DALLA PANDEMIA AL VACCINO MIRACOLOSO: STORIA DI UNO SCENEGGIATO TELEVISIVO PERFETTO (di Davide Cavaliere)
Da un anno si parla solo di Coronavirus e di un vaccino. In particolare, da tre giorni, il varietà giornalistico annuncia, tronfio e trionfante, l’arrivo delle prime dosi anti-Covid in Italia.
Tra squilli di trombe, clangore di annunci e riprese mozzafiato, un furgone blindato, partito dalle Fiandre e scortato da uno stuolo di carabinieri, ha tradotto le prime dosi fin nella Capitale.
Quante dosi conteneva il furgone della salvezza? Un centinaio. Le restanti saranno trasportare dall’aeronautica nelle varie destinazioni e senza un concerto di sirene.
Per quale ragione, dunque, un blindato muove dal Belgio all’Italia, con poche dosi di vaccino? Ma semplice, bisogna dare spettacolo, alimentare il marchingegno della propaganda di Stato. Dare spettacolo, cioè fare quello che si è fatto finora con la pandemia. Dopo aver inscenato l’inesistente catastrofe sanitaria, ora, il mostro massmediatico, mette in scena il salvataggio su ruote.
Il messaggio è chiaro e serve a puntellare l’esecutivo: a Natale, il vostro Presidente, come un novello San Nicola, vi porta in dono il vaccino, la redenzione da inoculare. Un tempo, le sirene stregavano gli uomini conducendoli alla morte, oggi annunciano l’immunizzazione.
Lo spettacolo politico-sanitario deve continuare, the show must go on, avanti tutta con le sceneggiate da Istituto Luce mescolato con E.R. – Medici in prima linea. Dopo il fiore della vaccinazione e il furgone della speranza, arriverà il V-Day. No, non quello di Grillo, ma quello della “vaccinazione”, annunciato pomposamente con tanto di anglicismo d’ordinanza.
Insomma, tutta va come deve andare, il Covid è un carnevale infinito.
Davide Cavaliere