L’EDITORIALE – ELOGIO DI FELTRI, IL GIORNALISTA CHE LI TROLLA TUTTI
Io trollo. Tu trolli. Egli trolla… Ma il sommo Vittorio Feltri proprio ve la mette nel culo, dal primo all’ultimo sinistro, senza sputo né vasellina. Che grande!
Trollare? Secondo il dizionario Garzanti di linguistica: “(Internet) in un newsgroup, un forum, una chat ecc., comportarsi da troll, partecipare soltanto per disturbare, creare confusione e provocare litigi”. Poco ma sicuro, lui ci riesce come nessun altro.
Se il Direttore di “Libero” apre bocca – come lo fa –, subito parte la bagarre social. Tutti che lo vorrebbero cacciare dalla carta stampata – come se loro potessero decidere le sorti di un giornale che lui ha creato –, vedere radiato dall’albo dei giornalisti – l’ha già fatto da solo, a sfregio, come a dire che rifiuta di essere giudicato da un manipolo di disonesti. Naturalmente, gli augurano la morte – quando lui morirà, almeno avrà vissuto, mentre voi resterete i soliti quattro sfigati dei centri sociali, sconosciuti alle ditte che producono saponette.
Proprio l’altro giorno, ospite a “Stasera Italia” della Palombelli, Feltri ha dimostrato la sua arte nel mandare in cortocircuito il cervellino dei sinistronzi. Alla domanda della giornalista che gli chiedeva chi avrebbe voluto vedere nella squadra di Governo con Mario Draghi, lui ha risposto laconicamente Hitler. Gelo in studio. Subito la conduttrice si è affrettata a prendere le distanze con un “se questa era una battuta, non faceva ridere”.
Invero, se fosse intelligente e soprattutto libera, avrebbe riso come un’ossessa, perché il suo grande collega, con cinica goliardia, ha ben reso ciò che molti italiani pensano, ovvero che i quattro cialtroni disponibili al momento per formare un esecutivo non sarebbero in grado di fare niente di buono. Persino colui che normalmente viene identificato con il Male Assoluto potrebbe fare di meglio. Ma, chiaramente, i sinistri, tanto stupidi quanto convinti di essere intelligenti, hanno subito afferrato il cellulare e twittato senza pietà, animati unicamente dalla loro acefala idiozia, invece di sforzarsi di capire la finezza intellettuale del Maestro.
Non pago, Feltri aveva già dato prova di sé su Libero Tv, lo stesso giorno, parlando di omosessualità. Anche in quel caso, si sono viste scintille – unica manifestazione di vita di un encefalogramma normalmente piatto – partire dalla testolina dei suoi avversari. Ma cosa ha detto di malvagio o insensato il Direttore? Niente, perché, a essere onesti, Feltri non è mai gratuito. Come tutti, ha sottolineato, ha molti amici omosessuali e, come tutti, se ne fotte ampiamente dei gusti sessuali altrui. Anzi, lui per primo è sinceramente convinto che non ci sia niente di male se si è passato dal non tollerarli e chiamarli “invertiti” al farli convivere serenamente con noi etero. Certo, poi, però, ce ne passa dall’accettare la tendenza al tesserne l’elogio quotidiano a mass media unificati. Francamente, la cosa sta diventando ridicola. In particolare, quando finisce per sembrare che sia più normale prenderla in culo che amare la fica. Commento di Feltri: “Se diventa obbligatoria (l’omosessualità) preferirei morire prima”. Come dargli torto! In giro sul web, si trova spesso scritto che sarebbe sessista rifiutare le avance di un omosessuale, un trans, o una ragazza obesa. Le accuse sono varie: transfobia, fatfobia. Io direi anche ma andate a cagare.
Il buon Feltri ha ragione, il buonsenso è stato ampiamente superato. Ma i sinistri non ci stanno e twittano per stigmatizzare, non potendo ricorrere alla soluzione di una nuova Piazzale Loreto. Poveri! Sono stati triggherati da un anziano di 77 anni, in ciò dimostrando che non basta scrivere sotto il post di uno “Ok, boomer”. Spesso e volentieri si è giovani solo anagraficamente, ma una vecchia volpe ha il cervello più vivo di intere generazioni nate morte. Feltri vi blasta senza neppure rispondervi. Perdenti.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
Che bell’articolo! Ho goduto oltremodo.
La Palombelli poteva chiedere spiegazioni, invece ha preferito paracularsi con quel tipico pregiudizio che fa tanto comodo ai giornalisti teleguidati.
Feltri è un grande, Fais non da meno.
Complimenti e grazie.