle di fuori.

ACQUISTA il nuovo romanzo di Matteo Fais, Le regole dell’estinzione, Castelvecchi.
AMAZON: https://www.amazon.it/regole-dellestinzione-Matteo-Fais/dp/8832828979/
IBS: https://www.ibs.it/regole-dell-estinzione-libro-matteo-fais/e/9788832828979

Veniamo ai concetti espressi in forma biascicata, con l’energia di chi sta per addormentarsi dopo un pantagruelico pranzo e qualche bicchierino di troppo. Che diavolo significa che i maschi dovrebbero crescere, che le donne invece lo stanno facendo, che sono le più brave, le più belle e gli uomini hanno paura di loro? Guardi, personalmente – ma credo di parlare per una buona fetta della popolazione maschile –, l’unica cosa di cui abbiamo paura oggigiorno noi pisello muniti è che qualcuna tra voi pazzoidi, una volta che si rende conto di aver fallito la sua esistenza, non riuscendo ad assumersi psicologicamente la responsabilità della debacle, se la prenda con vecchi fidanzati e amanti paventando improbabili stupri o violenze subite. Ma, del resto, oggi uno deve aver timore anche a sorridere alla ragazza che passa sul marciapiede, pena trovarsi addittato perché la tizia si è “sentita violata” – non lo dico io, siete voi che, anche su Facebook, scrivete di queste troiate.

Mi lasci aggiungere inoltre che sì, “le ragazze stanno crescendo”, come dice lei. Ma sa in che senso? Quando si ritrovano tra i 35 e i 40 anni, scoprono magicamente che il modello di vita da voi proposto le ha fregate. Sono sole in un monolocale, senza marito né figli, a “prendersi cura di sé stesse” per usare un famoso adagio femminista, ovvero a bere 36 gocce di Xanax per guadagnare il sonno e a usare come surrogato d’amore un vibratore. I loro vecchi amichetti, a quel punto, sono diventati troppo scaltri per farsi prendere in trappola dall’ultima venuta. In due parole, scoprono il prezzo della loro passata libertà.

Per giungere al punto, però, a questa questione che lei solleva dei maschi che non sarebbero più in grado di scopare bene, mi vedo costretto ulteriormente a contraddirla. Oggi, non si parla che di piacere femminile. Ogni maschio ne è ossessionato. Deve sapere tutto del clitoride e, ne sono certo, a breve ci sarà anche un corso di laurea per scoprire come leccare la fica. Direi addirittura che oggi come oggi l’uomo non scopa più per bisogno, ma per dovere nei confronti della femmina. Chi non fa godere le donne è peggio di uno sfaccendato in una società che esalta il lavoro. Che tu sia disoccupato o lavori quattordici ore al giorno, guai a non mandare in estasi, almeno una volta al dì, la tua compagna. Ma voi che ne potete capire. Bello stare sotto e lasciare a noi tutta la fatica, vero? Detto in camera caritatis, gentile Signora, molte di voi non sanno neppure succhiarlo – personalmente, ne ho sperimentato a decine e mi sono parse per la maggior parte delle masticatrici di gomma americana – e, tra le altre cose, in troppe trascurano l’igiene intima. Sì, cara Signora, non lo dico quasi mai per non ferire nessuno, ma tutte le volte che non la lecco è perché mi sento offeso per il bidet, questo sconosciuto per molte di voi. Cazzo, la fica non ve la dovete rasare, ma lavare, in nome del cielo!

CONTRIBUISCI ANCHE TU A SUPPORTARE IL NOSTRO GIORNALE
Caro amico lettore, come potrai immaginare, dietro questo blog ci sono diverse persone che collaborano agli articoli che tu quotidianamente leggi. Se desideri supportare la nostra attività, ti saremmo grati se volessi dare il tuo sostegno all’Iban IT53E3608105138290082390113. L’intestatario è Matteo Fais. Grazie di cuore, La Redazione.

Ah, e riguardo alla faccenda dell’uomo che dovrebbe essere come il suo ex marito, il quale sembrava quasi una donna, a suo dire, la prego di risparmiarsi le stronzate. Signora mia, ma sa quante tizie sono venute a cercarmi e, con me, ridacchiavano del marito – “sai, lui è delicato”. Una mia ex, per dire, dopo molti anni, mi confessò che il suo nuovo compagno era una persona stupenda, molto meglio di me sul piano umano, ma che lei aveva “anche bisogno di essere fottuta da una bestia come te”. Ci pensi su.

La saluto cordialmente

suo Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

Chat WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

2 commenti su “L’EDITORIALE – GENTILISSIMA SIGNORA BATTAGLIA, È PROPRIO SICURA CHE NOI NON SI SAPPIA COPULARE? (di Matteo Fais)

  1. Mi è piaciuto questo articolo, soprattutto lo stile in cui è scritto.
    Essendo sposata posso solo dire che non mi posso lamentare per nulla di mio marito ( come lui non può lamentarsi di me ).
    Quello che non condivido è questa frase: “ Oggi uno deve avere timore a sorridere alla ragazza che passa sul marciapiede etc . “
    Questo non è vero: durante questo lungo incubo chiamato pandemia dove le parole che si sentono di più sono termini orribili tipo “ lockdown “ “ distanziamento sociale “ “ DPCM “, vuoi mettere come ti tira su un bel complimento fatto da un essere umano? A me fa piacere tutte le volte che mi succede, e penso di poter parlare per la maggioranza delle donne.
    Odiamo solo le molestie ( quelle vere ) o i complimenti osceni.

  2. Ovviamente l’intervista a questa illustre sconosciuta è solo un pretesto. Chi, anche in questa società malata, prenderebbe sul serio quello che dicesse una vecchietta conciata come questa, specie se riferito alle attività sessuali di uomini che sono nati quando lei era già in pensione da un pezzo? Dei malati di mente, d’accordo, e ancor più delle malate di mente, ché il femminismo questo è, ossia una malattia mentale, sorta di metastasi di quel ben più vasto cancro che è la società moderna. D’altronde, basta guardarle.
    P.S. la citazione hegeliana mi ha commosso, Grazie, Matteo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *