PERCHE’ NON MI VACCINERO’ (di Franco Marino)
Catone il Censore venne definito così non solo per l’estrema morigeratezza dei suoi costumi che oltretutto imponeva agli altri – leggendario l’episodio di una sua reprimenda in Senato ad un suo collega che baciava la moglie in aula – pur essendo lui personalmente tutt’altro che un modello di virtù, ma anche per alcune idiosincrasie.
La prima era l’odio profondo per la cultura greca sebbene in vecchiaia questo venne meno (“Litteras graecas senex didici”) la seconda era l’avversione a Cartagine (“Carthago delenda est”) con la malasorte che lo vide morire un anno prima della distruzione definitiva della civiltà cartaginese, mentre la terza era l’avversione totale ai medici che in Catone raggiunse autentiche vette di parossismo.
Intendiamoci, la medicina ai tempi era qualcosa di appena più scientifico dell’astrologia alla quale spesso si accostava: il termine stesso “influenza” deriva dalla presunta influenza che secondo gli scienziati del tempo gli astri esercitavano sui malanni stagionali. Oggi come oggi, sarebbe disonesto dimenticare i passi avanti compiuti dalla scienza.
Ben più interessanti erano le motivazioni che giustificavano la diffidenza di Catone nella medicina. Non erano le considerazioni di un “medico fai da te” ma il timore che attraverso la scienza si potessero pervertire i costumi e la romanità di cui lo stesso Catone fu un severo custode.
Oggi, non c’è da preservare nessuna romanità se non quella di una città che, come ebbe a dire Montanelli, per la sua storia e il suo prestigio appare sproporzionata rispetto ad una nazione ridotta a brandelli come l’italiana. Ma è un fatto che la scienza, se non sottoposta ad un controllo critico, rischia di pervertire secoli di civiltà politica e giuridica e la chiosa del presidente del Consiglio Conte a conclusione della conferenza di presentazione dell’ultimo DPCM “ci rimettiamo alla scienza”, la dice lunga sulla sudditanza ormai evidente della politica verso la scienza.
Di fronte all’arrivo del vaccino, si sprecano le polemiche. Chi esibisce con orgoglio il deltoide appena sbucherellato dicendo (cit. Bassetti) di sentirsi più forte, chi teme che in esso si nascondano sostanze in grado di sterilizzare o provocare a lungo termine malattie pericolose in un clima ormai ridotto a scontro sanguinolento tra tifoserie. Nessuno che ponga davvero l’accento sul vero problema di fondo che è la conclamata sfiducia nelle istituzioni.
Quando in passato giunsero altri vaccini, nessuno si pose questi problemi. E mio padre amava ricordare come, avendo egli vissuto in pieno l’epidemia di colera, al momento del vaccino si fosse precipitato ad inocularselo senza preoccuparsi di eventuali effetti collaterali.
Certo fa pensare che sia morto a 72 anni in una famiglia dove, comprendendo il lato materno e quello paterno, il più “giovane” a morire fu il mio nonno paterno ad appena 86 anni e la media di vita – in anni per giunta meno prosperi di questi – si aggirava attorno ai 95-100 anni. Prove del resto che abbiano influito i vaccini sulla sua malattia non ce ne sono – anche se mio padre stesso da bambino rischiò la vita per un vaccino – ma il punto di fondo è che lui, come tanti altri, aveva fiducia nelle istituzioni.
Se oggi in molti esprimono dubbi sui vaccini, potendo contare su un’affollata sponda, possibile che nessuno si ponga il dubbio che la fiducia nelle istituzioni sia ormai venuta meno?
Sulla querelle dei vaccini il fronte di contrapposizione ha ormai raggiunto i crismi di una guerra di religione, ossia torme di somari che si scontrano citando ora “virologi di sinistra”, ora “virologi di destra” e nessuno che si ponga la vera domanda di fondo che non è “Il vaccino funziona?” ma “Possiamo fidarci della classe politica che ce li vuole proporre?”.
Un popolo diventa una miserabile massa quando di fronte ad un argomento non sviluppa un sano senso critico ma si divide in tifoserie incomunicabili che lungi dall’operare qualsiasi discernimento, non fanno altro che scannarsi in meccanismi che ricordano quelli degli ultrà allo stadio. Quando la vera domanda è semplice: “Si può avere fiducia in una classe politica che ha mentito su tutto e che sta provocando il declino della nostra nazione?”.
Non è in discussione il vaccino ma la domanda “Possiamo fidarci di chi vuole vaccinarci anche contro la nostra volontà?”. E non è una domanda peregrina. L’obbligatorietà del vaccino è palese, sebbene nascosta dietro un’apparente facoltatività che però contiene così tante controindicazioni da essersi trasformata in un’obbligatorietà di fatto. E del resto, alle orecchie di tutti è apparso palese il monito di Conte: “Cercheremo di fare di tutto per salvaguardare la facoltatività del vaccino”, che suona come una palese minaccia e cioè “o vi vaccinate con le buone o lo faremo con le cattive”.
Ancor più disonesto è il tentativo scientistico di far passare come ignoranti chiunque contesti le narrazioni ufficiali. Il vaccino non è nè un male nè un bene, semplicemente esistono vaccini che fanno il loro dovere e vaccini che sono il pretesto per perseguire altri scopi. E salvo pochi sciroccati, i no-vax sono pochissimi. Tutti gli altri semplicemente si pongono alcune domande a cui non si può pensare di rispondere con la spocchia. Perchè quando esistono in tutto il mondo milioni di persone che hanno paura di questo vaccino e sono, in questo, sostenute dal parere di illustri virologi, la decisione di imporlo con la forza fisica o, peggio, con la manipolazione intellettuale, è degna di un regime nazicomunista, non di una democrazia.
