L’EDITORIALE – I TERRIFICANTI PASSI AVANTI DELLA TECNOLOGIA (di Davide Cavaliere)
“Abbiamo una scimmia con un impianto wireless nel cranio con minuscoli fili che può giocare ai videogiochi con la sua mente. Non si riesce a vedere dove si trova l’impianto e lui è una scimmia felice. Abbiamo le strutture per scimmie più belle del mondo. Vogliamo che giochino a Mind-Pong l’uno con l’altro“.
Così afferma il talebano della tecnologia che risponde al nome di Elon Musk. Per quanti non lo conoscessero, il suddetto è un imprenditore che ha tentato di fondere in sé stesso Tony Stark e Faust. La fusione ha prodotto una patacca trash dedita ad affermazioni roboanti e deliranti.
Nel tempo libero, quando non fabbrica automobili inutili come la Tesla, Musk conficca elettrodi nel cranio dei mammiferi. Tutto è iniziato lo scorso agosto, quando un impianto è stato installato nel cranio di una maialina di nome Gertrude. L’animale ha partecipato a una conferenza stampa assieme allo Stark californiano e ai suoi giovani scienziati – circa un centinaio – e ha trasmesso su uno schermo le sue sensazioni mentre correva su un tapis roulant o mentre beveva latte da un biberon.
Adesso è toccato a una scimmia, trasformata in uno dei più demenziali esemplari di essere umano: il “gamer”. Musk ha sottratto un primate dal suo ambiente naturale, gli ha messo una parrucca di fili e l’ha reso uno smanettone. L’ideatore di questa impresa fantascientifica ci tiene a precisare che la scimmia “è felice“. Come no. Il prossimo anno costruirà un raggio laser per mutare i gorilla in disagiati cosplayer.
Elon Musk non gioca a “facciamo finta che sono Dio”, no no, lui è un filantropo e lavora per il bene dell’umanità. Il progetto Neuralink – che nome scontato – servirà a combattere la sindrome di Alzheimer e la depressione. È tutto così bello, così umano, così scientista, così californiano. Ma la luce che illumina la Silicon Valley getta ombre assai lunghe e oscure.
In un futuro dominato dai colossi digitali, sarà possibile inserire processori nel cervello umano non solo per curare le malattie neurodegenerative, ma anche per impiantare falsi ricordi felici, cancellare quelli traumatici, azzerare la memoria individuale e ricostruirla da principio. Se l’eliminazione di alcuni ricordi di violenze subite può essere auspicabile, simili tecnologie potranno realizzare il vecchio obiettivo totalitario della “tabula rasa” del passato. Le dittature del futuro faranno passare quelle del Novecento per inezie.
Ma senza spingerci in previsioni così cupe, una popolazione con un dispositivo siffatto collocato nella materia grigia potrà avere un potere illimitato sulla propria psiche. Esso verrà usato per eliminare ogni emozione “negativa”. Gli uomini prodotti dalla tecnologia non conosceranno né tristezza né sofferenza, vivranno in uno stato di euforia permanente. Saranno incapaci di provare rabbia, insoddisfazione, desiderio di rivalsa.
Qualcuno vede nella società post-umana un ritornato Eden di felicità collettiva e amore, ma si tratta di un’illusione. Un’umanità artificialmente soddisfatta assomiglierà, in modo impressionante, agli Eloi descritti da H. G. Wells nel suo più celebre romanzo. Grazie alle diavolerie tecniche “generosamente” offerte dagli epigoni di Elon Musk, le masse saranno ridotte a una schiavitù dorata. Dopo aver lavorato per ore e ore in uno stato euforico, torneranno nei loro cubicoli abitativi a riposarsi e a giocare ai videogame. Vivranno milioni di avventure digitali, ma un’esistenza reale miseranda.
Inoltre, la scomparsa dello spettro delle emozioni negative dall’animo umano renderà tutti incapaci di creare e fruire delle opere artistiche. La letteratura, la musica, la pittura, la poesia nascono, spesso, da desideri irrealizzati e da un disagio verso il presente. Quest’ultimi stati dell’essere saranno sconosciuti.
Il senso del tragico, l’angoscia, la nostalgia, il timore della morte – e con essi la nostra umanità – si eclisseranno in una notte tecnica.
Davide Cavaliere
Le famose magnifiche sorti e progressive. Un incubo in cui l’umanità sarà un gregge indifferenziato manovrabile a distanza. Perché se i chip sono prodotti da un qualche colosso della Silicon Valley, come già Musk è, possiamo già prevedere la fine della libertà e della stessa volontà. Ci penserà qualche “filantropo” a decidere cosa è bene che si pensi.