Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – GOOGLE DOWN – IL PROBLEMA È IL WEB, O SIAMO NOI? (di Matteo Fais)

Non aspettatevi da parte mia qualche tirata da destrorso menomato, in stile rivolta all’amatriciana contro il mondo moderno. Non me la prenderò contro i ragazzini che “Signora mia, questi hanno sempre il telefonino in mano, ma senza non saprebbero fare niente”. Non dirò che “si stava meglio quando si stava peggio, cioè quando non avevamo il cellulare”. Tutte queste sono, a voler essere buoni, stronzate colossali.

Il web è un’invenzione geniale e grandiosa. Le infinite possibilità di ricerca, l’accesso informazioni che altrimenti ci sarebbero state precluse… No, decisamente, non sono un tecnofobico.

Certo, internet può diventare anche uno strumento di controllo – e, in una certa misura, lo è, basti considerare Facebook e i social in generale con le loro censure mirate contro chiunque non sia ligio al dettato sinistro-progressista. Cionondimeno, ogni sistema oppressivo ha sovente delle falle attraverso cui può essere aggirato e combattuto. L’esistenza stessa di questo giornale ne è la prova. Senza il word wide web, noi non avremmo mai avuto presumibilmente modo di farci sentire – noi come tante altre realtà affini. Oggi, invece, con un investimento di 40 euro, siamo riusciti a creare uno spazio alternativo a cui potenzialmente si può accedere da tutto il mondo. Insomma, con un po’ di astuzia, grazie a questo meccanismo noi e voi – volendo – possiamo davvero creare le basi per un attacco senza precedenti, qualcosa di molto peggio di quanto potesse fare persino la peggiore banda armata in passato. Copiando l’url dei nostri articoli, o usando il tasto condividi, voi potete dare il vostro fondamentale contributo.

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Per tutta questa serie di motivi, non gioisco come molti al pensiero del #googledown verificatosi ieri. Loro pensano che la vera rivoluzione potrebbe esserci solo se telefonini e cellulari si spegnessero contro la volontà dei loro possessori. Mi spiace svegliarli da questo sogno romantico ma, se da domani ci ritrovassimo senza cellulari, computer e internet, non accadrebbe un accidente di niente. I rapporti umani non migliorerebbero, non verrebbero letti più libri, Chiara Ferragni passerebbe semplicemente da Instagram alla televisione, e soprattutto non si vedrebbe la gente scendere in strada armata di mazze e pietre.

È ora di metterselo bene in testa, la colpa del degrado siamo noi. Internet, google, e persino i social network – al netto della stortura impressa da chi li controlla – sono la via. Se li usate da dementi, essi propagheranno solo demenza al cubo. Sta a voi. Se continuate a servirvi di questi strumenti per cercare culi di modelle, è ovvio che le cose non miglioreranno mai. Dovete smetterla di scaricare il peso della vostra pochezza sullo strumento, per non assumervi la responsabilità del vostro agire.

Credetemi, se ci trovassimo domani, dopo un colossale webdown, tutti al bar, la finiremmo unicamente sbronzi a sparare cazzate sulle tette della prima donna decente che dovesse entrare, per poi gridare insulti contro Conte, Di Maio e chi più ne ha più ne metta. Facendo il verso a Mao: la rivoluzione non è un pranzo di gala, ma neppure una serata persa al baretto del quartiere. Anche a giudicare da certi episodi segnati dalla violenta delle masse riunitesi prima sui social, in risposta alla cagnara dei Black Lives Matter, se mai una rivoluzione ci sarà, partirà proprio da qui.

Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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