L’EDITORIALE – MA, DAVVERO, A VOI INTERESSA CONTINUARE A VIVERE COSÌ? (di Matteo Fais)
Entro al market. Un ragazzo arriva pochi secondi dopo. Cerca disperatamente di igienizzarsi con il gel posto all’ingresso. È finito. Allora, viene avanti, con le mani in alto, neanche gli avessero puntato contro una pistola e domanda in preda al panico che gli venga data dell’altra sostanza per pulirsi. È impaurito, la sua espressione trasuda terrore. Lo guardo interdetto.
Ma davvero voi desiderate vivere il resto della vostra esistenza così? Mi sono incontrato con degli amici l’altro giorno. Ragazzi ragionevoli. Ancora, noi ci stringiamo la mano, ci diamo pacche sulle spalle, beviamo la birra, inaliamo l’uno il fumo dell’altro in spazi chiusi. Covid, peste nera, cancro, HIV: non ce ne sbatte un cazzo. Sappiamo bene che prima o poi finiremo in un fottuto loculo, pronti ad aggiungere polvere alla polvere. In compenso, quando li ho fatti salire, ho dovuto intimargli di non fiatare lungo le scale affinché la loro presenza in casa non venisse segnalata da qualche solerte idiota ligio alla delazione invocata dal Ministro Speranza.
Insisto nel chiedervelo: ma seriamente voi volete continuare a vivere così? Dal vinaio, qui vicino a casa, ho litigato con un anziano, il quale è stato mezz’ora a urlarmi contro perché non indossavo lo straccetto sanitario. Se mi fossi macchiato del reato più ignobile, la pedofilia, sono certo che il vecchio non mi avrebbe assalito a quel modo. Io, di mio ho lasciato perdere, ma c’è una cosa che mi ha molto colpito, mentre quello mi riversava addosso tutto il suo astio. A un certo punto, dopo avermi detto che sono un anarchico ribelle, ha aggiunto: “Lei non ha capito, ragazzo, la vita è cambiata, non sarà più come prima e lei si comporta come se non fosse cambiato niente”. A suo avviso avrei dovuto entrare nell’ottica di indossare per il resto della mia esistenza questa cazzo di mascherina.
Ma voi, davvero, pensate di vivere altri quaranta-cinquan’anni così, respirando anidride carbonica e soffocandovici come nei vostri stessi escrementi? Una ragazza mi ha visto avanzare nella strada deserta, con la mascherina abbassata, e si è addossata al muro. Mi fissava intimorita, con gli occhi sgranati, manco avessi avuto un fucile in mano o fossi andato in giro nudo. Credo di non aver mai visto una persona così terrorizzata.
Se questa deve diventare la prassi, se debbo pensare che tra dieci anni, quando avrò cinqurant’anni, saremo ancora qui tra mascherine e gel igienizzanti, preferisco prendere una pistola oggi e porre fine a tutto questo inutile strazio. La gente ci si è abituata, io non mi abituerò mai. L’altro giorno, al market, mi sono letteralmente strappato di dosso quella schifezza: non riuscivo a respirare. La commessa mi ha guardato malissimo. Pazienza. Si fottano dal primo all’ultimo. Ho già sopportato abbastanza in vita mia: precariato, famiglie devastate, l’esaltazione delle peggiori stranezze passate per normalità, utero in affitto, femministe squinternate. Basta, grazie, ne ho pieni i coglioni. Per vivere in un mondo del genere, restituisco il biglietto ed esco di scena. La gente mi fa paura. La gente trova normale tutto ciò che le dicono essere tale. Io non voglio quest’esistenza igienicamente perfetta, anticamera di un futuro in cui anche il sesso lo si farà con una tuta elettrostimolante, o nel quale, come si vede sempre di più ogni giorno, uno si sposa la sua bambola gonfiabile, o addirittura, come ho letto da qualche parte, una si sposa con sé stessa. Io, dico sul serio, per fare questa fine, vado sul primo cavalca via e mi lancio nel vuoto. Questo regime che avete imposto è follia totale.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.