Io non mi vaccino non perchè non mi fido del concetto di vaccino ma perchè ho di questa classe politica la stessa opinione che ho di Totò Riina.
Fa sorridere in effetti che il primo capo del “Capo dei capi” fosse quel Don Michele Navarra, mafioso e medico, che era solito ammazzare i suoi nemici con delle punture spacciate per medicine.
Voi vi fareste curare da un medico mafioso?
FRANCO MARINO
io NON MI VACCINO, così come ho preferito NON FARE DEI CONTROLLI NECESSARI A SORVEGLIARE il mio organismo che è già stato colpito da due tumori maligni, perchè MI RIFIUTO DI FARE IL TAMPONE NASALE ( perchè non credo nel “modo” elaborare dei tamponi e soprattutto perchè NESSUNO HA RISPOSTO A 1 DOMANDA SEMPLICE MA ESSENZIALE
Non mi vaccino perchè per me NON PUO’ ESSERE CONSIDERATA UNA VITTORIA
non il fatto d’aver “forse” trovato un vaccino MA DI METTERLO IN COMMERCIO PRIMA D’AVERLO TESTATO, sull’immunità, sulle reazioni a breve/medio/lungo termine visto che è un vaccino genetico NUOVISSIMO del quale TUTTI AL MONDO IGNORANO LA/LE REAZIONI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO L’ORGANISMO RICEVENTE.
NON MI VACCINO perchè è ridicolo pensare che qualcuno dica d’aver trovato un VACCINO su un VIRUS IN CONTINUA TRASFORMAZIONE.
NON MI VACCINO, perchè da chi ha perpetrato un piano così diabolico di DISTRUZIONE TOTALE DI VARIE NAZIONI ( privileggiando la nostra)CON IL BENEPLACIDO DEI MASSIMI ESPONENTI POLITICI (MATTARELLA E BERGOGLIO gli altri sono importanti vedi PRODI O D’ALEMA ma secondari)
non posso che aspettarmi il peggio, come d’altra parte hanno dato prova.
Infine NON MI VACCINO PERCHE’ se l’AIFA, IL MINISTRO SALUTE E TUTTA LA ECO CI DICONO CHE:
non sanno se immunizza nè per quanto tempo
se il vaccinato può diventare esso stesso UNTORE
che bisogna aspettare per vederne gli effetti
che bisogna continuare con le misure finora adottate di prevenzione
che le zone rosse dovranno continuare
etc etc solo un folle può decidere di VACCINARSI.
COSA VOGLIONO REALMENTE INIETTARE? ( è legittima o no la domanda?)
leggendo quanto appena finito di scrivere, mi sono accorta che è stata cancellata la famosa domanda riferita al TAMPONE, alla quale NESSUNO HA DATO RISPOSTA:
la domanda era
non capisco come sia potuto succedere che sia stata estrapolata…
se per “incidente” mi sembra opportuno riproporla.
saluti
azz…ma allora viene CANCELLATA DA CENSORE???
A MAGGIOR RAGIONE POSSO FIDARMI ADDIRITTURA A FARMI INIETTARE L’IGNOTO???
oddiooddio!!!
te saluto!
“”””L’obbligatorietà del vaccino è palese, sebbene nascosta dietro un’apparente facoltatività che però contiene così tante controindicazioni da essersi trasformata in un’obbligatorietà di fatto.”””””
Dieci giorni fa, mia moglie, farmacista, mi disse: Oggi ci hanno comunicato che, appena arriveranno i vaccini, noi farmacisti dovremo essere, insieme a medici ecc., i primi a vaccinarci.. …su base volontaria. …ed io ho già detto di no.
Nove giorni fa, l’indomani, mia moglie (sempre quella, l’unica, che basta e avanza) mi disse: “””Appena arrivano i vaccini mi vaccinerò.”””
…e, a fronte della mia “guardata” interrogativa aggiunse: Altrimenti NON POTRO’ (POTREMO) ASSISTERE ALLA DISCUSSIONE DELLA TESI DI LAUREA DI NOSTRO FIGLIO ANDREA.
Cosa siamo disposti a barattare in cambio di prospettive di reazione avverse del vaccino salvifico, immediate o ritardate? oppure, per chi è già sufficientemente informato su cosa sta realmente accadendo…chi vuole presenziare alle lauree dei figli ma rinunciare per sempre al libero arbitrio?
Quello che appare evidente è la promozione unidirezionale del vaccino Pfitzer Biontech. In realtà si eludono altre due soluzioni vaccinali: quella russa con lo Sputnik e quella cubana. Li cito perché a differenza del vaccino sponsorizzato urbi et orbi, entrambi sono costruiti con tecnica tradizionale (collaudata da decenni) e non genica. Della quale, quella genica, non abbiamo indicazioni in termini di conseguenze sul medio e lungo periodo. Conseguenze che, a detta di diversi ricercatori e genetisti israeliani (ma non solo) , potrebbero indurre lo sviluppo di malattie autoimmuni, non curabili (vedi, per esempio, la SLA). Ergo, intendo informarmi e se proprio devo, sarà con un vaccino tradizionale. Poi magari starò di merda uguale, ma voglio vedere se me lo impediranno.
Cari amici, anziché dire queste cosa tra noi, dovremmo agire.
Questa dittatura deve finire.
mi piace leggerti perchè spesso trovo idee e pensieri che anche io ho avuto, prima di leggerti. significherà qualcosa….. 🙂