Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – LO DICE PURE IL “GUARDIAN”: UN ANNO SENZA ABBRACCI E CAREZZE CI STA SEGNANDO IRREPARABILMENTE (di Matteo Fais)

Non so se avete presente come sia una persona segnata da carenze affettive. Per carità, ognuno di noi ha le sue e non tutti hanno le medesime necessità, ma ci avete mai pensato a quanto pesi il tatto nell’economia della nostra esistenza? Se siete tra quelli che non hanno mai ricevuto grandi attenzioni, materne devozioni e soprattutto se non siete mai stati granché ambiti presso quelli dell’altro sesso, la cosa sarà palese.

L’uomo o la donna che non sono amati, che non ricevono attenzioni e, appunto, abbracci e carezze, solitamente hanno tante di quelle nevrosi da poterci alimentare la centrale elettrica di una metropoli. Non essere destinatari di gesti d’amore uccide. È un po’ come vivere in una prigione vasta come il mondo.

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Pensate dunque, in questo tempo di pandemia e di conseguente distanziamento sociale, quanti contraccolpi può aver subito un individuo medio. Persino un giornale prestigioso come il “The Guardian” ne ha scritto, finalmente dimostrando che sovente le scelte della politica hanno anche una ricaduta esistenziale (https://www.theguardian.com/lifeandstyle/2021/jan/24/lost-touch-how-a-year-without-hugs-affects-our-mental-health?fbclid=IwAR0PzenwrA9VEn5xYHOn3jBHtJAzhMtjk-WcU-PaEr5MaZ1hGJiAcAIzJcI). Eleanor Morgan, la compilatrice del testo, e tutte le persone da lei intervistate in merito, dagli studiosi alle persone comuni, denunciano le gravissime deprivazioni affettive a cui sono andate incontro a seguito dei vari lockdown e delle misure preventive anti covid. Figurarsi i single come lei e la miriade di “senza famiglia” che vivono nelle grandi città, contando unicamente su quelle serate con gli amici, tra aperitivi e cenette frugali. Una, addirittura, le confessa di non aver mai preso coscienza della sua condizione di persona senza legami prima di allora.

La riflessione, poi, a un certo punto, si fa anche molto tecnica e scientifica. Si parla dei nervi che vengono stimolati toccando certe zone. Tutte cose di cui ci importa davvero poco. Chiunque, il salumiere, lo spazzino e lo studioso di archeologia sanno benissimo, al netto di qualsiasi fondamento medico, che toccare ed essere toccati è bello, genera serenità, combatte lo stress. Non bisogna aver studiato da prete per arrivarci.

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La verità che emerge dal testo, a ogni modo e andando oltre le riflessioni della giornalista, è quanto il covid abbia rivelato della nostra solitudine di esseri umani del nuovo millennio. Ci avevano illusi di poter vivere così, senza famiglia, compagni, amanti. Tutta una bella esistenza del cazzo no strings attached, come si suol dire in inglese, ovvero senza obblighi. E così, ci siamo ritrovati affranti e abbandonati, a dispensare carezze a un animale domestico, con un grado di tristezza nel sangue da spingerci dritti nelle stanze della rianimazione – se non fosse che queste sono già piene.

Gli effetti dei covid – i reali effetti – si sentiranno probabilmente per decenni, ma affondano le loro radici ben prima della pandemia, in un mondo che ci avevano raccontato come sintetizzabile in un monolocale, con tutti gli affetti ben ordinati in un elenco social consultabile sul proprio Mac, o addirittura dall’iPhone. Non era vero. Ora, però, non ci resta che sognare una eterna carezza mancata su YouPorn, comprare un affetto in forma di fotografia scollacciata su OnlyFans, mentre su Telegram chiediamo disperatamente a Emily, che abita “a 126 metri da te”, di farci da Beatrice oltre questo regno delle tenebre prima che scatti il coprifuoco.

Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

Un commento su “L’EDITORIALE – LO DICE PURE IL “GUARDIAN”: UN ANNO SENZA ABBRACCI E CAREZZE CI STA SEGNANDO IRREPARABILMENTE (di Matteo Fais)

  1. Io credo che siano pochissime le menti capaci di individuare tutta la degenerazione della società in cui viviamo, una società occidentale ormai morta e in piena deco posizione, più di Fais, riuscendo insieme a coniugare (come si diceva in certi testi critici d’un tempo) poesia, reazione violenta e lucidità d’analisi. Son cose a cui io penso da anni, ma che non avevo messo mai nero su bianco in modo così efficace. Chapeau.

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